Ho letto tutte le pagine e mi permetto di intervenire.
Può essere stato un commento fastidioso ma mi sembra difficile non condividerlo.
Se lui è pulito, se è pulito davvero ( ma questo non lo sa nessuno, soltanto lui ) trovo comprensibile lo sfogo nei confronti di chi bara.
Apro una parentesi. Tutti pronti a sostenere che sono tutti dopati ( a proposito, condivido ); quando però l’indagine si indirizza verso il proprio campione, che si parli di Pantani, si parli di Basso o di chiunque altri, ecco che l’indagine diventa una persecuzione, un abuso, le prove non esistono e quant’altro ( detto per inciso, correggetemi senza problemi, se sbaglio: mi sembra che tutti coloro che sono stati in odore di doping, o prima o dopo, siano stati beccati con le mani nel sacco; se se la sono scampata oggi e le voci sono rimaste tali, è facile che domani i nodi vengano al pettine, al giorno d’oggi temo che nemmeno il grande LA, con le analisi a posteriori che sono state fatte, possa dire di essere rimasto immune ); e qui non condivido più.
Ma come, tutti diciamo che l’ambiente dev’essere moralizzato, le cose devono cambiare, devono essere i ciclisti puliti ( se ci sono davvero ) ad alzare la voce per spazzare via il marcio, devono scoperchiare la pentola dove regna l’omertà più assoluta e quando poi uno lo fa, tutti pronti a saltargli al collo ?
Se io fossi davvero pulito ( ed io lo saprei se lo fossi oppure no ) e mi trovassi nella situazione di Cunego, state tranquilli che direi e farei ben oltre quello che ha detto lui; quindi, da parte mia, ribadisco, la totale solidarietà.
Se è DAVVERO pulito.