Tutte le considerazioni sono condivisibili, ma in pochi considerano gli aspetti psicologici.
Concordo. Dopo tre settimane di fatica la testa è quella che conta più delle gambe.
Considero anche che per Pogacar prendere la maglia rosa staccando Roglic nelle tappe precedenti sarebbe stato controproducente e forse non ce l'avrebbe nemmeno fatta perché di fatto era senza squadra. Chi avrebbe potuto affiancarlo e aiutarlo potenzialmente in salita si era ritirato qualche tappa prima, e poi prendere la maglia rosa li avrebbe costretti a controllare la corsa e stare davanti a tirare. Come del resto ha fatto la Jumbo.
D'allaltro lato lo spremersi di Pogacar su una salita precedente, avrebbe portato la Jumbo a reagire e in una tappa successiva avrebbero potuto metterlo in crisi visto che, come detto, non aveva molto supporto della UAE.
Infine, nell'ultima tappa, in cui il confronto è sul singolo e non sulla squadra: parti che non hai nulla da perdere, mal che vada resti quello che sei, ben che vada vinci il Tour, sei portato a dare il tutto per tutto. Non ci sarebbe stata una tappa successiva da portare a termine, quindi tanto vale svuotare i serbatoi. Con la testa di un giovane e con l'entusiasmo di un giovane.
Dall'altro lato Roglic sente la pressione della vittoria al Tour, mentre fai la cronometro si accorge che il suo avversario è andato più veloce, se sei un computer ti amministri, se vai nel panico cominci a spingere ad andare in fuori giri e la situazione peggiore, se peggiora peggiori anche tu psicologicamente e vai nel panico.
L'abbiamo visto tutti in salita che faccia sconvolta avesse. Io ho fin pensato che mollasse la bici svenendo a terra prima del traguardo.