In realtà non è totalmente scemo, semplicemente ha cambiato misure, cosa definita "un errore", e fa il confronto con le vecchie dei tempi Sky.
Pro Stagione 2023
- Creatore Discussione danieletesta79
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In realtà non è totalmente scemo, semplicemente ha cambiato misure, cosa definita "un errore", e fa il confronto con le vecchie dei tempi Sky.
In realtà dice anche che quello è uno dei problemi per cui non andava più. Dice che aver scoperto questa cosa è positivo perché è parte del puzzle per cui non andava più. Il che è un po' poco credibile...
“It's a positive thing for me. I’ve found it’s given me a lot of added motivation now because it might be part of the puzzle, missing pieces, as to why I haven’t quite found the level that I’ve wanted to get to,” he said.
Bella l'intervista di Gaffuri. Dissento quando parla di amatori che hanno valori magari migliori di quando erano under per via di un allenamento migliore o che vincono solo perchè più forti. Lui su questo fa zero a zero e lo capisco ma piuttosto meglio non dirlo nemmeno perchè lui molto semplicemente non lo sa (o forse in qualche caso lo sa anche) perchè taluni vanno più forte da amatori: la risposta può essere "reperibilità e passaporto biologico" che negli amatori non ci sono. Non è sempre questa la risposta ma lui non lo sa se e quando lo è o non lo è.
Sulla Factor pero' ha una Panza che assomiglia alla mia...
Si, ma non è che le nuove misure se le è trovate per caso. Che poi il tutto sia ridicolo è un'altra cosa.
io invece concordo sul fatto che molti amatori "ex dilettanti/under" possano significativamente migliorare. E' evidente da molti studi e non difficile da ottenere.
Questo non vale in assoluto per tutti, chiaramente
si soprattutto quelli che escono dal tunnel degli anni passati del riduci le calorie e dimagrisci per passare all'aumentare i carbo e le ore settimana di lavoro, già questo senza entrare nel merito di nuovi studi e tabelle
In realtà io non voglio difendere il Magro per carità, però parte della polemica la hanno montata anche i ragazzi che gli scrivevano tutte le volte, insomma diciamo che quando diceva che ci vuole rispetto non aveva tutti i torti. Ha preso una posizione secondo me sbagliata sul Bandito e Zwift, ma da lì a scrivergli in direct ne passa, io non me lo sognerei mai, manco lo conosco di persona 
Secondo me è la conferma della spaccatura "generazionale" di cui parliamo: Magrini, come molti della sua fascia demografica non capisce le dinamiche della comunicazione diretta , giuste o sbagliate che siano. Come tanti, e come abbiamo avuto modo di vedere qua sui due forum anche tante aziende, non ha capito che una volta che entri nella "pubblica piazza" ti prendi quello che c'è, non puoi più pensare di essere sul piedistallo e poter ricevere solo riverenze ed applausi ma capita anche di prendere fischi e pernacchie.In realtà io non voglio difendere il Magro per carità, però parte della polemica la hanno montata anche i ragazzi che gli scrivevano tutte le volte, insomma diciamo che quando diceva che ci vuole rispetto non aveva tutti i torti. Ha preso una posizione secondo me sbagliata sul Bandito e Zwift, ma da lì a scrivergli in direct ne passa, io non me lo sognerei mai, manco lo conosco di persona
scusate io non riesco a capire questa cosa di cui parlano tutti , ovvero di questo "rispetto". Ma rispetto "di cosa" e "per cosa"?
Per quale motivo un giovane di 20 anni dovrebbe avere rispetto per un "vecchio" di 30?
Mi pare una cosa simile all'inutile nonnismo della naja
Non ho mai corso nel ciclismo (ho corso con le moto)
Per quale motivo un giovane di 20 anni dovrebbe avere rispetto per un "vecchio" di 30?
Mi pare una cosa simile all'inutile nonnismo della naja
Non ho mai corso nel ciclismo (ho corso con le moto)
Il rispetto dovrebbe essere alla base di ogni rapporto umano,e non solo.
Rispetto per una PERSONA,per le sue idee ed opinioni,per il suo modo di vivere,per i suoi orientamenti,in ogni ambito.
Ed è un grosso problema della nostra società il fatto che ci sia bisogno di ripetere queste cose,che non siano entrate nel sentire comune,anzi,che ne siano uscite.
Esatto, sono le boiate da najoni che c'erano nel ciclismo fino a un po' di anni fa. Per cui uno "giovane" se voleva andare in fuga doveva chiedere il permesso, doveva stare zitto e non fare domande, quando il "nonno" di turno voleva muoversi in gruppo doveva spostarsi, ecc, ecc. L'omertà che ha permesso al doping di prosperare era frutto di questi comportamenti ampiamente diffusi.
Non era diverso dal comportamento tenuto da Armstrong in certi frangenti, lui era solo più plateale. Per farti capire il clima, la leggenda vuole che ai mondiali di Zolder Lombardi sia stato incaricato da Cipollini di fare il giro delle squadre e avvertire che chi avesse rovinato lo sprint finale con dei tentativi di fuga l'avrebbe pagata cara alla prossima occasione. Millantava, erano minacce vane? Chi lo sa.
Ci sono stati anche giovani che hanno sconfitto questa legge non scritta: due su tutti Cunego vs Simoni e Pantani vs Chiappucci al giro 1994.
Negli anni 60 Van Looy distrusse la carriera di Benoni Beheyt, anche lui belga, che battè proprio il suo capitano Van Looy in un mondiale. Il supposto tradimento lo pagò carissimo, non veniva invitato alle kermesse, non riusciva più a vincere neanche mezza gara, tra minacce fisiche e verbali. Tenne duro due anni e fu costretto a ritirarsi
Ultima modifica:
La quickstep ha finalmente trovato il 27esimo corridore. Non è stato ancora comunicato il nome ma si tratta di un corridore in scadenza: i rumors parlano di Dries de Bondt o Michael Woods.
Sono due cose diverse il rispetto dovuto per le persone (e per quelle più vecchie di noi in particolare, se vogliamo) ed il "rispetto" del nonnismo, che invece era solo un modo per imporre un conformismo (che niente ha che vedere con un millantato "spirito di corpo").
E per me si ritorna sempre li: essere un pro è far parte di un'élite che ha le sue regole, e per farne parte devi essere passato per tutta la trafila, non ci sono storie. E non è questione di essere forti o meno, ma di avere le stigmate della "vita da pro".
Inutile girarci attorno: il Brambo o il Maranga una GFNY non l'avrebbero mai vinta nemmeno nei sogni, cosi come una MDD, quindi non è questione di "numeri". Il Gaffu ed il bandito sono degli intrusi perché sono entrati dalla porta di servizio e si permettono di parlare di cose di cui non dovrebbero parlare nell'immaginario dei veri pro.
Ed alla fine la realtà è che in tutte le squadre pro, possono esserci n-mila specialisti plurititolati, ma figure imprescindibili sono gli ex-pro che fanno da "ufficiali di collegamento" con i corridori, perché questi ascoltano solo chi è stato pro.
Potrei farvi una lista infinita di aneddoti di responsabili di aziende che hanno avuto come unico modo per far adottare una novità ai propri corridori sponsorizzati l'utilizzare l'ex-pro di turno. Se ci va l'ingegnere che lo ha ideato si becca solo una pernacchia.
E' questo il "rispetto" di cui parla Magrini, che ovviamente non concepisce che uno che viene "dai rulli" sia pro come lo è stato lui che ha vinto tappe al Giro e Tour e si è fatto il mazzo portando le borracce da dilettante.
E' una questione di gap generazionale per me, e lo si vede proprio coi giovani che intervistano i kompetenti nel loro podcast, che sono sempre inequivocabilmente dalla loro. Ma perché parlano la stessa lingua, vivono nello stesso mondo, che non è più nemmeno quello dei Nibali. Figuriamoci di uno che ha corso 40 anni fa...
Ma se fossero tutti onesti anche il Magrini di turno si dovrebbe ricordare di quando lui è stato "disruptive" rispetto le generazioni precedenti. Cosa avrebbero avuto da dirsi Magrini e Nencini (già gli faccio il favore di citare un toscano...)? Ovvero uno che era abituato ad andare al Tour in treno e dormire all'ostello durante le corse.
Non è che manca il "rispetto" è che non ci sono proprio più gli stessi parametri di confronto. Negli ultimi 5-6 anni il paradigma del ciclismo è proprio cambiato.
Il che non vuol dire per forza in meglio o peggio. Questo lo si vedrà tra 20 anni in retrospettiva, ma ora ci sono proprio generazioni a confronto che non hanno terreno comune per un dialogo. Quindi c'è repulsione reciproca e basta.
va tutto bene fino quando però tu non sei un ex ciclista qualunque, ma sei la voce del ciclismo italiano, ecco sei sei così e usi il tuo ruolo per bullizzare ciò che non comprendi forse non è il posto giusto in cui devi stare
Chi intendi? Nibali? Alla fine chi lo ha deciso che è il portavoce del ciclismo italiano? Quando correva non mi sembra fosse l'eroe delle folle, anzi, era quello che si sopravvalutava...
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