Da avido consumatore di podcast, seguo regolarmente da diversi anni "The Move". Dopo lo scetticismo iniziale e il misto di fastidio e ammirazione nel vedere come il Texano sia riuscito, nonostante tutto, a rialzarsi, ci ho preso gusto e devo ammettere, con buona pace di chi vorrebbe vedere LA e la sua combriccola (Bruyneel, Hincapie) seguire in ginocchio sui ceci il TdF per il resto della loro vita, che, per intrattenimento, qualità dei commenti e ospiti, "The Move" sia uno dei modi più gradevoli per seguire la stagione WT, maschile e femminile.
Ciò detto, non sono affatto stupito dei commenti di Bruyneel in quella puntata del podcast, e alcuni di questi, come la perplessità di fronte alla mancata partecipazione di Pogi al Tour UAE, con il rischio di scontentare il suo main sponsor, e il pericolo di logorare i compagni di squadra se si prova a vincere ogni gara, non mi sembrano assurdità.
Notare che Bruyneel ha sottolineato che l'approccio alle gare di Pogi e della sua ammiraglia non ha senso nell'ottica, consolidata a partire dagli anni '90 (e di certo non solo per "colpa" di LA), che il TdF sia l'obiettivo di stagione, ma nella stessa puntata (per chi l'avesse ascoltata, senza limitarsi a leggere le solite polemiche da forum...) e' lui stesso ad "alzare le mani" e ammettere che i tempi sono cambiati, riportando voci attendibili secondo cui il primo grande obiettivo di Pogi nel 2023 sia il Fiandre e che "il Bimbo scambierebbe volentieri un terzo Tour con una vittoria alla Ronde".
Lasciamoci soprendere
PS: provare a sentire la "versione dei cattivi" sul ciclismo a alto numero di ottani di vent'anni fa, secondo me, e' un ottimo esercizio per mettere molte "caselle al posto giusto"...