Su subito sul mercatino di fbookRagazzi, vado decisamente ot. Ma come fate a trovare telai così belli??
Su subito sul mercatino di fbookRagazzi, vado decisamente ot. Ma come fate a trovare telai così belli??
Zullo se vuoi te li mette,Tommasini pure,anche se storce il naso,ma il mercato è mercato.Sono da sempre stato sostenitore della semplicità in un oggetto come la bici da corsa, forse per mia cultura molto legata alle tradizioni . Oltre a ciò dopo aver provato diversi telai di quasi tutti i materiali (mi manca il titanio) ho scelto l’acciaio come più congeniale al mio modo di andare in bici. Un telaio Pegoretti è uno dei miei sogni ciclistici ( anche se un po’ affievolito dalla consapevolezza che nn c’è più lui). Detto questo i freni a disco li ho sempre considerati come una complicazione del tutto superflua però ed ecco il però, quest’autunno acquistai una cx con dischi e cazzo vanno che è un piacere, affidabili, potenti , modulabili. Considerando che con dischi da 140 nn sono nemmeno troppo impattanti, direi che il mio prossimo telaio sarà disc. E se Pegoretti o Bixxis, per dirne un paio, lo dovessero proporre ne sarei felice.
Vado ot. Certo Mardot che sei un bel bricco!!!
Vedremo, però considera che Doriano, sulla gravel li sta mettendo...Zullo se vuoi te li mette,Tommasini pure,anche se storce il naso,ma il mercato è mercato.
De Rosa(Doriano) e la Pegoretti non credo vi ricorreranno mai,considera che adottano pure la stessa forcella in carbonio.
Vedrai che l'alternativa a non vendere più di 3 bici all'anno sarà l'adozione di queste soluzioni, anche per loro.Sono da sempre stato sostenitore della semplicità in un oggetto come la bici da corsa, forse per mia cultura molto legata alle tradizioni . Oltre a ciò dopo aver provato diversi telai di quasi tutti i materiali (mi manca il titanio) ho scelto l’acciaio come più congeniale al mio modo di andare in bici. Un telaio Pegoretti è uno dei miei sogni ciclistici ( anche se un po’ affievolito dalla consapevolezza che nn c’è più lui). Detto questo i freni a disco li ho sempre considerati come una complicazione del tutto superflua però ed ecco il però, quest’autunno acquistai una cx con dischi e cazzo vanno che è un piacere, affidabili, potenti , modulabili. Considerando che con dischi da 140 nn sono nemmeno troppo impattanti, direi che il mio prossimo telaio sarà disc. E se Pegoretti o Bixxis, per dirne un paio, lo dovessero proporre ne sarei felice.
Vado ot. Certo Mardot che sei un bel bricco!!!
Hai citatoSono da sempre stato sostenitore della semplicità in un oggetto come la bici da corsa, forse per mia cultura molto legata alle tradizioni . Oltre a ciò dopo aver provato diversi telai di quasi tutti i materiali (mi manca il titanio) ho scelto l’acciaio come più congeniale al mio modo di andare in bici. Un telaio Pegoretti è uno dei miei sogni ciclistici ( anche se un po’ affievolito dalla consapevolezza che nn c’è più lui). Detto questo i freni a disco li ho sempre considerati come una complicazione del tutto superflua però ed ecco il però, quest’autunno acquistai una cx con dischi e cazzo vanno che è un piacere, affidabili, potenti , modulabili. Considerando che con dischi da 140 nn sono nemmeno troppo impattanti, direi che il mio prossimo telaio sarà disc. E se Pegoretti o Bixxis, per dirne un paio, lo dovessero proporre ne sarei felice.
Vado ot. Certo Mardot che sei un bel bricco!!!
Non ce lo sapevo,grazie.Vedremo, però considera che Doriano, sulla gravel li sta mettendo...
Straquoto!Volere una pegoretti con i dischi è come volere un Morgan con gli adas
Ricordo un'intervista a Dario dove diceva che finché lui fosse stato in vita non sarebbero esistite Pegoretti con i dischi. Visto il rispetto che si è guadagnato negli anni, penso che gli eredi vogliano mantenere fede al suo volere davanti ai clienti. Che piaccia o no, è una scelta coerente
Volere una pegoretti con i dischi è come volere un Morgan con gli adas
Ricordo un'intervista a Dario dove diceva che finché lui fosse stato in vita non sarebbero esistite Pegoretti con i dischi. Visto il rispetto che si è guadagnato negli anni, penso che gli eredi vogliano mantenere fede al suo volere davanti ai clienti. Che piaccia o no, è una scelta coerente
@Mardot è vero che Dario è stato un'innovatore, è stato uno dei primi in assoluto ad utilizzare il TIG sui telai per bici, per i tubi sterzo da 1-1/8 si è adeguato subito, la sua forcella in carbonio è veramente bella e ben fatta, ma di alcune cose non ne voleva sentire proprio...come di bici ultraleggere, sloping, tubi sterzo conici... ed anche dischi..purtroppo non sapremo mai cosa avrebbe fatto in futuro.
P.s. OT con le Morgan non ci vai solo a fare la dita in campagna...
Con Dario qui sul Forum ho discusso tante volte e, benché avessimo punti di vista differenti, su certi concetti fondamentali siamo sempre andati d'accordo, ci sarà un motivo. Tra questi di sicuro uno del concetti era l'adeguatezza del mezzo meccanico a correre, non a pascolare per le campagne fischiettando, come ora potresti fare con la Morgan.
Molta gente trascura che Pegoretti per un bel po' di tempo ha fatto biciclette che sono finite sotto al sedere di gente che, una volta messo il numero sulla schiena, provava a mettere il naso davanti a tutti gli altri sulla riga del traguardo. E questo non è un dettaglio da poco, anzi direi che è fondamentale per riuscire ad entrare nella testa del produttore. Una testa che non era così semplice da capire, come il fanatismo religioso potrebbe a torto far intendere.
Chi pensa che Dario fosse solo un fanatico intransigente e intollerante all'innovazione si sbaglia di brutto, ma di brutto brutto. Dario non era affatto un fanatico intransigente, semplicemente credeva ciecamente nelle sue soluzioni e voleva tutte le necessarie certezze prima di adottare delle innovazioni.
Questa indole di fabbricatore di telai da corsa non gli è mai mancata, benché sapientemente abbia nel tempo mantenuto in produzione anche articoli classici. Basti pensare all'adozione di forcelle in carbonio ad altissimo contenuto tecnologico, addirittura costruite su sua specifica; ciò dimostra come sia sempre stato attento anche agli aspetti che rendono una bicicletta idonea a confrontarsi con le altre in una corsa, dove sono richieste prestazioni di un certo livello. Altrimenti avrebbe tranquillamente potuto continuare a mettere forcelle in acciaio sulle bici. E da ogni punto di vista la si voglia guardare, una forca in carbonio su un telaio in acciaio è una soluzione estremamente più "eretica" di dettagli come i freni a disco.
Inoltre i freni a disco sono una novità tecnica che tutt'oggi non è ancora stata adottata dal 100% dei costruttori, ed è quindi ovvio e normale che quando Dario era in vita essa potesse essere ancora vista con scetticismo, soprattutto da chi come Dario credeva fortemente nelle caratteristiche dei suoi mezzi da corsa. Ma questo non significa assolutamente che mai li avrebbe adottati. Così come il passaggio cavi interno. Se leggete cosa dice a proposito della Falz "After having tested nearly every model of carbon fibre fork on the market and finding each lacking in some way, we designed our own." ciò dimostra che era sempre attento al mercato, alle richieste del mercato e anche a ciò che avrebbe potuto migliorare i suoi mezzi.
In questo momento sulle bici nuove la maggiorparte delle trasmissioni sono elettriche/wifi e la maggiorparte dei freni sono idraulici con relative guaine di trasporto fluido, questo anche su bici di fascia media, non solo top di gamma. Se Dario fosse in vita riceverebbe ancora ordinazioni per i suoi nuovi mezzi e di sicuro, ma di sicuro eh, tra queste ordinazioni ce ne sarebbero una buona parte che vorrebbe poter montare gruppi al passo coi tempi sia dal punto di vista della trasmissione che dei freni. A chiunque abbia avuto modo di conoscere Dario sotto l'aspetto costruittivo riesce impossibile pensare che non avrebbe concesso a queste nuove tecnologie di essere montate sui suoi mezzi, magari dopo il necessario periodo di valutazione/integrazione; e questo non solo per una mera questione di vendita, ma soprattutto come dicevo per una questione di adeguatezza dei suoi mezzi ai tempi e al resto della concorrenza. La bici di Dario sono sempre state bici da corsa, prima di tutto.
Detto questo, ognuno è libero di credere qualunque cosa, Dario purtroppo non c'è più e da lassù si starà facendo delle belle risate, ne sono sicuro.
Mardot, si perché il 70% di chi acquista una bdc si iscrive alla Roubaix o al giro d'italia
Bella, ma inarrivabile no. Grandis sul suo overmax utilizza lo stesso concetto di ellissi orientate e son fatti pure meglio.Bando alla noia,questa è inarrivabile Vedi l'allegato 217030
La bici da corsa è per correre cioè fatta per andare il più forte possibile su tutti i tipi di percorso. Poi ci sono Gravel, endurance, aero ecc. Su questo, negli ultimi anni si è fatta parecchio confusione, ma il marcato ha bisogno di stimoli.Puoi anche non iscriverti al Giro d'Italia e pedalare solo per diletto, ma se si chiamano bici DA CORSA forse è il caso di pretendere che si possano usare come tali, e ti garantisco che Dario aveva chiarissimo questo concetto.
Questo è un vero capolavoro. Di che anno è?Vabbè, ricominciamo a parlare di telai in acciaio.
Che ne pensate? Vedi l'allegato 217041