Opinione Secondo Wout van Aert una limitazione nei rapporti renderebbe il ciclismo più sicuro

calmorr

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Allora uno è professionista, percorre tra allenamenti e corse migliaia di km , vince anche, esprime una riflessione che lui reputa sensata ( magari anche sulla base di quello che ha sentito dai colleghi) e degli altri pedalatori dicono che è una cazzata. Penso occorra prendere in giusta considerazione l' opinione di uno che sa di cosa si parla, visto che la pelle ce la mette lui. Le giuste risposte le daranno gli enti regolatori e gli attori coinvolti nel business delle competizioni BDC professionistiche. Personalmente penso che molto cambierà nel prossimo futuro e le soluzioni verranno essenzialmente dall' elettronica. Sei in discesa > 10% ( segnalata e con limite consigliato di velocità ') vai a + 50km/h? Bene, la centralina inibisce gli ultimi 4 rapporti. Ti schianti? Male , ma almeno ti hanno avvisato e qualche cosa è stata fatta per impedirlo. Giusto un esempio banale
 
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scamorza

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Forse non ha tutti i torti.
Va analizzato bene, ma se è vero come dite che il grosso delle cadute si verifica in volata, oppure a causa delle "trenate" ad alta velocità, limitare il rapporto più lungo può solo avare vantaggi.
 

calmorr

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Scusa che differenza farebbe pedalare a una certa velocita’ in discesa invece che in pianura?
Da sempre per i mezzi di locomozione a conduzione umana vale "piu' velocita'=piu' pericolo" anche solo perche' i tempi di reazione dell'uomo rimangono gli stessi e risulta meno facile reagire ad una situazione di pericolo a velocita' crescenti . In discesa si va' piu' veloci che in pianura ( cit. Cassani) ed irrimediabilmente si arrivera' a regolamentazioni ed interventi che in nome della sicurezza sul posto di lavoro ( per il ciclista professionista) limiteranno la velocita' e/o la distanza tra i corridori ove sussistono potenziali rischi ( discese , maltempo, strettoie etc). Anche un caschetto integrale e protezioni corporali dovranno essere presi in considerazione . Si chiama prevenzione e lo spettacolo ( che e' quello che conta) non ne patira' eccessivamente.
 
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Lumi

Scalatore
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Da sempre per i mezzi di locomozione a conduzione umana vale "piu' velocita'=piu' pericolo" anche solo perche' i tempi di reazione dell'uomo rimangono gli stessi e risulta meno facile reagire ad una situazione di pericolo a velocita' crescenti . In discesa si va' piu' veloci che in pianura ( cit. Cassani) ed irrimediabilmente si arrivera' a regolamentazioni ed interventi che in nome della sicurezza sul posto di lavoro ( per il ciclista professionista) limiteranno la velocita' e/o la distanza tra i corridori ove sussistono potenziali rischi ( discese , maltempo, strettoie etc). Anche un caschetto integrale e protezioni corporali dovranno essere presi in considerazione . Si chiama prevenzione e lo spettacolo ( che e' quello che conta) non ne patira' eccessivamente.
Si’ ma intendevo dire che se vuoi limitare i rapporti per evitare le alte velocita’ perche’ farlo solo in discesa? se giri un 54/11 a 100 rpm vai alla stessa velocita’ se lo fai in pianura o in discesa.
 
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JamesHunt

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Si’ ma intendevo dire che se vuoi limitare i rapporti per evitare le alte velocita’ perche’ farlo solo in discesa? se giri un 54/11 a 100 rpm vai alla stessa velocita’ se lo fai in pianura o in discesa.

Beh mica tanto. O meglio in discesa ti serviranno molti meno watt per tirare un rapporto del genere, quindi chi è dietro e coperto dall’aria rinviene a velocità molto alte con poca fatica. Se poi si gira la velocità diventa folle.

Se lo fai in pianura stai spingendo da paura e per quanto anche lì puoi coprirti serve qualcuno davanti che ci resti quindi oltre ad un tot non puoi andare.

Quello che dice Van Aert ha un senso eccome. Sino a qualche anno fa in discesa o nei falsopiani in discesa ad un certo punto si smetteva di pedalare. Oggi si riesce a spingere sempre proprio per i rapporti più lunghi arrivando a velocità altissime. Una volta in gruppo ci si metteva in fila indiana in queste situazioni perchè di fatto uscire significava pedalare a frequenze insostenibili e venire ributtati indietro dal vento.

Ovvio questa cosa dei rapporti va semplicemente ad abbattere le velocità massime, gli errori in discesa ci possono stare e difficilmente si può fare qualcosa. Così come si può cadere nei centri abitati, anche se torniamo al discorso che più si va forte più il gruppo si allunga con rapporti limitati.

Chiunque va in bici senza fare competizioni lo può notare su se stesso. Io monto un tranquillo 50/34 con dietro un 11/30. Mi reputo mediamente in forma e non lontano dagli amici che fanno competizioni. Dove mi mettono in difficoltà? Dove c’è da fare velocità in gruppone dove si spinge il 53/11, in discesa dove in rettilineo io chiaramente non pedalo mentre chi monta rapporti più lunghi scalcia per centinaia di metri. Tornassi a correre la prima cosa che farei è passare ad un 53/11 davanti e un 11/34 dietro.

Cosa cambierebbe a livello agonistico per i prof? Nulla. Dove puoi fare la differenza un 53/11 basta anche per un prof. In discesa la differenza la fa la guida, non la velocità massima sui drittoni. Ripeto, non è la soluzione a tutti i pericoli, ma sicuramente permetterebbe di abbassare le velocità massime, di rivedere il gruppo spesso allungato o in fila e comunque cadere a 60 km/h o a 75 può fare la differenza.

Peraltro sarebbe anche più facile uscire dal gruppo. Oggi anche un Pogacar non ha scampo tra Cipressa e Poggio ad esempio perché in gruppo si raggiungono velocità folli. Abbassando di un paio di denti i rapporti massimi si abbassa la velocità massima di tutto il plotone e scappare o difendersi in pianura diventa più fattibile per un singolo.
 

Wolf Marco

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14 Ottobre 2013
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Secondo me il discorso è sicuramente legato alle alte velocità, che comunque ci sono sempre state nel Ciclismo, ma soprattutto ciò è legato alla presenza dei Freni Disk.
Può sembrare un paradosso ma inconsciamente, soprattutto nei Pro, la presenza di questo sistema frenante induce il Corridore a frenare all'ultimo riducendo tantissimo le distanze con gli altri Ciclisti, e affrontando le curve e le staccate frenando all'ultimo.
Ciò comporta che la forza frenante trasferita alla ruota risulta eccessiva rispetto alla sezione minima dei copertoncini di una BDC che scarica tale energia in terra, unita alla leggerezza complessiva Bici+Corridore , la bici diventa in alcune situazioni difficilissima da controllare e basta il minimo errore o imprevisto per non gestire più il tutto..........
 

JamesHunt

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Secondo me il discorso è sicuramente legato alle alte velocità, che comunque ci sono sempre state nel Ciclismo, ma soprattutto ciò è legato alla presenza dei Freni Disk.
Può sembrare un paradosso ma inconsciamente, soprattutto nei Pro, la presenza di questo sistema frenante induce il Corridore a frenare all'ultimo riducendo tantissimo le distanze con gli altri Ciclisti, e affrontando le curve e le staccate frenando all'ultimo.
Ciò comporta che la forza frenante trasferita alla ruota risulta eccessiva rispetto alla sezione minima dei copertoncini di una BDC che scarica tale energia in terra, unita alla leggerezza complessiva Bici+Corridore , la bici diventa in alcune situazioni difficilissima da controllare e basta il minimo errore o imprevisto per non gestire più il tutto..........

Non saprei, secondo me si staccava forte anche prima con i Rim, era più pericoloso ad esempio quando qualcuno usava disc e qualcuno rim per via dei differenti comportamenti di frenata.

Secondo me è proprio questo fatto che con un 55/11 si può spingere a velocità più alte in gruppo che alimenta un innalzamento della velocità generale del gruppo stesso.

Una discesa di alta montagna avrà sempre rischi ma li sono più le pendenze e in minima parte i rapporti a fare la differenza.

Sono le discese “stupide”, i falsopiani, i tratti in cui si procede ad alta velocità anche in pianura ad essere più pericolosi, come dice giustamente Van Aert, perché il gruppo è troppo compatto. Chi arriva da dietro fa più velocità e rimonta. Con un 53/11 diventa già più difficile superare certe velocità tenendo la catena in tiro.
 
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makkio

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secondo me l'idea è buona, in parte per il fatto ovvio che si raggiungano velocità piu basse, ma anche perchè una volta raggiunta una certa velocità, se non si riesce ad andare oltre, resta piu tempo per concentrarsi sulla guida.

Magari anche disegnare le tappe evitando di mettere discese pericolose a pochi km dalla fine, senza farle quantomeno seguire da una lunga salita, probabilmente dissuaderebbe dal prendersi certi rischi in discesa, suppongo.
 

valter65

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forse , molto forse , dovrebbero i Prof guardarsi un attimo in faccia fra loro e decidere cosa vogliono fare per tentare di salvaguardarsi - dove si puo' - la pellaccia ...io resto stravolto dalle riprese frontali dell' approccio al Poggio , di come si buttano dentro letteralmente alla kamikaze ! non so come facciano a non sfracellarsi ed a restare in piedi ....è altresì estenuante fare ore ed ore spalla a spalla in pianura , in salita , mangiando , bevendo in un gruppo che , vedendolo dall'alto , potresti risalire dall'ultimo al primo camminando agevolmente sulle schiene dei corridori ...per non parlare di quello che succede nelle retrovie tra ammiraglie e corridori che rientrano ...delle follie , alle volte penso che sia già un miracolo che non succedano disastri continui ! ....la soluzione ? semplicemente...non la vedo !! a buon bisogno neanche con accordi tra corridori dettati dal buon senso ; ricordiamo Quintana in una discesa che doveva essere neutralizzata ? Purtroppo il gioco è questo , gli unici che possono tirare i freni con giudizio sarebbero gli stessi atleti , ma con la tensione agonistica , l'adrenalina , gli interessi , come la mettiamo ?
un conto sono io , che in un lungo solitario devo tenere conto di un sacco di cose per tornare a casa integro e soddisfatto , ma quello alla fine è anche l'obbiettivo di certe mie uscite .
i Prof oltretutto viaggiano su mezzi iper-performanti , che probabilmente concedono poco agli errori . E se guardiamo le dirette integrali di ore ed ore , nei GT , ci rendiamo benissimo conto che anche tra loro ci sono - nella guida della bici - dei pipponi incredibili rispetto agli altri Prof . alcuni senza il minimo senso della traiettoria e degli spazi di frenata .
c'e' anche da dire che si corre sulle strade , con tutto quello che ne consegue .
la vedo difficilissima , purtroppo .....
 

jacknipper

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Colnago per la strada & Kona per il fango
1 quando un addetto ai lavori, "lucido" come WVA, parla di un problema e di possibili soluzioni, l'ultima cosa che mi viene da dire è che sia "una sciocchezza"
2 non ho le competenze nè i dati per affermare che la sua proposta possa essere valida, nè tantomeno ho una soluzione, ma o mettiamo la testa sotto la sabbia, dicendo che "tanto va così", come hanno fatto per anni negli sport motoristici, o si prova a prendere qualche accorgimento che, magari, non potrà annullare i rischi del tutto, cosa impossibile per sua natura, ma potrà ridurne le probabilità e le conseguenze.

tra l'altro questa cosa dei rapporti è facilmente attuabile, senza grossi problemi da parte di nessuno, e si può fare per un periodo di tempo sufficiente per verificarne i risultati: si fa altrettanto presto a tornare indietro
 
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jack.ciclista

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29 Agosto 2012
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Non dico che sia meglio il ciclismo di un tempo, ma tralasciando il discorso sull'evoluzione dei mezzi, se un giovane si buttava in discesa correndo certi rischi, o risaliva il gruppo spintonando o con manovre azzardate, mi sarebbe piaciuto sentire cosa gli avrebbero detto Moser, Indurain o Cipollini ...
 

JamesHunt

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Non dico che sia meglio il ciclismo di un tempo, ma tralasciando il discorso sull'evoluzione dei mezzi, se un giovane si buttava in discesa correndo certi rischi, o risaliva il gruppo spintonando o con manovre azzardate, mi sarebbe piaciuto sentire cosa gli avrebbero detto Moser, Indurain o Cipollini ...

Il “problema” è che nel ciclismo moderno il giovane può anche essere uno dei leader del gruppo.
 

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