visto che va in bici per lavoro e non per diletto, non mi sembra una motivazione da poco...Nibali non lo menziona più nessuno. Sembra il Buffon del ciclismo. Sarà per i soldi ma io mi sarei ritirato da anni.
visto che va in bici per lavoro e non per diletto, non mi sembra una motivazione da poco...Nibali non lo menziona più nessuno. Sembra il Buffon del ciclismo. Sarà per i soldi ma io mi sarei ritirato da anni.
Questo è vero ma speravo in meglionon vorrei sembrarti sgarbato ma https://www.bdc-mag.com/video-nibali-capolavoro-a-sanremo/
Vero ma mi aspettavo di più da tifosonon vorrei sembrarti sgarbato ma https://www.bdc-mag.com/video-nibali-capolavoro-a-sanremo/
non mi pare ci siano state edizioni di anni recenti dove gli italiani non abbiano vinto neanche una tappa.Comunque per quanto riguarda i nostri colori, qualche nota positiva in effetti c'è stata:
...
Tutto sommato un po' di vitalità l'abbiamo mostrata, rispetto ad altri anni, anche recenti, dove non abbiamo vinto neanche una tappa.
In quanto a Pogacar, invece, apparentemente non mai patito questi momenti di breve crisi, ma è talmente giovane e con così poche partecipazioni (se non erro: 0 giri d'Italia, 1 Vuelta, 1 Tour de France) che non ha un profilo statisticamente significativo.
Hai ragione, mi riferivo proprio al 2017 ma colpevolmente avevo dimenticato il successo di Nibali. Comunque ricordo che ci si lamentava che dopo tot tappe non c'era ancora stata una vittoria italiana.non mi pare ci siano state edizioni di anni recenti dove gli italiani non abbiano vinto neanche una tappa.
sono andato a vedere dal 2010 in poi, il peggior risultato è stato il 2017 (una sola vittoria, con Nibali); tutti gli altri anni almeno tre o quattro tappe sono state vinte da corridori italiani (lo scorso anno sono state sei).
Nei ventagli in realtà era stato sfigato perché aveva forato.In realtà le sue giornate no le ha avute, mostrando però una capacità di recupero sorprendente: nella Vuelta 2019 in due tappe perde 1'40" circa, che poi recupera alla grande nella penultima tappa.
Idem allo scorso Tour, non ha vere e proprie débacle, ma una tappa rimane indietro nei ventagli, e anche sul Col de la Loze viene staccato da Roglic anche se perde solo 15".
Ma se Ganna ha vinto la 1, chi mai si lamentava che non avevamo vinta nessuna?Hai ragione, mi riferivo proprio al 2017 ma colpevolmente avevo dimenticato il successo di Nibali. Comunque ricordo che ci si lamentava che dopo tot tappe non c'era ancora stata una vittoria italiana.
Cosa gli vuoi dire? Si è rotto il polso tre settimane prima del Giro, si è presentato ancora con la fasciatura. È già tanto se non si è staccato in pianura (lo dico per chi non sapesse quante vibrazioni arrivano ad un arto fratturato. Quando stiamo bene non ce ne accorgiamo). È andato in fuga. In salita non era competitivo, ma paga oltre all'infortunio l'età. È caduto, onorando il vincitore, arrivando a Milano. Per quel che mi riguarda ha fatto anche troppo.Nibali non lo menziona più nessuno. Sembra il Buffon del ciclismo. Sarà per i soldi ma io mi sarei ritirato da anni.
Si chiama memoria selettiva, ricordo quello che mi fa comodoMa se Ganna ha vinto la 1, chi mai si lamentava che non avevamo vinta nessuna?
Credo che questa strategia sarebbe stata perdente.Si l'uomo doveva essere Bernal infatti...ha sbagliato lui a non andare dietro Caruso non la squadra a metterci qualcuno che a niente sarebbe servito, gli altri 4 avrebbero tirato lo stesso anche con lui a ruota...
Però è vero che prima della vittoria di Ganna non ne avevamo vinta nessuna in effettiSi chiama memoria selettiva, ricordo quello che mi fa comodo
Andare dietro a Caruso, credo intendesse non lasciarlo andare, seguirlo subito. Non certo rincorrerlo da solo mentre quello aveva la collaborazione di Bilbao e dei gregari di Bardet. Se lì, caruso lo marchi stretto e non gli fai prendere margine in discesa, l'azione muore prima di nascere. Bernal si è fatto cogliere impreparato o semplicemente ha ritenuto che essendo con dei compagni di squadra, potesse convenirgli di vedere se era il caso che anche qualche altro, nel caso in questione la squadra di Yates, si spremesse un pò essendo cointeressata.Credo che questa strategia sarebbe stata perdente.
La maglia rosa che insegue da solo (da solo) un uomo con 2 minuti e 30 secondi (circa) quando ha una squadra che lo può portare avanti fino quasi all'arrivo della terza salita?
Non c'era ragione per cui Bernal dovesse "inseguire" Caruso. Era piuttosto Caruso (come ha fatto) a dover cercare di guadagnare il più possibile.
Da che esiste il ciclismo il primo in classifica si difende dagli attacchi.
E raramente parte all'attacco quando vede che gli altri ne hanno di meno (tipo arrivo a Cortina della tappa del 24 Maggio).
Ora ho compreso.Andare dietro a Caruso, credo intendesse non lasciarlo andare, seguirlo subito. Non certo rincorrerlo da solo mentre quello aveva la collaborazione di Bilbao e dei gregari di Bardet. Se lì, caruso lo marchi stretto e non gli fai prendere margine in discesa, l'azione muore prima di nascere. Bernal si è fatto cogliere impreparato o semplicemente ha ritenuto che essendo con dei compagni di squadra, potesse convenirgli di vedere se era il caso che anche qualche altro, nel caso in questione la squadra di Yates, si spremesse un pò essendo cointeressata.
Alla fine il tutto si è risolto in un nulla di fatto, ma quando perdi contatto con un tuo avversario è sempre un rischio, secondo me.
Che la strategia Ineos sia stata vincente è fuor di dubbio. L'obiettivo era essere in Rosa a Milano e Bernal ha vinto il Giro.Ora ho compreso.
Tuttavia sulla salita finale la fuga aveva 30/40 secondi sul gruppo maglia rosa.
Ricordiamo che la fuga è andata via sulla discesa bagnata dal Passo di Spluga, e ciò con evidente rischio.
Che la maglia rosa e la sua squadra dovesse gettarsi all'inseguimento di Caruso/Bardet & C. ho i miei dubbi.
Tanto più con la certezza di perdere Martinez -che come abbiamo visto in discesa si stacca facile- utile nella salita di Alpe Motta.
Tutte queste considerazioni, mi fanno credere che la strategia del team Ineos sia stata (ancora una volta) vincente.
la fuga di Caruso è andata via nella discesa del S.Bernardino (Asciutta) e non dello Spluga (bagnata)Ora ho compreso.
Tuttavia sulla salita finale la fuga aveva 30/40 secondi sul gruppo maglia rosa.
Ricordiamo che la fuga è andata via sulla discesa bagnata dal Passo di Spluga, e ciò con evidente rischio.
Che la maglia rosa e la sua squadra dovesse gettarsi all'inseguimento di Caruso/Bardet & C. ho i miei dubbi.
Tanto più con la certezza di perdere Martinez -che come abbiamo visto in discesa si stacca facile- utile nella salita di Alpe Motta.
Tutte queste considerazioni, mi fanno credere che la strategia del team Ineos sia stata (ancora una volta) vincente.
Ci potrebbe essere anche un ' altra chiave di lettura per la fuga di Caruso senza risposta Ineos : il bravo siciliano è andato ad incassare quanto seminato a Sega di Ala, quando ha tirato la maglia rosa in difficoltà. La sua captatio benevolentiae con Bernal in giornata ni ha fatto si che lo squadrone inglese non si dannasse più di tanto e tenesse lì a tiro la il subentrato capitano Barhein ....la butto lì, ma potrebbe anche starci ....Che la strategia Ineos sia stata vincente è fuor di dubbio. L'obiettivo era essere in Rosa a Milano e Bernal ha vinto il Giro.
Tuttavia anche se hai la possibilità di rimediare con i compagni di squadra, per me far andare avanti un avversario diretto perdendo il contatto visivo con lui, è sempre un rischio che è meglio evitare di correre. Anche se poi quasi sicuramente ne hanno controllato la fuga e lo hanno tenuto là senza andarlo a prendere apposta. Tuttavia se sei dietro non sai mai cosa può succedere.