Ciclismo Femminile

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Per fare un altro esempio, Erica Magnaldi è una ragazza che ha iniziato molto tardi perché, nonostante avesse avuto in precedenza offerte da alcune squadre, ha voluto prima terminare gli studi (è laureata in medicina).
Ha iniziato come prof a venticinque anni, prima però dominava le granfondo, non è che fosse una sconosciuta; e comunque è già un caso molto al limite.
 
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Per fare un altro esempio, Erica Magnaldi è una ragazza che ha iniziato molto tardi perché, nonostante avesse avuto in precedenza offerte da alcune squadre, ha voluto prima terminare gli studi (è laureata in medicina).
Ha iniziato come prof a venticinque anni, prima però dominava le granfondo, non è che fosse una sconosciuta; e comunque è già un caso molto al limite.
Justine Ghekiere ha iniziato senza background ciclistico: lavorava in palestra, poi ha vinto un test fisiologico gratuito ad agosto 2020 ed ha iniziato a gareggiare in una continental l'anno successivo (a 25 anni).
Servono sicuramente grandi doti e l'opportunità giusta.
 

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Justine Ghekiere ha iniziato senza background ciclistico: lavorava in palestra, poi ha vinto un test fisiologico gratuito ad agosto 2020 ed ha iniziato a gareggiare in una continental l'anno successivo (a 25 anni).
Servono sicuramente grandi doti e l'opportunità giusta.
Si, è un altro caso come quello di Erica Magnaldi, ma parliamo comunque di venticinquenni (non ultratrentenni) che, in un modo o nell'altro, ruotavano già intorno all'ambiente (in senso lato; magari nella palestra della belga ci andavano ciclisti, preparatori o gente in qualche modo legata ai team).
Poi, si parlava espressamente di ciclismo professionistico, che in ambito femminile è di fatto limitato ai quindici team WT (con le loro squadre devo) più ai sette / otto continental di rilievo (per lo più emanazioni delle squadre maschili).
E' un ambito molto ristretto, dove comunque le risorse non abbondano e vengono gestite in maniera oculata.

Tutt'al più la trentaduenne in questione, se ha i numeri, potrebbe tentare con le altre conti italiane come K2, Isolmant o Mendelspeck, potrebbe magari venir tesserata e partecipare a qualche gara, ma dubito che queste squadre possano investire (leggi: dare una sorta di retribuzione, requisito fondamentale per essere definita professionista) su una ragazza già così 'matura'.
 
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Tutt'al più la trentaduenne in questione, se ha i numeri, potrebbe tentare con le altre conti italiane come K2, Isolmant o Mendelspeck, potrebbe magari venir tesserata e partecipare a qualche gara, ma dubito che queste squadre possano investire (leggi: dare una sorta di retribuzione, requisito fondamentale per essere definita professionista) su una ragazza già così 'matura'.
Sì sì, concordo assolutamente che in linea di massima è comunque piuttosto complicato (più si va avanti con l'età, più si riducono le opportunità disponibili).
 
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Si, è un altro caso come quello di Erica Magnaldi, ma parliamo comunque di venticinquenni (non ultratrentenni) che, in un modo o nell'altro, ruotavano già intorno all'ambiente (in senso lato; magari nella palestra della belga ci andavano ciclisti, preparatori o gente in qualche modo legata ai team).
Poi, si parlava espressamente di ciclismo professionistico, che in ambito femminile è di fatto limitato ai quindici team WT (con le loro squadre devo) più ai sette / otto continental di rilievo (per lo più emanazioni delle squadre maschili).
E' un ambito molto ristretto, dove comunque le risorse non abbondano e vengono gestite in maniera oculata.

Tutt'al più la trentaduenne in questione, se ha i numeri, potrebbe tentare con le altre conti italiane come K2, Isolmant o Mendelspeck, potrebbe magari venir tesserata e partecipare a qualche gara, ma dubito che queste squadre possano investire (leggi: dare una sorta di retribuzione, requisito fondamentale per essere definita professionista) su una ragazza già così 'matura'.
anche Samantha Arnaudo se non sbaglio è passata dopo i 30
 

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Si, è un altro caso come quello di Erica Magnaldi, ma parliamo comunque di venticinquenni (non ultratrentenni) che, in un modo o nell'altro, ruotavano già intorno all'ambiente (in senso lato; magari nella palestra della belga ci andavano ciclisti, preparatori o gente in qualche modo legata ai team).
Poi, si parlava espressamente di ciclismo professionistico, che in ambito femminile è di fatto limitato ai quindici team WT (con le loro squadre devo) più ai sette / otto continental di rilievo (per lo più emanazioni delle squadre maschili).
E' un ambito molto ristretto, dove comunque le risorse non abbondano e vengono gestite in maniera oculata.

Tutt'al più la trentaduenne in questione, se ha i numeri, potrebbe tentare con le altre conti italiane come K2, Isolmant o Mendelspeck, potrebbe magari venir tesserata e partecipare a qualche gara, ma dubito che queste squadre possano investire (leggi: dare una sorta di retribuzione, requisito fondamentale per essere definita professionista) su una ragazza già così 'matura'.
hai ragione ma forse mi sono espresso male, io parlando di diventare prof intendevo entrare in una squadra e percepire uno stipendio, fare del ciclismo il proprio lavoro.
 

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Ashleigh Moolman non si ritira come preannunciato e rinnova con la AG Insurance per altre 2 stagioni.
Qualche giorno fa ha vinto (per la quinta volta) il titolo continentale, con oltre sette minuti di vantaggio sulla seconda.
Va detto che non c'era l'unica avversaria che poteva impensierirla, la ragazza di Mauritius Kimberley Le Court Pienaar (vincitrice dell'ultima tappa del Giro).
 
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Qualche giorno fa ha vinto (per la quinta volta) il titolo continentale, con oltre sette minuti di vantaggio sulla seconda.
Va detto che non c'era l'unica avversaria che poteva impensierirla, la ragazza di Mauritius Kimberley Le Court Pienaar (vincitrice dell'ultima tappa del Giro).
E seconda nella crono (soffrendo un po' l'altura dei 2100 m di Eldoret).
Immaginavo che potesse essere alla ricerca dell'ultima vittoria della carriera, ma evidentemente la caduta con infortunio alla schiena che le ha fatto saltare sia il Giro sia il Tour l'ha convinta a rivedere i piani e riprovare gli obiettivi nella prossima stagione.
 
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Marlen Reusser lascia (come era stato ipotizzato) la SD Worx, ma non è ancora stata annunciata la nuova squadra ("big news coming soon", scrive; si era parlato di Movistar, vedremo).
(SD Worx 2025 devo ancora capirla a fondo, peraltro)
 
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Marlen Reusser lascia (come era stato ipotizzato) la SD Worx, ma non è ancora stata annunciata la nuova squadra ("big news coming soon", scrive; si era parlato di Movistar, vedremo).
(SD Worx 2025 devo ancora capirla a fondo, peraltro)
Credo che il rentro alle corse di AVDB abbia un po' scombinato i piani della squadra... e d'altra parte, se Lorena Wiebes continua nella sua crescita, è destinata anche lei a finire per sovrapporsi negli obiettivi a Lotte Kopecky, perlomeno in gare come Fiandre e Roubaix. Ad oggi penso che solo Liegi, Freccia Vallone e Binda, tra le principali corse in linea, siano fuori portata per la velocissima olandese.
D'altra parte hanno giovani che giustamente reclamano spazio, come Bredewold, Vas e Schreiber, ed in più hanno preso una giovanissima con elevato potenziale, la Kopecky ceca (Julia), anche se si sono fatte scappare le migliori (Holmgren, Moors, Ferguson, Gery eccetera).
Hanno comunque ancora un organico di tutto rispetto, con dei nuovi innesti di primo piano (vedi sotto); la partenza di Demi Vollering, se da una parte le priva della 'punta' per le maggiori corse a tappe, dall'altra darà forse un equilibrio maggiore al team.
Poi, se come dicono, AVDB ha una forma dello stesso livello dell'ultimo anno in cui ha corso, anche la bionda Demi troverà pane per i suoi denti...
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Credo che il rentro alle corse di AVDB abbia un po' scombinato i piani della squadra... e d'altra parte, se Lorena Wiebes continua nella sua crescita, è destinata anche lei a finire per sovrapporsi negli obiettivi a Lotte Kopecky, perlomeno in gare come Fiandre e Roubaix. Ad oggi penso che solo Liegi, Freccia Vallone e Binda, tra le principali corse in linea, siano fuori portata per la velocissima olandese.
D'altra parte hanno giovani che giustamente reclamano spazio, come Bredewold, Vas e Schneider, ed in più hanno preso una giovanissima con elevato potenziale, la Kopecky ceca (Julia), anche se si sono fatte scappare le migliori (Holmgren, Moors, Ferguson, Gery eccetera).
Hanno comunque ancora un organico di tutto rispetto, con dei nuovi innesti di primo piano (vedi sotto); la partenza di Demi Vollering, se da una parte le priva della 'punta' per le maggiori corse a tappe, dall'altra darà forse un equilibrio maggiore al team.
Poi, se come dicono, AVDB ha una forma dello stesso livello dell'ultimo anno in cui ha corso, anche la bionda Demi troverà pane per i suoi denti...
Non ci sono dubbi che il potenziale delle singole atlete ci sia sicuramente, e su più fronti. E anche fra le più giovani.
Più che altro mi chiedevo se nel complesso l'organico fosse adatto a supportare le punte nelle gare a tappe e nella stagione, ma in effetti a guardare bene come impostazione non è troppo diversa dalle squadre degli ultimi anni (anche come inserimento di singole atlete provenienti da contesti diversi rispetto alle gare su strade). E magari resta un altro anno Chantal Blaak. Dai, mi hai convinto :)
 
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Sofie van Rooijen, ventidue anni, una delle più promettenti giovani velociste (sei vittorie in stagione, tra cui l'europeo U23) passa dalla VolkerWessels alla UAE.

Ieri alla Nacht van Woerden, gara di ciclocross in notturna, Lorena Wiebes è arrivata settima, davanti a specialiste come Manon Bakker, Laura Verdonschot, Francesca Baroni e Denise Betsema. Non è che la ragazza si sta allargando un po' troppo? :mrgreen:
 
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