nn c'è nessun altro che mi può aiutare? 5 risposte mi sembrano poche
ciao e grazie a tutti
E' difficile aiutarti, dipende da cosa cerchi nel telaio.
La mia opinione personale è che il titanio non vada scelto per la comodità (per quella ti basta abbassare leggermente, -0,5 bar, la pressione delle gomme; se la alzi, non c'è titanio che tenga).
Vuoi un titanio considerato di prestigio ad un buon prezzo? Vai sul sito
Moots, ci sono alcune demo-bikes in vendita. Sono li da alcuni giorni, forse riesci a spuntare solo il telaio (risparmi anche sul trasporto e sui dazi).
Vuoi una bici abbastanza reattiva? Evita i telai leggeri (c'è da qualche parte sul forum un mio post sull'argomento). Se puoi chiedi al costruttore di usare spessori/diametri maggiorati (è quello che fa Seven per le serie "Race", con un aggravio di due etti rispetto alla versione normale).
Il Nevi che citi dovrebbe essere fatto con i soliti (dicono ottimi) tubi Reynolds in 3-2,5, senza troppi fronzoli, il che è un'ottima cosa. A me, ad esempio, non piacciono i tubi "enhanced geometry" di Litespeed, tanto per fare un esempio. Credo che anche Passoni usi tubi Reynolds, così come tanti altri (magari alcuni chiedono una personalizzazione sulla geometria, ma il materiale è quello).
Crisp mi piace, sia come persona (non lo conosco bene, solo due chiacchiere in fiera a Milano), che per i suoi lavori. Temo che i prezzi siano un po' più alti, anche per via della richiesta (fa tutto da solo).
Di più non saprei che dire, a meno di avere informazioni più specifiche.
Quanto al dilemma titanio/carbonio: la tecnologia del titanio è molto più stabile, non rischi di trovarti con un mezzo che ti sembra vecchio dopo poco (per non contare l'effetto delle nuove colorazioni...).
Due bei materiali, comunque, se lavorati come si deve. Sul titanio è abbastanza facile capire chi lo fa, sul carbonio è molto più difficile: avessi un telaio in carbonio sarebbe probabilmente un Colnago o un Parlee/Calfee e me lo terrei a lungo per ammortizzare il costo.
Ciao
Francesco
[EDIT]: in un periodo di cosiddetta globalizzazione (o siamo già in post-globalizzazione?) acquistare da un piccolo costruttore (anche se ha sede in un recondito angolo del mondo), o da uno che produce vicino alla nostra abitazione, ha per me un certo fascino.