telaio usato, hanno versato qualcosa nei tubi

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DiTBho

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Il DEDA Zero (18MCDV6 HT) e Zero Uno (18MCDV6) si differenziano per un trattamento che al secondo non viene effettuato, appunto HT Heat treated. Questo trattamento conferisce circa 200N/mm2 in più di resistenza meccanica.
1400 N/mm2 contro i 1200 N/mm2.

I tubi in acciaio utilizzati dai produttori di telai per biciclette rientrano in genere in una delle tre categorie di base: microalloy; cromoli trattati termicamente; o standard 4130.

Le microleghe includono Columbus Foco™; Reynolds 853™; True Temper HOX Gold™; Dedacciai Zero™.
Le microleghe sono uniche in quanto diventano più forti dopo la saldatura a causa dell'indurimento dell'aria. Ciò significa che il tubo stesso guadagna forza e migliora la sua durata a fatica. Inoltre, il produttore del tubo può rendere il tubo più sottile e quindi più leggero.
Questi sono i tubi in acciaio più leggeri, ma più resistenti. In linea generale, la forza massima delle microleghe rientra nell'intervallo 170-200ksi.

I Cromolici trattati termicamente includono Columbus Nemo™; Columbus Genius™; Reynolds 725™; True Temper OX 3™; Dedacciai Zero Tre™.
Questi set di tubi sono caratterizzati da: elevata resistenza e buona lavorabilità (formabilità); una più ampia varietà di opzioni di set di tubi e la possibilità di essere brasati senza danneggiare i tubi. La loro forza finale in genere cade tra 150-175ksi.

Standard 4130 sono Columbus Brain™; Reynolds 525™; e True Temper OX 2™, etc.
Questo materiale ha una buona formabilità e viene utilizzato per creare tubi più spessi e più robusti. Pertanto, in modo ottimale, questi tubi verrebbero utilizzati durante la costruzione di un telaio per un ciclista più grande. La massima resistenza è generalmente nella gamma 120-150ksi.

Un post che ho trovato qui (clicca), sul forum. Molto interessante.
Anche lui e' alle prese con un telaio "anonimo".

Avevo gia' in mente di richiedere un trattamento termico/HT Heat.

zero-zero1 (clicca)
Columbus-2018 (clicca)
 

JamesHunt

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6 Luglio 2020
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Gervasio era un artigiano di Biella che produceva bici a suo nome. Non credo esista ancora l'attività, ma nelle categorie giovanili alcune squadre usavano sue bici. parlo appunto degli anni 90.
 
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gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Per gentile concessione di un amico che lavora nel servizio QA Fedex, dove pesano i pacchi e fanno i puntigliosi.
Ho pesato nuovamente il telaio con la loro mega-iper-tecnologica bilancia da mille mila euro.

Dice: 2321g +/- 1g

La mia bilancia del mercato da 22 euro sosteneva che fosse circa 2.2Kg, con precisione boh.
Vatti a fidare di quello che scrivono i Cinesi che vendono su Amazon.
Direi "altro che +/- 10g" qui siamo ad oltre +/- 1 etto con fondo scala 5Kg!

In ogni caso, non so quanto pesino singolarmente le congiunzioni, ne quanto pesi la cromatura, di solito stimo 3 etti di vernice e fondo epossidico, ma anche cosi' le tubazioni mi sembrano molto pesanti per essere tubi in acciaio trafilati a doppio spessore.

Dovrebbe essere poco piu' di 2Kg, ci sono almeno 2 etti in piu'. Pero' boh.

Piuttosto, se e' una caratteristica metallurgica che ne diminuisce anche di poco il peso perche' non pubblicizzarlo in pompa magna con una generosa etichetta che meglio invogli a compare?

E invece nulla. Solo "CrMo".

Non che io sia esperto di DedAcciai, ma l'altra etichetta reca solo il loro logo, senza specificare altro.

C'e' anche da dire che questo dannatissimo telaio non ho proprio idea di chi l'abbia costruito. E' piuttosto anonimo, nessuna pantografia, nessun logo, nemmeno sui forcellini, solo una piccola scritta in giallo - per altro pure pacchiana - "Gervasio".

Chi? Che Cosa? Google sostiene che sia un piccolo artigiano di Biella. Io non l'ho mai sentito nominare, nemmeno all'Eroica.

Non so se abbia assemblato lui il telaio, o se l'abbia preso da terzi, adattato al suo marchio, montato con componentistica di sua offerta commerciale.

Del resto, agli inizi anche in casa Moser facevano cosi'.
Ma anche in USA. Gente come G.Lemond si faceva fare i telai da Litespeed, poi li personalizzava e vendeva col proprio marchio.
negli anni '90 in USA gli unici che lavoravano il titanio erano in Litespeed; pertanto i marchi che volevano offrire questa opzione dovevano gioco forza rivolgersi a loro, oppure trovare un terzista all'estero.

tornando al tuo telaio, "Gervasio" era di Gaglianico (prov. di Biella), il titolare era Francesco Fabrello, deceduto nel 2014. a quanto pare, i telai li realizzava lui artigianalmente, e, sui vari siti, ne vedo anche alcuni con tubazioni Reynolds 531, che combacerebbe con la descrizione "cr-mo a sezione costante". all'indirizzo del negozio (via cavour 55) oggi corrisponde un concessionario auto, quindi farebbe pensare che l'attività sia cessata in seguito al decesso del sig. Francesco; titolare dell'attività era la figlia (presumo) Enrica Fabrello
 
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Titanio artigianale
negli anni '90 in USA gli unici che lavoravano il titanio erano in Litespeed; pertanto i marchi che volevano offrire questa opzione dovevano gioco forza rivolgersi a loro, oppure trovare un terzista all'estero.

Ho visto e provato di persona una Speedwell Titalite (clicca) costruita a Birmingham.
Penso che in UK fossero i soli pionieri del titanio. Chissa' se hanno mai fatto i terzisti ...
C'e' qualche traccia in Svizzera, ma e' molto rarefatta.

E da noi? Chissa' se Passoni ha mai fatto il terzista ...

In pochi hanno attrezzatura e know/how per la lavorazione del titanio.
Pochissimi sanno costruire forcelle in titanio che abbiano reale senso di esistere!

fork2.png

Poi c'e' questa cosa in foto, sputata fuori da un collega, quando ho domandato se conoscesse "Gervasio".
  • Passa il test della calamita, il titanio non e' magnetico.
  • Passa il test dell'accendino, il titanio conduce malissimo il calore
  • Passa il test del peso, il titanio dovrebbe pesare 6/10 rispetto ad una lega acciaio basica, la piu' leggera forcella in NivaCrMo non pesa meno di 650g
Quindi bo', e' titanio? Possibile? Dice di averla comprata da un tizio che l'ha a sua volta acquistata proprio dall'artigiano di Biella.

Il mistero si infittisce, vuoi vedere che Gervasio era uno dei pochi che si era spinto anche sul titanio?
(oppure, dietro c'e' Passoni con know/how preso da AlfaRomeo, ed una astuta azione di rebranding)

Misteri misteriosi ...
 

DiTBho

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"Gervasio" era di Gaglianico (prov. di Biella), il titolare era Francesco Fabrello, deceduto nel 2014. a quanto pare, i telai li realizzava lui artigianalmente, e, sui vari siti, ne vedo anche alcuni con tubazioni Reynolds 531, che combacerebbe con la descrizione "cr-mo a sezione costante". all'indirizzo del negozio (via cavour 55) oggi corrisponde un concessionario auto, quindi farebbe pensare che l'attività sia cessata in seguito al decesso del sig. Francesco; titolare dell'attività era la figlia (presumo) Enrica Fabrello

Le stesse identiche tubazioni Reynolds 531 usate dagli olandesi di Gazelle.
Ho sottomano il telaio di un collega, 550x560mm c/c, standover 810mm, costruito nel 1987.

Il peso? 2310g!!!

Forse non significa nulla, forse c'e' forte correlazione con la pesata che ho fatto sul telaio Gervasio,

* * *
Grazie delle info, Google ha sputato fuori davvero poco.

Stavo pensando ... ho fatto anche un giro sulla baia (eBay), pare vendano etichette di ogni tipo { Columbus, DedAcciai, Reynolds, ... }, se hai la grana ti porti a casa anche i badge di { Marlin, Danytech, Litespeed, ... } e cose che NON dovrebbero vendere, cosi' come non dovrebbero vendere film adesivi su vinile da appiccicare alle tubazioni.

Gervasio potrebbe anche non aver appiccicato alcuna etichetta per identificare le tubazioni che ha usato ... e successivamente - qualcuno - per ragioni ignote - ne ha appiccicato una sbagliata, magari pensando che fosse pure quella giusta.

Misteri misteriosi ...
 

gipsy

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Ho visto e provato di persona una Speedwell Titalite (clicca) costruita a Birmingham.
Penso che in UK fossero i soli pionieri del titanio. Chissa' se hanno mai fatto i terzisti ...
C'e' qualche traccia in Svizzera, ma e' molto rarefatta.

E da noi? Chissa' se Passoni ha mai fatto il terzista ...

In pochi hanno attrezzatura e know/how per la lavorazione del titanio.
Pochissimi sanno costruire forcelle in titanio che abbiano reale senso di esistere!



Poi c'e' questa cosa in foto, sputata fuori da un collega, quando ho domandato se conoscesse "Gervasio".
  • Passa il test della calamita, il titanio non e' magnetico.
  • Passa il test dell'accendino, il titanio conduce malissimo il calore
  • Passa il test del peso, il titanio dovrebbe pesare 6/10 rispetto ad una lega acciaio basica, la piu' leggera forcella in NivaCrMo non pesa meno di 650g
Quindi bo', e' titanio? Possibile? Dice di averla comprata da un tizio che l'ha a sua volta acquistata proprio dall'artigiano di Biella.

Il mistero si infittisce, vuoi vedere che Gervasio era uno dei pochi che si era spinto anche sul titanio?
(oppure, dietro c'e' Passoni con know/how preso da AlfaRomeo, ed una astuta azione di rebranding)

Misteri misteriosi ...
Tutto può essere, ma, non so adesso, di sicuro con la tecnologia anni '90 per saldare il titanio serviva la camera sotto vuoto. Siccome era un discreto investimento, non è che poi dopo facevi un telaio o una forcella una tantum, quindi se fosse esistito il titanio "Gervasio", un po' di notorietà dovrebbe averlo avuto, invece, fino ad oggi, non ne avevo mai sentito parlare
 
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negli anni '90 in USA gli unici che lavoravano il titanio erano in Litespeed; pertanto i marchi che volevano offrire questa opzione dovevano gioco forza rivolgersi a loro, oppure trovare un terzista all'estero.
Ce n'erano vari, uno importante era lo spagnolo THT, che faceva tutte le Look in titanio, in particolare per la Once.

Tutto può essere, ma, non so adesso, di sicuro con la tecnologia anni '90 per saldare il titanio serviva la camera sotto vuoto.

Io credo che l'unico che l'abbia usata fosse Passoni/Bertoletti. Litespeed, Moots/Kent Eriksen non credo proprio.
In Italia tra i primi a saldare titanio ci sono stati Doriano De Rosa e Pegoretti, che non hanno mai usato camera.
 
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se fosse esistito il titanio "Gervasio", un po' di notorietà dovrebbe averlo avuto, invece, fino ad oggi, non ne avevo mai sentito parlare

Stesso mio pensiero. Mai sentito nominare prima.

E non so pero' quanto sia ben costruita quella forcella.
A naso, osservando quando si attigliano a cono le due lame avrei detto che e' acciaio "titanizzato" (nickelatura).

Il test della calamita e dell'accendino indicano invece che laddentro c'e' una fortissima concentrazione di cose amagnetiche che congiuntamente conducono anche male il calore.

Da quanto si osserva, o sono in concentrazione tale che se ci fosse del ferro e carbonio ce ne sarebbe molto di meno rispetto a quanto dovrebbe essercene per non attrarre una calamita, nemmeno di quelle extra strong in Neodimio, oppure e' davvero titanio; vattelapesca poi capire di che grado e cosa c'e' dentro, ma se e' titanio ... per avere un profilo delle lame a cono, che e' tipico delle forcelle in acciaio, sono partiti da fogli di titanio poi ripiegati, saldati, e limati.

Ed e' precisamente questa la faccenda strana, perche' non conosco nessuno eccetto Passoni in grado di fare una cosa del genere.

Possibile che Gervasio sapesse farlo negli anni 90? Improbabile ... pero' tutto puo' essere.

Del resto il telaio in titanio di cui ho parlato nell'altro topic e' stato costruito da un artigiano Estone, partendo da tubi Reynolds 2000, che si e' poi saldato in camera, e nessuno, eccetto pochissimi a Talin sanno della faccenda.

Io stesso in trasfera da quelle parti, se non avessi sbattuto il muso per puro caso davanti alla sua bottega non avrei saputo nulla.
 

Lumi

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Ce n'erano vari, uno importante era lo spagnolo THT, che faceva tutte le Look in titanio, in particolare per la Once.



Io credo che l'unico che l'abbia usata fosse Passoni/Bertoletti. Litespeed, Moots/Kent Eriksen non credo proprio.
In Italia tra i primi a saldare titanio ci sono stati Doriano De Rosa e Pegoretti, che non hanno mai usato camera.
Ma la saldatura del titanio in presenza di ossigeno non e’ fragile? Usavano altre soluzionimper togliere ossigeno o non usavano nulla?

Chiedo anche perche’ quando andai da Gios a comprare io mio relaio in acciaio c’era in esposizione una bella bici in titanio, Marco mi disse che io suo saldatore aveva anche la campana per saldare il titanio.
 
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Ma la saldatura del titanio in presenza di ossigeno non e’ fragile? Usavano altre soluzionimper togliere ossigeno o non usavano nulla?

Chiedo anche perche’ quando andai da Gios a comprare io mio relaio in acciaio c’era in esposizione una bella bici in titanio, Marco mi disse che io suo saldatore aveva anche la campana per saldare il titanio.

La torcia per saldare titanio soffia gas inerte (Argon) attorno alla punta Tig

tig-gun-trailing-shield-example.jpg



E si fa lo stesso dall'altra parte del pezzo da saldare pompando Argon tramite un altro tubo

tig-welding-titanium-with-papr.jpg


La camera, anche quelle portatili in plastica, non sono necessarie, e possono anche essere d'intralcio se devi saldare pezzi piccoli, perché vedi la distanza che c'è tra la faccia di quello sopra ed uno che salda in camera

bubble-action.jpg


Idem se sono pezzi molto grandi.
 

ottomilainsù

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alcune...
Stesso mio pensiero. Mai sentito nominare prima.

E non so pero' quanto sia ben costruita quella forcella.
A naso, osservando quando si attigliano a cono le due lame avrei detto che e' acciaio "titanizzato" (nickelatura).

Il test della calamita e dell'accendino indicano invece che laddentro c'e' una fortissima concentrazione di cose amagnetiche che congiuntamente conducono anche male il calore.

Da quanto si osserva, o sono in concentrazione tale che se ci fosse del ferro e carbonio ce ne sarebbe molto di meno rispetto a quanto dovrebbe essercene per non attrarre una calamita, nemmeno di quelle extra strong in Neodimio, oppure e' davvero titanio; vattelapesca poi capire di che grado e cosa c'e' dentro, ma se e' titanio ... per avere un profilo delle lame a cono, che e' tipico delle forcelle in acciaio, sono partiti da fogli di titanio poi ripiegati, saldati, e limati.

Ed e' precisamente questa la faccenda strana, perche' non conosco nessuno eccetto Passoni in grado di fare una cosa del genere.

Possibile che Gervasio sapesse farlo negli anni 90? Improbabile ... pero' tutto puo' essere.

Del resto il telaio in titanio di cui ho parlato nell'altro topic e' stato costruito da un artigiano Estone, partendo da tubi Reynolds 2000, che si e' poi saldato in camera, e nessuno, eccetto pochissimi a Talin sanno della faccenda.

Io stesso in trasfera da quelle parti, se non avessi sbattuto il muso per puro caso davanti alla sua bottega non avrei saputo nulla.

Ma è totalmente "amagnetico" (diamagnetico) oppure è molto debolmente magnetico?
Nel primo caso non è assolutamente una lega ferrosa, cioè potrebbe essere titanio. Potrebbe, in quanto se fosse un acciaio inossidabile austenitico al Cr-Ni allo stato solubilizzato, cioè 100% austenite, comunque sarebbe paramagnetico con una permeabilità magnetica talmente prossima a 1 da risultare praticamente amagnetico.
Nel secondo caso, se attrae debolmente una calamita, si tratta di acciaio inossidabile austenitico (tipo AISI304 o AISI316, per fare un esempio) che, per quanto la struttura austenitica dovrebbe essere paramagnetica, se è stato incrudito a freddo presenta delle trasformazioni parziali in ferrite o martensite che, essendo a struttura CCC, sono forme allotropiche del ferro con proprietà ferromagnetiche.
Comunque, se fosse un AISI della serie 300, le sue caratteristiche meccaniche, cioè carico di rottura e soprattutto di snervamento, sarebbero talmente basse da renderla una focella "di burro".

Dimenticavo: la conducibilità termica di un acciaio inossidabile austenitico come l'AISI304 è ancora più bassa rispetto a quella del titanio: 15 W/(mK) contro 22 W/(mK)
 
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Ma è totalmente "amagnetico" (diamagnetico) oppure è molto debolmente magnetico?
Nel primo caso non è assolutamente una lega ferrosa, cioè potrebbe essere titanio. Potrebbe, in quanto se fosse un acciaio inossidabile austenitico al Cr-Ni allo stato solubilizzato, cioè 100% austenite, comunque sarebbe paramagnetico con una permeabilità magnetica talmente prossima a 1 da risultare praticamente amagnetico.
Nel secondo caso, se attrae debolmente una calamita, si tratta di acciaio inossidabile austenitico (tipo AISI304 o AISI316, per fare un esempio) che, per quanto la struttura austenitica dovrebbe essere paramagnetica, se è stato incrudito a freddo presenta delle trasformazioni parziali in ferrite o martensite che, essendo a struttura CCC, sono forme allotropiche del ferro con proprietà ferromagnetiche.
Comunque, se fosse un AISI della serie 300, le sue caratteristiche meccaniche, cioè carico di rottura e soprattutto di snervamento, sarebbero talmente basse da renderla una focella "di burro".

Dimenticavo: la conducibilità termica di un acciaio inossidabile austenitico come l'AISI304 è ancora più bassa rispetto a quella del titanio: 15 W/(mK) contro 22 W/(mK)

Bella domanda.

Esistono magneti al neodimio di diversi gradi { N27, N30, N33, N35, N38, N40, N42, N45, ... }.
Ho usato un N35, di forma cilindrica, rivestito di nichel, ed ho cercato di concatenare quante piu' linee di forza possibile.

Nessun segno di attrazione.
Forse mi serve un magnete piu' potente, montato su bilancino.
 

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Ma la saldatura del titanio in presenza di ossigeno non e’ fragile? Usavano altre soluzionimper togliere ossigeno o non usavano nulla?

Chiedo anche perche’ quando andai da Gios a comprare io mio relaio in acciaio c’era in esposizione una bella bici in titanio, Marco mi disse che io suo saldatore aveva anche la campana per saldare il titanio.
negli anni '90 per saldare il titanio serviva la camera sotto vuoto, non so se adesso le tecniche sono cambiate; la camera ce l'avevano senz'altro passoni, finazzi, bianchi e colnago, altri non ne ricordo, ma non si può mai dire. può essere che i suddetti (in particolare i primi 2) affittassero la camera anche a terzi, però
 

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Io credo che l'unico che l'abbia usata fosse Passoni/Bertoletti. Litespeed, Moots/Kent Eriksen non credo proprio.
In Italia tra i primi a saldare titanio ci sono stati Doriano De Rosa e Pegoretti, che non hanno mai usato camera.
in italia la camera a vuoto ce l'aveva anche finazzi (nevi)
 

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Ho appena pesato altri due telai in acciaio della stessa geometria e dimensioni 560x560

Doppio spessore, NivaCrMo, Pesa: 1938g
CrMo a spessore costante (cosi' dice su eBay CicliCascella), Pesa: 2520g
 
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DiTBho

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Se trovassi delle spazzette da infilare nelle tubazioni potrei raschiar via quanto piu' di quello schifo nero possibile.
L'endoscopio mi arriva molto probabilmente per dopo natale.

Oggi ho smontato finemente e pulito accuratamente tutti gli altri pezzi della bici.
Deragliatori, rim-brake, pedivelle, corone, pignoni, ecc.

Il propietario mi ha proposto 200 euro in blocco.
Praticamente mi regala il telaio. Che pero' non so ancora se sia da buttare o recuperabile.
  • Gruppo sterzo: Rudelli a rulli conici, rulli, calotte, e ralla da buttare
  • Reggisella: canotto corroso internamenti, diverse crepe, non affidabile, da buttare
  • Cartuccia movimento centrale: corroso, ricoperto di uno schifo nero, cuscinetti grippati, da buttare
  • Guaine e cavi freni e deragliatori: boh, meglio sostituirli
  • Pedali: N.A., non presenti
  • Ruote: in ottimo stato, sono delle Campagnolo Omega anodizzate nere, medio profilo, 36h, mozzi Mirage, niente di che', ma i cerchi sono interessanti
  • Freni: Campagnolo Mirage Caliper, da ingrassare, pattini da sostituire.
  • Deragliatori: entrambi Campagnolo Mirage 8V, posteriore a gabbia corta, pulegge a bronzine, niente di che, pero' non hanno graffi o botte.
  • Pedivelle e Guarnitura: Campagnolo Mirage 8V, 52/42, corone in ottimo stato, poco usurate, pedivelle in buono stato
  • Curva: ITM Europa-vattelapesca (non si legge) anodizzata silver, in buono stato, tracce di colla nastro manubrio, nessuna botta
  • Nastro manubrio: da sostituire, usurato
  • ErgoPower: Campagnolo Mirage 8V, cappucci in ottimo stato, non ossidati
  • Pipa: 3TTT evol modello vecchio, in buono stato. qualche graffietto, bullone di blocco arrugginito
  • Forcella: senza marca, cromata, pesa 700g, canotto ... arrugginito, filettatura da ripassare
  • Sella: una roba economica di SelleItalia, modello boh
  • Pignoni: Campagnolo 13-26T, in ottimo stato, poca usura
  • Catena: 95% della sua vita
  • Vite serra sella: arrugginita ma recuperabile
 
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