Mi unisco in pieno ai vostri complimenti verso T-Blank, al quale come voi, sono affezionato da quel Tour del 2004 e che ho sempre seguito con simpatia da allora.
Non aveva ancora vinto una tappa al Tour, una cosa abbastanza singolare se consideriamo quanto impegno e abnegazione abbia messo in tutte le sue partecipazioni. Quest'anno, per la prima volta, non è stato neanche una semplice comparsa al Giro, dove ha sfiorato la vittoria ad Anagni.
In verità, io ho sempre avuto una fortissima simpatia per i corridori francesi, forse perchè li lego a ciò che per me significa il Tour de France. In ogni caso, quando un francese può vincere una corsa, lo sostengo sempre, in particolare nelle tappe del Tour.
Per un francese, vincere una tappa al Tour, significa diventare una specie di eroe nazionale, almeno per un giorno. Mi piace troppo il clima di partecipazione col i francese seguono i loro corridori nella corsa più importante. Loro, i francesi appunto, allestiscono lo spettacolo sportivo più bello del mondo, il Tour appunto, e sono molto contento quando vengono ripagati dal successo di un loro connazionale.
C'è un rispetto e una passione che in Italia, per il Giro, non c'è neanche lontanamente, almeno a livello mediatico.