ottimo lavoro come sempre, Ser; grazie mille per le ottime immagini e per i commenti sempre appropriati.
qualche considerazione personale: anche stavolta sembra che i costruttori si siano messi d'accordo, presentando tutti la stessa "novità dell'anno".
Quest'anno erano i freni a disco, lo scorso anno le bici aero, prima è stato il turno del reggisella integrato, delle serie sterzo oversize ecc. ecc.
Niente di realmente innovativo, personalmente ho trovato solo una bici che mi ha fatto venir voglia di saperne di più, ed è la Braid, con l'inedito monobraccio posteriore.
Per i freni a disco, direi che è la naturale (e tardiva) evoluzione del mezzo; scommetto che ora che anche Shimano ha prodotti i suoi comandi, l'UCI deciderà che in fondo i dischi non sono poi così pericolosi e ne ammetterà l'uso anche per le corse su strada.
Sta arrivando al termine la 'moda' vintage, aumenta il grado di omologazione dei prodotti, sempre più simili tra loro.
Cresce anche la quantità di componentistica 'dedicata': secondo me è una mossa per recuperare fatturato che attualmente va a favore dell'after market.
Personalmente non vedo bene la diminuzione del grado di standardizzazione nella componentistica: pensate ad esempio ai freni integrati, se un domani si rompono non sei più libero di scegliere il modello che più ti aggrada ma potrai rivolgerti solo al produttore della tua bici, pagando un costo presumibilmente salato (e sperando di trovare ancora il ricambio, cosa tutt'altro che scontata a distanza di anni).
Alla fine, poco spazio a quello che non è il mainstream della bici in carbonio simile o uguale a quella dei pro... a prezzi sempre più alti.
qualche considerazione personale: anche stavolta sembra che i costruttori si siano messi d'accordo, presentando tutti la stessa "novità dell'anno".
Quest'anno erano i freni a disco, lo scorso anno le bici aero, prima è stato il turno del reggisella integrato, delle serie sterzo oversize ecc. ecc.
Niente di realmente innovativo, personalmente ho trovato solo una bici che mi ha fatto venir voglia di saperne di più, ed è la Braid, con l'inedito monobraccio posteriore.
Per i freni a disco, direi che è la naturale (e tardiva) evoluzione del mezzo; scommetto che ora che anche Shimano ha prodotti i suoi comandi, l'UCI deciderà che in fondo i dischi non sono poi così pericolosi e ne ammetterà l'uso anche per le corse su strada.
Sta arrivando al termine la 'moda' vintage, aumenta il grado di omologazione dei prodotti, sempre più simili tra loro.
Cresce anche la quantità di componentistica 'dedicata': secondo me è una mossa per recuperare fatturato che attualmente va a favore dell'after market.
Personalmente non vedo bene la diminuzione del grado di standardizzazione nella componentistica: pensate ad esempio ai freni integrati, se un domani si rompono non sei più libero di scegliere il modello che più ti aggrada ma potrai rivolgerti solo al produttore della tua bici, pagando un costo presumibilmente salato (e sperando di trovare ancora il ricambio, cosa tutt'altro che scontata a distanza di anni).
Alla fine, poco spazio a quello che non è il mainstream della bici in carbonio simile o uguale a quella dei pro... a prezzi sempre più alti.