Ecatombe covid al Giro

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Valerio_S

Cronoman
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beh allora hanno fallito miseramente...
non solo magrissimi, spesso oltre il limite da un punto di vista clinico, ma seppur allenati/preparati ad altissimo livello e con una predisposizione evidente a questa attività sportiva "colpevoli" di sottoporre il loro organismo a sforzi estremi per intensità e frequenza, di conseguenza sarebbe strano che non si ammalassero con questa facilità, non il contrario.
 
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Lumi

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in realta' non stava cosi' bene, motivo per cui hanno anticipato il tampone che avevano programmato di fare il giorno dopo.
A livello "generale" stava abbastanza bene da vincere una tappa a cronometro che nessuno gli ha regalato, ma sentiva sintomi del virus, magari gli colava il naso o aveva mal di gola, non lo sappiamo perchè non lo ha detto
eh non lo so, io per il tdf ho fatto una ricerca...

non capisco il tuo ragionamento e/o come lo hai scritto, le regole sono state già adeguate all'uscita dell'emergenza allentandole per ridare giustamente "più libertà"! questo però in una certa misura porta a maggior circolazione del virus in questione e le conseguenze sono quelle che vediamo, non critiche da intasare ospedali per fortuna...
è consigliabile un atteggiamento prudente anche dopo che vengono tolte le restrizioni.
inoltre l'uso della famosa mascherina era già ben diffuso prima dell'era covid in alcune società (evidentemente con una cultura superiore alla nostra) anche per il banalissimo raffreddore.
Hanno adeguato alcuni regolamenti (del giro) e alcune leggi (dello stato) ma in questo momento io ho l'impressione che si sia una regolamentazione ibrida fra la situazione normale pre pandemia e la situazione durante la pandemia, che crea situazioni imbarazzanti o senza senso come è successo al giro.

Ad esempio può darsi (ma non sono un avvocato) che non sia del tutto chiaro cosa succede se un ciclista che sa di essere positivo con tampone privato contagia altre persone perchè continua ad andare in giro come se nulla fosse, qualcuno potrebbe contestare un reato? Durante la pandemia sicuramente sì, prima della pandemia con un normale virus da influenza sicuramente no, ora siamo sicuri che sia chiaro cosa prevede legge italiana e regolamentazione di gara?

Io non lo ho capito ...

Inoltre in alcuni contesti rimangono alcune prescrizioni.

Secondo me gli atleti che si stanno ritirando lo stanno facendo perchè solo per capire cosa si può fare e cosa non si può fare in Italia dovrebbero spendere un patrimonio in avvocati, nel dubbio si ritirano :-)xxxx (è una battuta ovviamente, voglio solo dire che c'è incertezza)

PS: poi che quando uno è malato debba essere prudente per non contagiare gli altri sono d'accordo, per me valeva già prima del covid, con l'influenza io a lavorare non ci andavo e mi hanno sempre infastidito quelli che credendo di fare gli eroi venivano in ufficio malati e magari la settimana dopo metà ufficio era a casa con l'influenza ... ma questo è un altro discorso
 

Maverik89

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non solo magrissimi, spesso oltre il limite da un punto di vista clinico, ma seppur allenati/preparati ad altissimo livello e con una predisposizione evidente a questa attività sportiva "colpevoli" di sottoporre il loro organismo a sforzi estremi per intensità e frequenza, di conseguenza sarebbe strano che non si ammalassero con questa facilità, non il contrario.
grazie, ma dovresti spiegarlo a qualche altro utente anche se sarebbe del tutto inutile....
 

Maverik89

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Hanno adeguato alcuni regolamenti (del giro) e alcune leggi (dello stato) ma in questo momento io ho l'impressione che si sia una regolamentazione ibrida fra la situazione normale pre pandemia e la situazione durante la pandemia, che crea situazioni imbarazzanti o senza senso come è successo al giro.

Ad esempio può darsi (ma non sono un avvocato) che non sia del tutto chiaro cosa succede se un ciclista che sa di essere positivo con tampone privato contagia altre persone perchè continua ad andare in giro come se nulla fosse, qualcuno potrebbe contestare un reato? Durante la pandemia sicuramente sì, prima della pandemia con un normale virus da influenza sicuramente no, ora siamo sicuri che sia chiaro cosa prevede legge italiana e regolamentazione di gara?

Io non lo ho capito ...

Inoltre in alcuni contesti rimangono alcune prescrizioni.

Secondo me gli atleti che si stanno ritirando lo stanno facendo perchè solo per capire cosa si può fare e cosa non si può fare in Italia dovrebbero spendere un patrimonio in avvocati, nel dubbio si ritirano :-)xxxx (è una battuta ovviamente, voglio solo dire che c'è incertezza)
Vedi che il problema è prima culturale che di leggi!
Se si ha una malattia infettiva, dal momento in cui lo si sa bisogna evitare di contagiare gli altri, non sbattersene altamente!

edit: le leggi possono servire a stabilire la punizione per chi ha un certo comportamento scorretto e definire tutti i "confini" del caso, ma non è che un comportamento scorretto non va fatto perchè una legge dice che andresti punito (se ti beccano), ma non fa tenuto un comportamento per principio.
 
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Doctor Speck

Ötztalnauta
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sicuro che sia il covid (avuto 2 volte, 1 nemmeno accorta e l'altra per lavorare e non ho notato differenze) ad indebolire il sistema immunitario??? c'è ben altro ma non si può dire ... fine OT
Beh, è risaputo che il covid è una patologia lieve per chi l'ha avuta lieve.
Altra cosa risaputa è che i morti non possono scrivere la loro esperienza su un forum, ma sono dettagli.
 

Maverik89

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Altra cosa risaputa è che i morti non possono scrivere la loro esperienza su un forum, ma sono dettagli.
inoltre quando comunicavano il bollettino dei morti si tendeva a sminuire i morti dicendo che erano "monti con" e non "morti di".
adesso, a seconda delle ideologie, sul giro d'italia se ci sono 30-40 ritirati è tutta colpa del covid, anche se metà di loro si sono ritirati per aver abbracciato l'asfalto...
 
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Ser pecora

Diretur
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Risposta di Adam Hansen ad uno dei soliti tifosi "il ciclismo deve essere come piace a me":


Il mio compito è rappresentare i corridori, non convincerli, cambiare le loro opinioni e sicuramente non schierarmi con gli organizzatori, l'UCI o i tifosi. Non sono qui per fare amicizia con gli organizzatori, l'UCI, le squadre o anche tifosi. Non è la mia voce. È la voce del corridore.
Ma permetto loro di nascondersi dietro di me e dico quello che vogliono che si dica. Ero un corridore. Tu, da tifoso, potresti leggere che un ciclista va a casa a causa di una caduta o di un'influenza qualche giorno prima. Ma so che se un corridore torna a casa per un'influenza, essendo alla grande corsa del Giro, avrebbe corso con quell'influenza per giorni e avrebbe lottato e sofferto in un modo che tu non puoi vedere in TV.
Sta accadendo molto di più di quello che i fan vedono. Ritirarsi è il punto finale del ciclista, un completo crollo, e prima di quel punto sono stati ben oltre il loro limite a volte per settimane. Conosco le malattie che attraversano le squadre e la salute dei corridori è la mia priorità.
Pioggia, nessun problema. Aggiungici temperatura di 4 gradi, aggiungici un discesa dove non puoi pedalare e la temperatura corporea diventa ancora più fredda e una tappa in cui è tutta in salita fin dall'inizio che crea un gruppo allungato e molti gruppetti diversi per cui le auto non possono servire i propri corridori, dargli un abbigliamento adeguato e fa la differenza.
Qual è questa differenza? Più di 10 corridori sono tornati a casa per malattia. Il giorno dopo altri 10, e oggi?? Vediamo.
[...]È salutare correre una tappa così impegnativa mentre si è malati? Con la pressione di squadre, tifosi, contratti e come hai detto tu, ogni parte/stakeholder contro l'opinione dei corridori. Chiedere una tappa più corta per la propria salute? Nessun medico degno di questo nome sarebbe d'accordo che qualcuno malato debba trascorrere 5 ore bagnato al freddo con una frequenza cardiaca superiore a 170 più volte mentre il corpo è già affaticato.
Hai ragione. Possono essere sostituiti se non vogliono farlo e, a dire il vero, alcuni team e organizzatori li vedono solo come cavalli da corsa. Possiamo sostituirli, e allora chi se ne frega!!! A me invece importa. Se tu, organizzatore, sponsor, UCI o fan preferisci rischiare la salute umana per il tuo divertimento allora dimostra che hanno bisogno di qualcuno dalla loro parte, come me, ad esempio.
 

Lumi

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Vedi che il problema è prima culturale che di leggi!
Se si ha una malattia infettiva, dal momento in cui lo si sa bisogna evitare di contagiare gli altri, non sbattersene altamente!

edit: le leggi possono servire a stabilire la punizione per chi ha un certo comportamento scorretto e definire tutti i "confini" del caso, ma non è che un comportamento scorretto non va fatto perchè una legge dice che andresti punito (se ti beccano), ma non fa tenuto un comportamento per principio.
Sì infatti ho scritto il PS perchè io per me mi regolo così: come detto se sono ammalato non vado a lavorare e ad infettare gli altri, sto a casa, e questo anche prima del Covid e con qualunque malattia infettiva.

Però in questo caso secondo me c'è anche un problema di confusione normativa, residuo del periodo dell'emergenza, per questo mi interessa capire meglio.

E' palese che se vado in ufficio con l'influenza normale la legge non può dirmi nulla, col Covid non lo ho capito, e forse non lo hanno capito nemmeno i ciclisti.
 
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gasht

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con gruppi shimano
Risposta di Adam Hansen ad uno dei soliti tifosi "il ciclismo deve essere come piace a me":


Il mio compito è rappresentare i corridori, non convincerli, cambiare le loro opinioni e sicuramente non schierarmi con gli organizzatori, l'UCI o i tifosi. Non sono qui per fare amicizia con gli organizzatori, l'UCI, le squadre o anche tifosi. Non è la mia voce. È la voce del corridore.
Ma permetto loro di nascondersi dietro di me e dico quello che vogliono che si dica. Ero un corridore. Tu, da tifoso, potresti leggere che un ciclista va a casa a causa di una caduta o di un'influenza qualche giorno prima. Ma so che se un corridore torna a casa per un'influenza, essendo alla grande corsa del Giro, avrebbe corso con quell'influenza per giorni e avrebbe lottato e sofferto in un modo che tu non puoi vedere in TV.
Sta accadendo molto di più di quello che i fan vedono. Ritirarsi è il punto finale del ciclista, un completo crollo, e prima di quel punto sono stati ben oltre il loro limite a volte per settimane. Conosco le malattie che attraversano le squadre e la salute dei corridori è la mia priorità.
Pioggia, nessun problema. Aggiungici temperatura di 4 gradi, aggiungici un discesa dove non puoi pedalare e la temperatura corporea diventa ancora più fredda e una tappa in cui è tutta in salita fin dall'inizio che crea un gruppo allungato e molti gruppetti diversi per cui le auto non possono servire i propri corridori, dargli un abbigliamento adeguato e fa la differenza.
Qual è questa differenza? Più di 10 corridori sono tornati a casa per malattia. Il giorno dopo altri 10, e oggi?? Vediamo.
[...]È salutare correre una tappa così impegnativa mentre si è malati? Con la pressione di squadre, tifosi, contratti e come hai detto tu, ogni parte/stakeholder contro l'opinione dei corridori. Chiedere una tappa più corta per la propria salute? Nessun medico degno di questo nome sarebbe d'accordo che qualcuno malato debba trascorrere 5 ore bagnato al freddo con una frequenza cardiaca superiore a 170 più volte mentre il corpo è già affaticato.
Hai ragione. Possono essere sostituiti se non vogliono farlo e, a dire il vero, alcuni team e organizzatori li vedono solo come cavalli da corsa. Possiamo sostituirli, e allora chi se ne frega!!! A me invece importa. Se tu, organizzatore, sponsor, UCI o fan preferisci rischiare la salute umana per il tuo divertimento allora dimostra che hanno bisogno di qualcuno dalla loro parte, come me, ad esempio.
è come sentire l'avvocato campana ai tempi dell'assocalciatori.

contava poco o nulla.

sono gli sponsor secondo me che non vogliono correre alcun rischio.
loro contano e loro hano voce forte sul ds.

chi organizza l'evento invece vuole perlomeno la presenza del corridore.
con questo pasticcio qui non è garantita quella.

se non ci fossero asintomatici il discorso covid si chiude subito. tutti hanno sintomi percui eslusione automatica.
invece non è sempre così visto che ci sono precedenti dello scorso anno.
corridori che hanno performato nonostante la malattia.


è un rischio. certo che sì (anche se sul covid specie in versione 2023 bisgonerebbe intendersi) ma non è l'unico in uno sport come il ciclismo.
sappiamo benissimo che in una banale volata si rischia la vita.
 

Maverik89

Apprendista Cronoman
15 Dicembre 2009
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lsdb 666 road XCr
Epperò 5 giorni di discussioni in più thread prima di ritirare fuori la guerra dei vaccini
quale guerra? c'è una guerra?
per rendere l'idea si dice che la disputa tra fede e scienza si è risolta quando sono stati installati i parafulmini sui campanili delle chiese!
 

Corvo Torvo

Apprendista Passista
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Novara
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BMC TeamMachine SLR01
Nellla vita di tutti i giorni siamo ritornati alla normalità, il Covid esisterà sempre come esistono altri virus , la cosa che non mi torna è il fatto che se ne parli ancora solo nel ciclismo . Negli altri sport non se ne sente più parlare e tutti sono ritornati alla normalità quando due anni fa le squadre di calcio di serie B spendevano qualcosa come 400 mila euro a stagione per tamponi e altro riguardante il covid .
Finirà come per il doping.... Nel ciclismo c'è perchè si fanno i tamponi, negli altri sport invece tutti sani
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Genova
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Sì infatti ho scritto il PS perchè io per me mi regolo così: come detto se sono ammalato non vado a lavorare e ad infettare gli altri, sto a casa, e questo anche prima del Covid e con qualunque malattia infettiva.

Però in questo caso secondo me c'è anche un problema di confusione normativa, residuo del periodo dell'emergenza, per questo mi interessa capire meglio.

E' palese che se vado in ufficio con l'influenza normale la legge non può dirmi nulla, col Covid non lo ho capito, e forse non lo hanno capito nemmeno i ciclisti.
Io spero che uno possa sempre scegliere cosa fare e quando e come farlo...se uno vuol lavorare con la febbre,il covid,la bronchite che lo faccia...Io personalmente lo so da solo, quando posso e quando non posso lavorare ,senza nessuna imposizione o normativa in merito, che vorrei che non ci fosse mai più...credo di aver vissuto gia' abbastanza di m....negli anni scorsi.
 

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