Conversando con un "neofita" di ciclismo mi sono trovato a discutere del valore delle "imprese" di Omar Di Felice che per me hanno poco a che vedere con il ciclismo e che, valutando prettamente la componente atletica, non sono certo lontane da quello che fanno molti ciclisti, anche amatoriali, che hanno certamente molti meno sponsor e tempo libero. Ovviamente il mio interlocutore era della visione opposta e penso non avesse le basi per valutare quello di cui stava parlando. Premetto che Di Felice ha sicuramente delle ottime capacità di comunicazione e marketing che fanno invidia a molti ciclisti professionisti e merita quindi giustamente tutti gli sponsor che ha. In passato la sua attività si concentrava sulla parte agonistica con gare di ultracycling in cui ha raggiunto buoni risultati nonostante fosse un ambito abbastanza di nicchia. Il movimento è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e ha visto l'arrivo di competitors forti e investimenti importanti, tuttavia Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori. Ha ripiegato sulle cosiddette "imprese", che ripeto è capace di vendere benissimo a sponsor e followers, ma sono una cosa estremamente diversa dallo sport agonistico. A mio avviso meritano anche meno visibilità di quella che hanno visto che in Italia c'è un movimento giovanile pressoché inesistente e anche i pochi campioni veri che abbiamo non sono affatto mediaticamente valorizzati. Se poi anche le pseudo imprese costruite ad hoc risultano poi in fallimenti, propinati tra l'altro come successi, mi adono proprio le braccia...