Citadelle mo'Namur!
La capitale della Vallonia non delude mai gli appassionati del ciclocross, anche oggi grande spettacolo.
A partire dalla gara dei ragazzini, con la vittoria di Mattia Agostinacchio, con quel cognome un po' così, da vezzeggiativo alla Roberto Benigni prima maniera, davanti all'austriaco felice Valentin Hofer, a bissare la graduatoria degli europei.
Bella gara delle ragazze, col duo SD Worx che parte in tromba, e Fem van Empel che riesce a cadere tre volte nei primi due giri: gara buttata, per lei che qui aveva pur vinto gli Europei di due anni fa.
Il tempo di carburare, e sale in cattedra Ceylin Alvarado: ciao a tutte, a non rivederci fino all'arrivo (nonostante una caduta nel finale con ginocchio insanguinato). La rientrante Puck tenta la rimonta, raggiunge Blanka Vas, ma alle due pischelle la lezione di come si guida sui traversi la dà la 'vecchia' Lucinda, che supera in tromba entrambe nell'ultimo giro e si issa solidissima al secondo posto, andando nel finale a far solletico alle caraibiche terga, ma nulla più.
Per l'ultimo posto sul podio, solo nel finale Pieterse la rossa ha ragione della Blanka, comunque alla sua miglior gara delle ultime tre stagioni (se si esclude l'ultima Hoogerheide).
Poi la costante Schreiber, miglior U23, la sempre concreta (e per una volta non baciata dalla sfiga) Worst, poi van Empel, van der Heijden, Backstedt, Bentveld, e solo undicesima Sara Casasola. Partita malino, rimasta intruppata, sembrava potesse rimontare nelle dieci ma poi qualcosa è andato storto, forse caduta. Rimandata alla prossima, ogni tanto ci può stare.
Ottimo diciottesimo posto per Carlotta Borello, davanti alla promessa canadese Rafaelle Carrier, che è ancora una U19(!).
Ventiduesima e brava anche Francesca Baroni, davanti alla neo campionessa continentale U23 Celia Gery (che è un primo anno...), solo ventottesima Cat Ferguson, davanti a Rebecca Gariboldi; a pieni giri anche Lucia Bramati ed Eva Lechner.
Tra gli uomini, partenza decisa del duo Charles Liegeois, Kuypers (che poi scoppierà: ritirato) e Kuhn, inseguiti da Toon Aerts. Dietro stentano tantissimo i
Trek, e solo Ronhaar riuscirà ad uscire dalla mappazza del gruppo. Impresa che invece riesce a puntino a Michelino nostro, che ben conosce i suoi polli e la Citadelle: pian pianino si riporta davanti, trovando inaspettatamente un Verstrynge di inconsueta consistenza, che evidentemente si ricordava della maglia di campione continentale U23 qua vinta due stagioni fa.
Intanto Iserbyt si tocca la coscia (un gesto apotropaico forse avrebbe sortito miglior risultato), scivola indietro, cambia più volte la bici per imboccare con quella nuova la via degli spogliatori.
Toon pian pianello si riporta sul duo di testa, meditando il colpaccio, che sembra andare a segno all'inizio dell'ultimo giro: comincia il traverso decisivo con una manciata di secondi su Michelino, ma prende (per la seconda volta) la traiettoria sbagliata, e cade (per la seconda volta).
Mike si fa prendere dall'allegria ricordandosi come proprio su quel traverso uccellò Tom Pidcock agli Europei, ringrazia a tono per il gentile omaggio e se ne va a braccia alte e sorriso a trentacinque denti. Molto più numerose le imprecazioni per Aerts, nonostante il secondo posto, mentre giuliverrimo è Verstrynge, al primo podio importante da
elite.
Il Pimpante Ronhaar molla nel finale che lo vede comunque solidissimo quarto, mentre l'iridato U23 Tibor Del Grosso (quinto) si conferma il migliore della sua categoria, a ventun anni ed alla sua seconda gara stagionale (aveva esordito ieri ad Herentals, vincendo tra gli U23). Anche per lui, miglior prestazione da elite della carriera, promosso a pieni voti.
Poi uno sbiadito Sweeck, il ritrovato elvetico Kuhn, il giovane Michels (campione continentale U23), Wyseure ed uno spenticchio van der Haar, che precede un enigmatico Nys, mai protagonista.
Buon diciottesimo Bertolini, 27mo Filippo Agostinacchio, 38mo Samuele Scappini, ultimo a concludere a giri pieni.
Da segnalare, tra i tanti tuffi spettacolari, quello pauroso del belga Meuessen; speriamo per lui che le ossa siano sane (inquadrato un bel po' dopo l'incidente, era ancora a bordo pista, assolutamente cosciente con vicino a lui i sanitari).