E' vero, non sarà mai possibile soddisfare tutti con i premi in natura o i trofei. L'ideale sarebbe avere premi in danaro o monetizzabili (come buoni acquisto spendibili senza dover prendere un giorno di ferie per tornare sul posto della gara o buoni benzina), PURCHE' DI MODICO VALORE (altrimenti si perderebbe quel poco di spirito amatoriale delle nostre gare rimasto) diciamo al massimo 30 euro, una sorta di rimborso spese per i più "bravi".Secondo me la coppa è il miglior premio per chi inizia a vincere.... se poi vincere diventa un'abitudine, le coppe diventano solo un puro ingombro, tanto che spesso non si sa nemmeno più dove metterele e finiscono in qualche scatolone in cantina.
Molto meglio premi in denaro, oppure qualcosa di utile.
A proposito, ricordo un aneddoto.
Nei Giri d'Italia di tanti e tanti anni fa, i traguardi volanti venivano premiati non con denaro come ora, ma con prodotti alimentari, messi in palio anche dai contadini della zona.
Una volta un corridore si aggiudicò addirittura una p.ecora che, al termine della corsa a tappe, andò a ritirare facendo salire l'animale dentro la propria auto (una Fiat 600 !
Il testimone dell'episdodio ricordava ancora l'auto che si allontanava con la la pecora dentro che guardava dal finestrino...
E' inutile mettere in palio premi di grande valore concretamente non utilizzabili, come alcuni buoni vacanza "da pensionato": io ne ho ancora uno del valore commerciale di 400 Euro ma viste le clausole e le restrizioni a cui è soggetto dubito di riuscire a sfruttarlo, sto cercando di venderlo, con altri vinti in passato ero riuscito a ricavare a malapena la metà del loro valore (comunque sempre meglio di niente).
Ovviamente poi la scelta dei premi è influenzata anche dagli sponsor disponibili; da parte mia cerco sempre di apprezzare quanto mi viene dato, valutando anche altri aspetti della gara (se la gara è ben organizzata, la sicurezza curata, etc, non mi aspetto premi altsonanti). Certo, in alcuni casi si assiste a premiazioni "della mutua" in cui ci si sente come utenti della mensa dei poveri, chiamati per nome a ritirare un sacchetto di generi alimentari di scarsa qualità o fondi di magazzino.
Come avevo già scritto nel Thread relativo al costo d'iscrizione alle gare UdACE, personalmente preferisco generi non alimentari preferibilmente di piccole dimensioni (come le medaglie) per questioni di praticità legate alle condizioni ambientali in cui si svolgono le gare: un salume o una forma di formaggio anche di qualità se restano esposti a 30°C per 3-4 ore e poi terminano la cottura in un'auto arroventata inevitabilmente arriveranno a destinazione danneggiati (io all'uopo se sono in auto porto sempre una borsa termica pronta ad accogliere eventuali premi deperibili). Certo, dal punto di vista "emotivo" alcuni trofei veramente belli o realizzati appositamente per una manifestazione danno soddisfazione, ma per chi come me spesso cerca di andare alle gare senza auto possono essere difficili da trasportare (una medaglia invece si mette in tasca e via...).
Riassumendo: a mio parere conviene prevedere una classifica assoluta (max primi 10) con premi "monetizzabili" di modico valore (ad esempio buoni da 30 euro a scalare, perchè no, buoni per l'iscrizione alle gare dello stesso Ente) ed una di categoria (con numero di premiati commisurati ai partenti) con "quello che passa il convento". Trofei alle Società e ai primi di categoria (ai singoli meglio medaglie). Se possibile gli organizzatori dovrebbero fissare un orario limite ragionevole per le premiazioni ed ammettere deleghe al ritiro dei premi se si sfora, tutti abbiamo impegni dopo le gare e non possiamo permetterci di stare ad aspettare le calende greche, anche se spesso si tratta di "qui pro quo" tra organizzatori e gestori dei locali dove si svolgono le premiazioni.
Ultima modifica: