Pro stagione 2022

pedalone della bassa

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Io ci metto pure Igor Anton alla Vuelta 2010 che dopo aver vinto due tappe ed essere in testa alla generale si è stampato contro lo spartitraffico di una rotonda in tranquilla pianura…
E i superstiti (ops, avversari rimasti) lì furono Ezequiel Mosquera, Purito Rodriguez e Peter Velits..

cosa hai osato dire............
mettiti l'elmetto :vox:smackbutt:sad::mrgreen:
 
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danieletesta79

Maglia Gialla
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Scott Addict rc - Pinarello Grevil
Cmq negli ultimi 20 anni mi sono divertito molto di più a guardare il Giro e la Vuelta che non il Tour.

Di sicuro nel periodo del Tour - wrestling americano c'era poco da vedere, praticamente una serie su netflix girata in Francia dove dalla prima tappa si sapeva come andava a finire con l'eroe buono a stelle e strisce che vince il tour dopo aver vinto il cancro. Quelli di Contador non sono stati male (ad eccezione del primo dove cacciarono Rasmussen), poi ce ne sono stati altri più belli altri meno, l'ultimo che mi è piaciuto il 1° vinto da Pogacar
 

jan80

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Sarebbe interessante invertire le date giro-tour.. sono quasi certo che il giro ne guadagnerebbe a differenza del tour.
Tolto che me ne frega na mazza chi sia il più appetibile e perchè (plafond a parte) perchè come appassionato li seguo entrambi se posso.
Come pubblico sicuramente.....anche se bisogna dire che star sotto il sole a luglio in Italia non e' cosi facile,un conto star 2-3 ore a maggio,altro a luglio con 40 gradi e il sole che picchia forte.
 

pedalone della bassa

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Di sicuro nel periodo del Tour - wrestling americano c'era poco da vedere, praticamente una serie su netflix girata in Francia dove dalla prima tappa si sapeva come andava a finire con l'eroe buono a stelle e strisce che vince il tour dopo aver vinto il cancro. Quelli di Contador non sono stati male (ad eccezione del primo dove cacciarono Rasmussen), poi ce ne sono stati altri più belli altri meno, l'ultimo che mi è piaciuto il 1° vinto da Pogacar

io, il Tour di Contador del 2009.......tra la sverniciata che diede a tutti a Verbier e la crono, dove andò meglio di Cancellara.......
così, giusto per parlare e confrontarsi, negli ultimi 10 anni, per me, son stati "belli", il Giro 2010, il Tour 2011, Tour 2013, Giro 2014-2015....
insomma, di belle corse me ne ricordo
la Vuelta non la considero. non mi piace proprio il percorso :mrgreen:
 

Ser pecora

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io, il Tour di Contador del 2009.......tra la sverniciata che diede a tutti a Verbier e la crono, dove andò meglio di Cancellara.......

Non è una critica, solo una considerazione: i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza). Poi hanno voluto mantenere il lato endurance, ma dovendolo mettere d'accordo con nuovi mezzi di comunicazione (tv) che già male si accordavano coi tempi di tapponi infiniti, ed infatti i Gt hanno cominciato ad accorciarsi drasticamente (la retorica è rimasta pero', anche se sempre piu' stantia).
Ora, aldilà della solita indignazione pelosa del grande pubblico vien da se che veder correre un Gt come fosse un criterium sarà pure "spettacolare", ma è in-credibile.
Oggi si pone il problema che da un lato si vuole il ciclismo pulito dall'altro lo spettacolo scoppiettante. Io mi chiedo chi tra gli under 25 si guardi veramente una diretta (che già non è l'intero) di ciclismo....cosa che oltretutto ha reso la vecchia retorica del ciclismo semplicemente patetica (anche se qualcuno che cerca di fare il Buzzati dei giorni nostri c'è sempre).

Per me la vera sfida è conciliare il modello economico dei Gt con la necessità di accorciare le tappe. Ed a seguire deve cambiare il modo di raccontare e fruire del ciclismo.
 

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Non è una critica, solo una considerazione: i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza). Poi hanno voluto mantenere il lato endurance, ma dovendolo mettere d'accordo con nuovi mezzi di comunicazione (tv) che già male si accordavano coi tempi di tapponi infiniti, ed infatti i Gt hanno cominciato ad accorciarsi drasticamente (la retorica è rimasta pero', anche se sempre piu' stantia).
Ora, aldilà della solita indignazione pelosa del grande pubblico vien da se che veder correre un Gt come fosse un criterium sarà pure "spettacolare", ma è in-credibile.
Oggi si pone il problema che da un lato si vuole il ciclismo pulito dall'altro lo spettacolo scoppiettante. Io mi chiedo chi tra gli under 25 si guardi veramente una diretta (che già non è l'intero) di ciclismo....cosa che oltretutto ha reso la vecchia retorica del ciclismo semplicemente patetica (anche se qualcuno che cerca di fare il Buzzati dei giorni nostri c'è sempre).

Per me la vera sfida è conciliare il modello economico dei Gt con la necessità di accorciare le tappe. Ed a seguire deve cambiare il modo di raccontare e fruire del ciclismo.

che il ciclismo abbia bisogno di una "svecchiata" (ho usato un termine molto semplice, ma per racchiudere vari concetti) credo siano tutti d'accordo
poi però, se il Tour propone una tappa, come quella "corta" con la griglia di partenza (Tour 2018 giusto?), apriti cielo (non da parte mia eh)

avrebbe bisogno, da parte mia, anche di affrontare seriamente il discorso diritti televisivi, ma qui poi andiamo forse o.t.
 

jan80

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Non è una critica, solo una considerazione: i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza). Poi hanno voluto mantenere il lato endurance, ma dovendolo mettere d'accordo con nuovi mezzi di comunicazione (tv) che già male si accordavano coi tempi di tapponi infiniti, ed infatti i Gt hanno cominciato ad accorciarsi drasticamente (la retorica è rimasta pero', anche se sempre piu' stantia).
Ora, aldilà della solita indignazione pelosa del grande pubblico vien da se che veder correre un Gt come fosse un criterium sarà pure "spettacolare", ma è in-credibile.
Oggi si pone il problema che da un lato si vuole il ciclismo pulito dall'altro lo spettacolo scoppiettante. Io mi chiedo chi tra gli under 25 si guardi veramente una diretta (che già non è l'intero) di ciclismo....cosa che oltretutto ha reso la vecchia retorica del ciclismo semplicemente patetica (anche se qualcuno che cerca di fare il Buzzati dei giorni nostri c'è sempre).

Per me la vera sfida è conciliare il modello economico dei Gt con la necessità di accorciare le tappe. Ed a seguire deve cambiare il modo di raccontare e fruire del ciclismo.
Infatti oggi il vero fondista ha piu' difficoltà a vincere i GT,perche' comunque tappe da 260km in mezzo alle Dolomiti sono cosa diverse di far tappe da 160km,il fatto di star 3 ore in piu' in bici puo' cambiar tutto
 

Joe_T

Ciclo Randagio
11 Ottobre 2016
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Bici
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Non ho più seguito l'evolversi del recupero di Bernal.
Chi è aggiornato sul recupero del Ragazzo cosa dice al riguardo?
Ci sono più che delle Ipotesi sulle date del suo ritorno in Bici?
 

Ser pecora

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che il ciclismo abbia bisogno di una "svecchiata" (ho usato un termine molto semplice, ma per racchiudere vari concetti) credo siano tutti d'accordo
poi però, se il Tour propone una tappa, come quella "corta" con la griglia di partenza (Tour 2018 giusto?), apriti cielo (non da parte mia eh)

avrebbe bisogno, da parte mia, anche di affrontare seriamente il discorso diritti televisivi, ma qui poi andiamo forse o.t.

Non mi sembra Ot, piu' che altro la storia dei diritti tv è un altro discorso.
Che il ciclismo stia andando in una certa direzione è evidente: tappe piu' corte, zero crono.
Forse è un cambiamento che stanno costruendo a piccoli passi nel tempo, ma per me ci vorrebbe il coraggio in particolare di accorciare le tappe di montagna. Piu' tappe da 4-5000mt di dislivello sono improponibili ormai. I corridori tanto non attaccano da lontano come nei sogni dei detrattori dei powermeter. Lo potrebbero fare se ce ne fosse 1 di tappa cosi, ma non se il giorno dopo ce n'è un'altra. Non sono scemi.
Ed è ovvio che inventarsi qualcosa da dire in telecronaca per 5-6h in cui tanto nessuno fa niente diventa persino imbarazzante.
Che facciano tappe da 3-4h. Una-due salite e fine. Tipo al giro di Svizzera dove addirittura salgono e scendono ad anello sulla stessa salita. Credo che cosi le tappe sarebbero piu' mosse e i corridori avrebbero piu' tempo per recuperare.
 
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rebus

Apprendista Passista
5 Luglio 2017
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Triban RC520
i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza).
C'è un libro che ho trovato molto interessante, che racconta la storia del primo Tour de France, volutamente pensato come una corsa massacrante (e in effetti, tappe lunghissime - sulle strade e coi mezzi di allora - che partivano a notte fonda e arrivavano al pomeriggio...), moooolto diversa da quella di oggi, ma che era proprio come hai detto tu.
 

bicilook

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15 Giugno 2008
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Colnago C60
Segnali di miglioramento da parte di Froome, oggi 11° alla Mercan'Tour Classic Alpes-Maritimes; ok che è arrivato a 4 min da Fulgsang però si è anche lasciato dietro gente come Pinot, Barguil,..
non male rispetto al più recente passato
4 minuti da Fulgsang è un attimo che diventano un quarto d'ora da Pogacar.
 
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