Ok, ripresomi dalla sbornia di Adrenalina di domenica, provvedo adesso con il report della
Gravel del Duca di domenica 26/03/23 visto che era due sere che crollavo dal sonno e non ce l'ho fatta a scriverlo prima.
Dunque, non è che ci sia granchè da scrivere perchè il percorso non era caratterizzato e scandito da settori particolari o salite particolari per cui è quasi un report "a corpo unico" ma cominciamo dal principio.
Visto il bel tempo del mattino ma il rischio pioggia del pomeriggio, ho solo una carta da giocarmi, ovvero partire presto ed arrivare presto a casa, sia per schivare l'eventuale pioggia che per vedere la Gand Wevelgem .
Quindi che faccio ? Complice l'ora legale dormo solo 3 ore e ci impiego una vita a fare colazione e prepararmi e ,rullo di tamburi... parto tardi
. Sì, perchè avevo previsto una partenza compresa appunto tra le 6:45 e le 7:15 da casa ed invece parto assonnato alle 7:46. Non tardissimo a dire il vero ma nemmeno nell'orario prestabilito
. Bene, quindi parto in bici. Vestito come alla Coglia Coglia Coglia, ovvero estivo con sotto una maglia della pelle , maglia estiva e gilet sopra e manicotti. Perfetto insomma. C'è il sole, qualche velatura e ci sono circa 8/9 gradi. Assonnato appunto ma abbastanza vigile e soprattutto non stanco, funzione del quasi buon sonno "settimanale". Infatti una nottata di cattivo sonno non è penalizzante se si ha dormito bene nei gg precedenti. Mi riscaldo i primi km e poi complice il vento a favore riesco anche a fare delle discrete tirate tra Trezzo sull'Adda e Basiano, utili a cercare di rompere un po' il fiato.
Poi arrivo a Villa fornaci e mi immetto sulla ciclabile della martesana fino a Cassina dè pecchi ove prendo la provinciale fino a Cernusco SN per poi accendere il
garmin e seguire la traccia che mi ero studiato e salvato per attraversare quel fitto intrico di vie urbane tra Cernusco e Pioltello.
Tutto ok ed arrivo alla partenza in 1h 12' alle 8:58, 2' minuti prima dell'orario limite per la partenza ( le 9) e per fortuna c'è ancora uno degli organizzatori che sta aspettando i partecipanti. Foglio firma molto bello, fatto a mano dove purtroppo constato che mancano all'appello davvero tanti partecipanti. Alla mia domanda sul motivo, l'organizzatore mi dice che parecchi hanno dirottato sulla Gerundium
. Mi da il cartellino da timbrare al ristoro ed addirittura mi sgancia una barretta della SIS
, grandissimo! Nel frattempo stavano arrivando ancora dei ritardatari come me, con in faccia i segni del sonno strozzato dall'ora legale, così per fortuna non sono l'ultimo a partire
.
Dunque azzero il garmin e parto lentamente. Dopo un paio di km mi sorpassa un gruppetto di 3 ragazzi circa della mia età, che avevo già adocchiato da qualche centinaio di metri mentre mi stavano per raggiungere. Mi superano e mi dicono che se voglio stare con loro, quello era il loro ritmo. Gli rispondo che però allora mi sarei dovuto impegnare perchè questi avevano già un bel ritmo sin da subito e qui bisognava darci dentro se volevo restare con loro. Considerato che ero già caldo dal trasferimento casa/partenza di 32 km, beh...cosa dovevo fare ? li lasciavo andare via ? Ma nooo
. Così mi accodo al gruppetto che diventa ora di 4 elementi. Mi riprometto di non esagerare per mille motivi e, nel caso di ritmo insostenibile per me, di seguirli fin dove riuscivo e d i staccarmi e proseguire da solo. Debbo dire che questo incontro obiettivamente mi ha svoltato la domenica e, debbo dire, la settimana successiva.
Così , come detto , mi accodo ma presto mi rendo conto che questi ragazzi non scherzano e devo davvero impegnarmi per non staccarmi . Si arriva al primo settore chiave, ovvero la Strada del Duca, che da il nome alla manifestazione , sterrato con sassolini medi dal km 5 al km 7,7, durissimo come sempre, soprattutto se preso con una certa serietà.
Si esce da questo settore e si va verso Caleppio di Settala e poi Paullo sempre su asfalto per poi immettersi sulla ciclabile della Muzza , sempre con un ritmo più che deciso. Uno di questi tre nuovi amici si mette sempre in testa a tirare e sembra non fare fatica mentre io purtroppo mi limito a fare il succhiaruote, almeno in questi km iniziali. In questo terribile tratto di sterrato riesco finalmente a mettere il naso davanti anche se per timore reverenziale non mi metto a tirare. Si esce dalla Ciclabile a Quartiano direzione Galgagnano, qui è asfalto ma non si scherza ed il ritmo è sempre regolare ma alto.
Villa pompeiana , Zelo buon Persico e poi Paullo, sempre pista ciclabile asfaltata. Si entra sulla ciclabile dell'Adda lato Sx verso Nord (tratto appena sistemato, con nuovo selciato in sassolini piccoli battuti ed hanno costruito anche dei ponticelli che ci hanno evitato il terribile guado del torrentello che si doveva fare gli altri anni e che odiavo
perchè puntualmente mi inzuppavo i piedi).
Quindi via veloce e deviazione verso Marzano, asfalto e poi altro sterrato verso Vaiano non prima di fare il ristoro al km 38.5 ( sembra durare parecchio ma invece dura solo 8' dove beviamo il
caffè , timbriamo e ripartiamo) e appunto rientro sulla ciclabile della Muzza ( qui il mancato incrocio con Fulvosam). Lungo tratto fino a Truccazzano ed Albignano sempre a ritmo elevato. Qui si ritorna su asfalto verso Cassano d'Adda e gli amici cominciano a tirare il fiato e finalmente faccio capolino in testa al gruppo , tiro qualche km anche se a ritmo più basso, complice il percorso parecchio tortuoso. Poi Cassano d'adda e rientriamo sul single track verso Lodi ( è lo stesso tratto che si fa in senso inverso alla CCC).
Qui noto i ragazzi in calo ed allora, perchè no, faccio io il ritmo, superando sempre parecchie bici anche se non so se sono tutti della Gravel del Duca. In questo settore incrociamo decine di partecipanti della Gerundium trail, riconoscibili dal cartellino posto sul manubrio. Questo tratto vola via rispetto al solito e in un attimo siamo al ponte di Bisnate , con 70 km fatti e 24 da fare. Qui lungo tratto asfaltato fino a Zelo BP, Paullo, e Conterico. Mezzo km di Muzza ancora e poi nuova deviazione verso Ovest verso Caleppio. In questo tratto c'è un settore sterrato un po' polveroso con curve a gomito strettine ed in una di queste uno dei nostri scivola e cade piuttosto male, per altro a velocità bassa. Ci fermiamo , per fortuna niente di grave, solo qualche sbucciatura sulle mani, che hanno assorbito la caduta e bici ancora grossomodo ok. Dopo questa circostanza la nostra verve si spegne un po' visto che il ragazzo caduto è un po' scosso quindi caliamo il ritmo ed in breve si arriva a Caleppio, dove si ripercorre lo stesso tratto al contrario rispetto all'Andata con Strada del Duca percorsa in senso opposto. ( il percorso si sovrappone andata e ritorno 2 volte, tanto da dover fissare con il nastro sull'orizzontale della bici un biglietto con annotate le svolte a ds e sx ed i rispettivi kilometraggi ai vari bivi). Qui non mi accorgo ma tiro a blocco ancora fino alla fine dello sterrato perchè sento energia e poi si fa un altro tratto con il cavalcavia sulla rivoltana e poi tutta una serie di miniciclabili e tratti di raccordo asfaltati per arrivare a Limito e finalmente all'arrivo dopo 94 km.
Qui piccola festa con panino e birra, chiacchierata con vecchi amici che mi ha fatto estremo piacere rivedere dopo questi maledetti anni di pandemia ( ultima edizione tenutasi nel 2019) . Il ragazzo caduto finalmente ha pulito le abrasioni con l'acqua corrente e sembra essere ok anche se un po' demoralizzato per quanto successo ma purtroppo può capitare, visto che ci sono state almeno altre 2 cadute da quello che ho saputo sempre a bassa o bassissima velocità. Purtroppo succede anche se sarebbe meglio non succedesse perchè poi, insomma, questi accadimenti rovinano un po' la festa.
Nel frattempo il cielo si è coperto "overcast" e quindi ecco che sta per arrivare la tanto temuta pioggia pomeridiana. Quindi senza perdere tempo , saluto tutti e parto deciso verso casa, dove arrivo alle 15:20 mentre sta iniziando a piovere debolmente, quindi in pratica senza bagnarmi.
Tot di giornata 32 + 94 +32 = 160 km di puro piacere. Partecipanti, ad occhio 70 circa. Temperature giuste, cielo giusto, atmosfera intima ( come sempre in questa gravel, pochi ma buoni, per questo l'ho preferita alla Gerundium) e soprattutto compagni di viaggio giusti mi hanno fatto divertire sui 94 km del percorso facendo sì che la realtà superasse la fantasia. Raramente mi sono divertito così tanto. Ho sempre detto che questa gravel era una pseudo mini Roubaix con gli sterrati al posto del pavè e lo confermo ancora.
Il lunedì mattina sveglia alle 4:40 per iniziare alle 6 il turno lavorativo, ma tuttavia durante il lavoro stavo ancora sognando ad occhi aperti gli sterrati e l'atmosfera di questa gravel che mi farà ritornare, a dio piacendo, nel 2024 per un'altra entusiasmante edizione.