News L'UCI vieta ai corridori transgender la partecipazione alle gare femminili

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motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
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scusa ma qui non c'è nessuna incertezza su quale genere voglia essere utilizzato dalle persone in oggetto, si parla di atlete che hanno fatto una transizione di genere e corrono (o intenderebbero correre) in campo femminile.
Parleresti di atlete di una gara femminile scrivendo "i corridori"? no, non lo faresti e se lo facessi sarebbe chiaramente un errore. Farlo riferendosi ad atlete (donne) transgender è offensivo e si chiama misgendering, è importante dare un nome alle cose.
Ennesimo cortocircuito: hai la matematica certezza che tutte le persone trans che partecipano ad una gara femminile si identifichino come donne e quindi possano essere definite atlete?
Se per te scrivere "corridori transgender" è misgendering, va benissimo e manda quindi un reclamo a chi ha scritto l'articolo chiedendo che venga immediatamente effettuata la correzione. Queste sfumature linguistiche sono tuttavia presenti solo nella nostra benedetta lingua italiana: se il testo fosse stato scritto in lingua inglese ti saresti beccato un generico "trans athlete" e non avresti avuto nulla da ridire.
 
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silvioz7

Novellino
26 Ottobre 2023
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Il thread viene mandato a p***e anche da chi risponde che non è in grado di dire di se stesso se è biologicamente maschio o biologicamente femmina.
E' ovvio che aumenta poi esponenzialmente il rischio che diventi tutto una gran caciara da bar con conseguenti banalizzazioni del tema.

Per quanto qui dentro possiamo esprimere opinioni personali, lo ripeto, alcune federazioni, tra le quali l'IAAF (vedi caso Semenya citato in uno dei miei precedenti messaggi, hanno stabilito dei criteri per l'ammissione alle gare femminili. Al momento, volente o no, bisogna sottostare a queste regole; quando e se saranno determinati nuovi criteri per una più precisa ed accurata identificazione dell'atleta legittimata ad essere classificata come femmina, magari saranno aggiornati i regolamenti. Fino ad allora però no.
Il forte handicap dato a tutta la categoria biologicamente femmina è più che corretto ma, ahimè, è un (meritato) cortocircuito figlio della cultura al momento dominante che, per tutelare tutti ed essere quanto più inclusivo nei confronti di tutti, alla fine ha appunto creato un danno a chi ha avuto la sfortuna di essere nata donna per davvero ossia biologica.
Il thread è andato ufficialmente a mercificatrici del proprio corpo perché e da una parte e dall'altra non si riesce/vuole mai rimanere sul pezzo. Bias a quintalate ;)
 
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Fitzcarraldo

Passista
13 Novembre 2008
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Ennesimo cortocircuito: hai la matematica certezza che tutte le persone trans che partecipano ad una gara femminile si identifichino come donne e quindi possano essere definite atlete?
ti faresti la stessa domanda sulle atlete donne che partecipano a gare femminili in generale?
o su atleti uomini che partecipano a gare maschili?
no, usi i pronomi e le declinazioni corrispondenti.
Se per te scrivere "corridori transgender" è misgendering, va benissimo e manda quindi un reclamo a chi ha scritto l'articolo chiedendo che venga immediatamente effettuata la correzione. Queste sfumature linguistiche sono tuttavia presenti solo nella nostra benedetta lingua italiana: se il testo fosse stato scritto in lingua inglese ti saresti beccato un generico "trans athlete" e non avresti avuto nulla da ridire.
non devo mandare reclami, ho scritto un commento.
si poteva anche in italiano parlare di persone transgender se proprio si voleva evitare il problema, invece si è usato il maschile che, fra le tre scelte, mi sembra la peggiore.
 
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Maverik89

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capisci bene come ormai scrivere in questa discussione (o in questo forum???) sia più complesso che camminare sulle uova o sui carboni ardenti
non è nemmeno obbligatorio scrivere su un argomento di cui non si conoscono le mille sfaccettature e/o non si viene "toccati".

per centinaia di anni certi individui sono stati perseguitati e costretti a vivere male, ora che c'è la possibilità di evolvere in una civiltà più inclusiva la vecchia guardia di quelli che si definiscono "normali" si sente derubata del diritto di perpetrare soprusi su certi individui al motto di "ma non stiamo esagerando?", sarà la stessa cosa che pensavano gli schiavisti quando la schiavitù venne abolita...

probabile che ad oggi la decisione dell'UCI sia dovuta alle informazioni e le capacità di regolamentare le "categorie" e le rispettive zone di confine.
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Discussione andata a puttan* :-)xxxx

Ricordo che il tema era se trans nati uomini e donne potessero partecipare alle stesse gare a certe condizioni, ci sono state idee ben argomentate per un po' ma ora l'argomento è diventato l'ideologia di genere e le assurde violenze alla lingua italiana che si vogliono perpetrare in nome di non si sa bene cosa, io me ne tiro fuori, buona continuazione.
 
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scusa ma qui non c'è nessuna incertezza su quale genere voglia essere utilizzato dalle persone in oggetto, si parla di atlete che hanno fatto una transizione di genere e corrono (o intenderebbero correre) in campo femminile.
Parleresti di atlete di una gara femminile scrivendo "i corridori"? no, non lo faresti e se lo facessi sarebbe chiaramente un errore. Farlo riferendosi ad atlete (donne) transgender è offensivo e si chiama misgendering, è importante dare un nome alle cose.
Si se ci fosse.. tanto per:
in rispetto anche alle persone non binarie, sempre più spesso, nelle lingue che lo prevedono, viene usato il genere neutro; una lingua, come l’italiana, che invece non ha un corrispettivo neutro – come l’inglese, ad esempio – può utilizzare l’asterisco – o lo schwa – nelle desinenze delle parole, in nome di una maggiore inclusività per tutti.

Quindi bastava un asterisco ?
Questa incredibile voglia di difendere a tutti i costi le minoranze.. porta la società tutta a doversi uniformare a forme incomplete.. voglio capire dove si vuole arrivare !!
 
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motogpdesmo16

Gregario
29 Ottobre 2008
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non è nemmeno obbligatorio scrivere su un argomento di cui non si conoscono le mille sfaccettature e/o non si viene "toccati".

per centinaia di anni certi individui sono stati perseguitati e costretti a vivere male, ora che c'è la possibilità di evolvere in una civiltà più inclusiva la vecchia guardia di quelli che si definiscono "normali" si sente derubata del diritto di perpetrare soprusi su certi individui al motto di "ma non stiamo esagerando?", sarà la stessa cosa che pensavano gli schiavisti quando la schiavitù venne abolita...

probabile che ad oggi la decisione dell'UCI sia dovuta alle informazioni e le capacità di regolamentare le "categorie" e le rispettive zone di confine.
Civilità più inclusiva significa regolamentare e disciplinare, esattamente come scrivi nell'ultima riga del tuo messaggio, e non invece cercare di compiacere quante più "categorie" ed associazioni possibili che altrimenti si lamenterebbero e pianterebbero casini mediatici a non finire.
Non si riesce a regolamentare e disciplinare in quanto, come detto a più riprese, è la biologia a mettere i primi grossi ostacoli. Allora che si organizzi il campionato o la competizione a parte solo per queste persone.
Sarà banale e riduttivo, ma porto sempre l'esempio della partecipazione al concorso di Miss Italia: può partecipare solo chi è donna dalla nascita. Se non sei donna dalla nascita o non sei in grado di identificarti semplicemente non partecipi. Stop, fine dei giochi.

Infine, qual è il senso di utilizzare perpetrare soprusi termine appannaggio di una certa corrente di pensiero/politica? Parli come se quotidianamente avvengano battute di caccia al trans/omosessuale/... nelle nostre città e che l'Italia sia un paese omofobo (oltre che razzista, fascista, che ci stanno sempre bene...).
In questo thread sono mancate solo le accuse di patriarcato nei confronti di chi ha scritto l'articolo, dell'UCI e perfino di chi è intervenuto.
Siamo ufficialmente scivolati nell'ideologia e, pertanto, mi chiamo fuori.
 

Fitzcarraldo

Passista
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Si se ci fosse.. tanto per:
in rispetto anche alle persone non binarie, sempre più spesso, nelle lingue che lo prevedono, viene usato il genere neutro; una lingua, come l’italiana, che invece non ha un corrispettivo neutro – come l’inglese, ad esempio – può utilizzare l’asterisco – o lo schwa – nelle desinenze delle parole, in nome di una maggiore inclusività per tutti.

Quindi bastava un asterisco ?
Questa incredibile voglia di difendere a tutti i costi le minoranze.. porta la società tutta a doversi uniformare a forme incomplete.. voglio capire dove si vuole arrivare !!
ma non c'entra nulla.
qui non si parlava di persone non binarie. si parlava di atlete donne transgender.
 

golias

Factotum :-)
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mia
ma non c'entra nulla.
qui non si parlava di persone non binarie. si parlava di atlete donne transgender.
Centra eccome.. visto che all'oggi ancora non esiste nelle definizione della lingua Italiana un pronome, articolo, vocabolo adatto a definire queste "nuove figure"
Il voler sempre cercare lo scontro come a volersi mettere in mostra.. non porta a niente di buono.. tutt'altro !!
 
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9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
da quando diversi anni fà è stato introdotto il termine presidenta, storpiando con violenza la lingua italiana, siamo entrati in un precipizio infinito di cui ancora non si vede il fondo

ora vi lascio scusate, ho un appuntamento dal dentisto

pensa che qualche mese fà, ad una riunione, sono stato redarguito perchè, rivolgendomi all'assessore (donna) non ho usato il termine assessora
:yoga:
 
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Maverik89

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Civilità più inclusiva significa regolamentare e disciplinare
NO! significa includere o perlomeno non escludere.
regole e discipline sono solo un mezzo/veicolo quando basterebbe un semplice comportamento...

il topic parla delle atlete transgender che non possono competere nella categoria femminile, giusto? ok ne prendiamo atto ed il fatto che al momento vengano escluse è già un passo avanti rispetto a quando erano neanche considerate, ma se dopo 6-7 pagine (siamo arrivati ad 8) qualcuno insiste con una linea di pensiero precedente da quale può sembrare che si senta minacciato dal fatto che un giorno le competizioni possano aprirsi anche ad atlete trans è lecito e non offensivo chiedere il sesso e se davvero si senta minacciato da una possibile decisione.

Infine, qual è il senso di utilizzare perpetrare soprusi termine appannaggio di una certa corrente di pensiero/politica? Parli come se quotidianamente avvengano battute di caccia al trans/omosessuale/... nelle nostre città e che l'Italia sia un paese omofobo (oltre che razzista, fascista, che ci stanno sempre bene...).
provo a spiegartelo anche se sono una pippa ad esprimermi e con una punta di rassegnazione del fatto che se non ci arrivi da solo forse i miei sforzi saranno vani.
Parto da fatto che credo sinceramente che tu non sia ne razzista ne omofobo ne altro, ovviamente non lo è neanche tutta l'italia (figurati basti pensare che fascista e razzista non lo era tutta l'italia nemmeno durante il ventennio ma vedi che a volte ne bastano pochi per trascinare tutti).
Purtroppo è anche vero, nella moltitudine di individui che siamo al mondo, non conoscere da vicino delle realtà in cui alcuni soggetti per motivi futili subiscono esclusione/discriminazione e/o violenza, a causa dei sopracitati razzisti e omofobi che credo siano a loro volta una minoranza che esercita il loro "pensiero" con una certa forza.
Ma noi da che parte vogliamo stare? ci da più fastidio sentire ogni tanto qualche fatto di cronaca riguardante qualche sopruso oppure ci da più fastidio qualche associazione che fa una campagna di sensibilizzazione?
 

ciclettico

Apprendista Scalatore
23 Aprile 2004
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BMC Team Machine SLR01
La notizia da commentare è:
l’unione ciclistica internazionale (UCI) ha deciso di adattare le attuali regole sul diritto delle atlete transgender a partecipare alle gare del calendario internazionale UCI:
“D’ora in poi alle atlete transgender che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà (maschile) sarà vietato partecipare alle gare femminili del calendario internazionale UCI – in tutte le categorie – nelle varie discipline.
Il Comitato direttivo dell’UCI ha preso atto dello stato delle conoscenze scientifiche, che non confermano che almeno due anni di terapia ormonale di conferma del sesso con una concentrazione plasmatica di testosterone target di 2,5 nmol/L siano sufficienti a eliminare completamente i benefici del testosterone durante la pubertà negli uomini."


Il corollario:
...la categoria maschile sarà rinominata Men/Open, e qualsiasi atleta che non soddisfi le condizioni per la partecipazione agli eventi femminili sarà ammesso senza restrizioni.

Significa che nel ciclismo (come in altri sport) si è preso atto che la categoria femminile deve essere riservata a quegli esseri umani che hanno un tasso di testosterone (o di altri parametri) sufficientemente basso. Fino a non molto anni fa questa "restrizione" ha coinciso con la semplice ammissione automatica nella categoria Donne di tutti quegli essere umani che erano stati classificati alla nascita di genere femminile.
Da qualche tempo, che ci piaccia o no, anche nello sport si è preso atto che una parte significativa di essere umani non è strettamente definibile come maschio, o femmina, secondo i canoni classici (cromosomi, aspetto fisico, organi sessuali esterni), ma sta in qualche modo a metà strada, o perchè sono nati così, o perchè ad un certo punto della loro vita hanno deciso di avviare un percorso di transizione (supportato da farmaci, o anche no).
La cosa non ha a necessariamente che fare con l'identità di genere percepita dall'essere umano in questione (che qui si sta prendendo più o meno garbatamente per i fondelli), ma con il suo assetto ormonale e biochimico e quindi con il potenziale in termini di prestazioni fisiche (che è cosa che riguarda lo sport).
La libertà di espressione degli essere umani comprende anche questo aspetto (che ci piaccia o no) e l'amministrazione dello sport è semplicemente costretto a dover gestire un nuovo "problema" . L'inclusione nella categoria Donne di un essere umano che è per caratteristiche fisiche, troppo "più uomo" delle altre, regala indubbiamente un vantaggio "unfair", che deve essere regolamentato. La categoria Donne diventa quindi di fatto una categoria "protetta".
Credo che tutti si ricordino della Caster Semenya e di come anche per lo spettatore fosse disorientante vedere come, e di quanto, batteva le sue avversarie.
Senza un protocollo e un regolamento (molto complesso da concepire ed applicare), si potrebbero avere altri casi, e lo sport femminile diventerebbe un giungla.
D'altra parte è noto come il doping in campo femminile abbia in passato contemplato trattamenti per rendere le donne un po' più uomini, e dare loro un vantaggio rispetto alle altre.

Come gestire le categorie a questo punto non è chiaro; se un essere umano inizialmente classificabile come Donna non rientra nei parametri di questa categoria, al momento va iscritta negli Uomini/Open. Se vi sarà una o più nuove categorie, lo vedremo.

Che poi il mondo andasse avanti benino anche senza questi complicati regolamenti, è certamente vero; ma (per fortuna dei tanti esseri umani con identità sessuale non binaria, o in transizione), il mondo va avanti. Questo lo fa certamente anche diventare un po' più complicato, ma dobbiamo semplicemente prenderne atto visto che tutto ciò non sembra danneggiare "gli altri", cioè chi è già ben sicuro della propria identità sessuale.
Quindi non è chiaro il fastidio che si percepisce in alcuni, come se appunto includere (nello sport e nella società) altri (che di fatto prima non erano inclusi) implichi l'escludere quelli che erano già inclusi prima.
 

Maverik89

Apprendista Cronoman
15 Dicembre 2009
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Quindi non è chiaro il fastidio che si percepisce in alcuni, come se appunto includere (nello sport e nella società) altri (che di fatto prima non erano inclusi) implichi l'escludere quelli che erano già inclusi prima.
è abbastanza chiaro invece, hai mai visto i bambini dell'asilo che ignorano temporaneamente un gioco con cui giocano sempre, ma se lo prende per un attimo un altro bambino scatta in loro il desiderio di riprenderselo?
è un'allegoria ovviamente....
 
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Alberto1973

Gregario
7 Novembre 2023
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Pinneberg
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Synapse
quindi escludiamo dalla "categoria" donne tutte quelle che per un motivo o l'altro non posso essere fecondate?
No, non escludiamo nessuno.
Includiamo nella categoria donne tutte le femmine.
E includiamo nella categoria uomini tutte le persone che donne non sono, cioe' tutti i maschi.

Poi se una persona ha cromosomi XY ma dice di esere donna, e' comunque un maschio, pertanto e' benvenuto nella categoria uomini, non nella categoria donne.
 

theswiss

Apprendista Velocista
3 Febbraio 2014
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Belin-zona
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vecchie mtb di metallo
Vero se sopratutto usiamo il solito escamotage per dar credito alle nostre teorie !!
Cazzo centra lo sai solo tu e fare un confronto simile altro che offensivo !! oltre che banale è pure stupido.
quali escamotage e quali teorie? Hai scritto una cosa inesatta, se ti si fa notare e ti offendi non é un problema mio.

Rispondi alla domanda, era chiara direi.
"quindi escludiamo dalla "categoria" donne tutte quelle che per un motivo o l'altro non posso essere fecondate?"
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Le categorie non dovrebbero chiamarsi "Uomini + Open" e "Donne" ma "Categoria Esseri Umani 1" e Categoria Esseri Umani 2", anzi no perchè 2 viene dopo 1 e qualcuno potrebbe offendersi, le chiamiamo "pwoqeiudpoqw" e "pqweuf09qaw", due sequenze causali che mi sono uscite nella tastiera al momento e che non sono offensive per nessuno.
 
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