Indoor e il primo principio

canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.23 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 17w.

Quindi, prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il calore disperso dal trainer e dai due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale, due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà dell’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri di sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
 
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smashing

Gregario
30 Giugno 2021
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Marostica
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KM Percorsi
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Giant TCR Advanced Pro Disc 0 - Canyon Endurace AL 7
Da quest'anno mi sposterò nel garage interrato. E' ben areato e d'inverno la temperatura è discretamente bassa. Avrò comunque un ventilatore frontale. Vediamo come andrà. l'unico problema sarà appendere un cartello fuori dal portone per "motivare" ai vicini eventuali suoni inconsulti :wacko: :mrgreen:
 
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yagone64

Maglia Amarillo
29 Settembre 2015
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Elblag (Polonia)
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Cervelo' R3 gruppo Ultegra 6800 , BMC Roadmachine 02 Dura Ace Di2, Carbonda CFR696 Ultegra 6800
Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.3 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 62w.

Quindi, se prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il alore disperso dal trainer e dei due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà del l’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri si sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
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RamboGuerrazzi

via col vento
28 Marzo 2007
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corsa+gravel
“svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.

io in garage esterno con finestrella di 30x30cm, d'inverno la temperatura è molto vicina a quella esterna. Inizio la seduta con giacca invernale, la tolgo dopo 5 min di riscaldamento, ho piccolo ventilatore che muove un po' l'aria. Alla fine termino in un bagno di sudore comunque...
 

canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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io in garage esterno con finestrella di 30x30cm, d'inverno la temperatura è molto vicina a quella esterna. Inizio la seduta con giacca invernale, la tolgo dopo 5 min di riscaldamento, ho piccolo ventilatore che muove un po' l'aria. Alla fine termino in un bagno di sudore comunque...
Puoi provare a migliorare la situazione con più ventilatori, se non altro per aumentare il comfort
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
io in garage esterno con finestrella di 30x30cm, d'inverno la temperatura è molto vicina a quella esterna. Inizio la seduta con giacca invernale, la tolgo dopo 5 min di riscaldamento, ho piccolo ventilatore che muove un po' l'aria. Alla fine termino in un bagno di sudore comunque...
Serve inevitabilmente più ventilazione anche a bassa temperatura
 
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andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
lo so ma è difficile da bilanciare, perché comunque ti arriva aria fredda addosso
Si ma serve inevitabilmente, io uso un ventilatore decisamente potente con telecomando, fatico a gestire gli allenamenti di scarico dove mi scaldo troppo poco ma quando si spinge serve tanta aria pe rnon surriscaldarsi
 
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canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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Ventilatore con telecomando che permette di accendere/spegnere e regolare il flusso (vedi Vacmaster) è un buon investimento. Altrimenti si possono acquistare delle prese telecomandate, ma con queste si può solo accendere/spegnere (sempre meglio di scendere dal rullo e farlo a mano).
 

Zugnajima#11

Team Lotus Camel Honda
14 Giugno 2010
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Nußdorf am Inn, Bayern
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Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.3 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 62w.

Quindi, prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il calore disperso dal trainer e dai due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale, due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà dell’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri di sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
So che non sono affari miei, se ti va rispondi altrimenti no e per favore non rispondremi male, ma quanto "costa" un allenamento del genere?
Climatizzatore piü 2 o 4 ventilatori, io giä alla lucina rossa della Tv spenta che fa "zzz" la stacco dal fastidio che consuma per nulla.
Si lo so, sono tirchio...
 
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Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.3 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 62w.

Quindi, prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il calore disperso dal trainer e dai due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale, due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà dell’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri di sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
A me sti conti non convincono c’e’ un mischio e di e energia e potenza che non si capisce, controlla le unita’ di misura
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
15.117
21.748
Brescia
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
A me sti conti non convincono c’e’ un mischio e di e energia e potenza che non si capisce, controlla le unita’ di misura
Si i conti non tornano
I kJ sono Watt*secondi/1000 o watt*ore*3,6

Quindi per generare i 62,4kJ necessari servono 17w per 1h cioè una misera
Però la stanza non è adiabatica le pareti scambiano calore( e hanno una capacità termica decisamente superiore) oltre a fughe finestre ecc
 

Snow

Pedivella
14 Maggio 2020
358
541
Livorno
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Trek emonda slr
Gli allenamenti indoor in stagione non invernale necessitano di una circolazione d'aria naturale e forzata ventilatore, (ottimo quello della wahoo che regola l'intensita automaticamente in base alla fc) .e una adeguata idratazione.
Senza questi requisiti si rischia il surriscaldamento la disidratazione con conseguente calo della performance e non ottenere i risultati benefici dell'allenamento.
E' anche consigliabile un adattamento al caldo che si ottiene con vari step per poter arrivare a fare sedute di lunghi.
 

bagga

Scalatore
27 Luglio 2019
7.159
5.930
39
modena
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giant tcr sl
confermo, io i rulli li faccio in cantina con circa 16-17° ed una finestra di fianco che però non fa entrare molta aria perchè affaccia in uno spazio chiuso con grata nella parte superiore...sempre fatti senza ventilazione e sempre avuto problemi di bpm alti...aggiunto un ventilatore con telecomando preso all'obi, non molto potente ma comunque la differenza l'ho avvertita, penso che in futuro ne aggiungerò un altro simile o se lo trovo più potente...
 
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EliaCozzi

Scalatore
2 Marzo 2016
6.504
5.890
Mozzate (CO)
www.eliacozzi.it
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Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.3 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 62w.

Quindi, prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il calore disperso dal trainer e dai due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale, due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà dell’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri di sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
Non mi addentro nella verifica dei dati, ma tieni presente che la capacità termica dell'ambiente da riscaldare non è solo quella dell'aria presente, ma di tutto il sistema, quindi anche dei muri e di qualsiasi cosa contenuta. Diversamente non dovremmo spendere così tanto di riscaldamento: l'aria ha veramente una bassa capacità termica, ma già se hai 1 litro d'acqua nel locale è come avere 4mc in più di aria da scaldare.
Visto il tentativo di metterla sul lato scientifico termodinamico, al prossimo allenamento prova a vedere quanti litri di liquidi perdi (pesoPrima+acquaBevuta-pesoDopo=liquidiConsumati), e se puoi fai un monitoraggio della temperatura corporea.

Dico questo perché l'allenamento indoor in condizioni climatiche non ideali, può essere molto dannoso per le temperature corporee raggiunte e per il livello di disidratazione.
Pur facendo del training autogeno per superare la noia di sentirsi un criceto, mi chiedo se sia utile a livello di allenamento fisico (certamente lo è psicologicamente) passare tutte quelle ore di fila sui rulli.

Sono molto favorevole all'uso dei rulli, soprattutto per allenamenti specifici, ben fatti e da manuale, ma oltre 60-80minuti non l'ho mai trovato motivante o utile. Piuttosto ne faccio due al giorno da 60 minuti. Questa una semplice considerazione personale, poi ognuno è libero di fare quel che vuole.
 
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canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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So che non sono affari miei, se ti va rispondi altrimenti no e per favore non rispondremi male, ma quanto "costa" un allenamento del genere?
Climatizzatore piü 2 o 4 ventilatori, io giä alla lucina rossa della Tv spenta che fa "zzz" la stacco dal fastidio che consuma per nulla.
Si lo so, sono tirchio...
Quello del condizionatore è stata una prova unica che credo non si ripeterà. Anche a me è pesato farla, non tanto per il lato economico, ma per lo spreco di energia.
A me sti conti non convincono c’e’ un mischio e di e energia e potenza che non si capisce, controlla le unita’ di misura

Sulla base di che argomentazione, ragionamento, evidenza non ti convincono? La fonte che ho usato è questa


In particolare ho usato il fatto che per far variare la temperatura di 1 grado centigrado di 1 metro cubo di aria son necessarie 0.295kcal, che poi convertire in Kj sono 1.23 (nel primo messaggio ho pasticciato con le cifre, non sono 1.3, ma la sostanza poco cambia). Da qui si moltiplica per il volume della stanza e si ottiene l’energia necessaria per far variare la temperatura di 1 grado, che poi può essere convertita in potenza. Insomma, questo è il conto teorico che ho fatto, è possibile che mi sia sbagliato, in caso è più che benvenuta una correzione. Concludo dicendo che sono consapevole che ho fatto le assunzioni forti, ovvero che la mia stanza avesse temperatura, pressione, umidità e scambio termico nullo con l'esterno tali da poter asserire che 1.23Kj bastano per far variare la temperatura di 1 grado, ma più che voler valutare precisamente ciò che avviene nella mia stanza, a me quel che bastava era avere un'idea dell'entità delle grandezze in gioco e fare delle riflessioni.

Si i conti non tornano
I kJ sono Watt*secondi/1000 o watt*ore*3,6

Quindi per generare i 62,4kJ necessari servono 17w per 1h cioè una misera
Però la stanza non è adiabatica le pareti scambiano calore( e hanno una capacità termica decisamente superiore) oltre a fughe finestre ecc

Per la prima parte vedi sopra. Per la seconda: sono consapevole che le condizioni della mia stanza non saranno state ideali e/o una buona approssimazione delle condizioni teoriche (vedi pressione dell’aria, temperatura, umidità, immissiome di una portata aria a temperatura inferiore di quella della stanza, scambio termico con l’esterno). Comunque, sebbene le condizioni della stanza fossero quel che erano, c’è da considerare quanto segue. Appena ho acceso il condizionatore c’erano Y gradi, quando sono entrato per fare l’allenamento ce n’erano Y-2, il che vuol dire che il condizionatore era riuscito a fare un discreto lavoro (sebbene son consapevole che ce ne volesse prima che tutti gli elementi presenti nella stanza cedessero buona parte del calore consentendo così al condizionatore di essere molto più efficace), ma quel che è rilevante è che nonostante tutto la temperatura fosse in calo. A quel punto i nuovi elementi di disturbo del sistema siamo stato io, i ventilatori e il trainer (e nel frattempo l’esposizione della stanza era pure migliorata); a questi elementi imputo la variazione considerevole di temperatura nella stanza in appena 90', nonostante la presenza del condizionatore.

Al momento ho molte domande che mi sorgono circa il modo migliore per convertire l'allenamento indoor nei periodi di transizione tra stagioni (che sono ovviamente delicati) e in estate un efficace strumento di allenamento che si possa sfruttare più che subire.
 
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jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
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Colnago per la strada & Kona per il fango
non ho capito il fine ultimo della discussione ma ci provo
per quella che è la mia esperienza la temperatura è l'ultimo dei problemi, perchè, bene o male, si esce anche in agosto quando fa caldo (certo non andrebbe bene una cantina a 40°): la cosa fondamentale è l'areazione quindi 1 un ventilatore potente e con telecomando e 2 la possibilità di scambiare aria con l'esterno (o quantomeno non essere chiusi in una stanza)
la combinazione stanza chiusa, condizionatore, ventilatori poco potenti, per me, per la mia esperienza (io e mia moglie facciamo rulli sempre, forse solo non in agosto) è totalmente sbagliata
 

canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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Non mi addentro nella verifica dei dati, ma tieni presente che la capacità termica dell'ambiente da riscaldare non è solo quella dell'aria presente, ma di tutto il sistema, quindi anche dei muri e di qualsiasi cosa contenuta. Diversamente non dovremmo spendere così tanto di riscaldamento: l'aria ha veramente una bassa capacità termica, ma già se hai 1 litro d'acqua nel locale è come avere 4mc in più di aria da scaldare.
Visto il tentativo di metterla sul lato scientifico termodinamico, al prossimo allenamento prova a vedere quanti litri di liquidi perdi (pesoPrima+acquaBevuta-pesoDopo=liquidiConsumati), e se puoi fai un monitoraggio della temperatura corporea.

Dico questo perché l'allenamento indoor in condizioni climatiche non ideali, può essere molto dannoso per le temperature corporee raggiunte e per il livello di disidratazione.
Pur facendo del training autogeno per superare la noia di sentirsi un criceto, mi chiedo se sia utile a livello di allenamento fisico (certamente lo è psicologicamente) passare tutte quelle ore di fila sui rulli.

Sono molto favorevole all'uso dei rulli, soprattutto per allenamenti specifici, ben fatti e da manuale, ma oltre 60-80minuti non l'ho mai trovato motivante o utile. Piuttosto ne faccio due al giorno da 60 minuti. Questa una semplice considerazione personale, poi ognuno è libero di fare quel che vuole.
certamente, ho appena scritto a riguardo che tutti gli oggetti dentro la stanza dovrebbero cedere calore (e anche ragion per cui di notte è più facile raffreddare la stanza che non di giorno e magari con il sole in battuta).

Infine, sì, motoro temperatura della stanza e quella corporea, ma il puzzle non è semplice perché le condizioni che si trovano in esterna sono solitamente molto diverse da quella interne. In estate, banalmente, fuori c'è il sole e questo non sempre rema contro (se tanto umido, per esempio, questo può aiutare a far evaporare il sudore dalla pelle).
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Quello del condizionatore è stata una prova unica che credo non si ripeterà. Anche a me è pesato farla, non tanto per il lato economico, ma per lo spreco di energia.


Sulla base di che argomentazione, ragionamento, evidenza non ti convincono? La fonte che ho usato è questa


In particolare ho usato il fatto che per far variare la temperatura di 1 grado centigrado di 1 metro cubo di aria son necessarie 0.295kcal, che poi convertire in Kj sono 1.23 (nel primo messaggio ho pasticciato con le cifre, non sono 1.3, ma la sostanza poco cambia). Da qui si moltiplica per il volume della stanza e si ottiene l’energia necessaria per far variare la temperatura di 1 grado, che poi può essere convertita in potenza. Insomma, questo è il conto teorico che ho fatto, è possibile che mi sia sbagliato, in caso è più che benvenuta una correzione. Concludo dicendo che sono consapevole che ho fatto le assunzioni forti, ovvero che la mia stanza avesse temperatura, pressione, umidità e scambio termico nullo con l'esterno tali da poter asserire che 1.23Kj bastano per far variare la temperatura di 1 grado, ma più che voler valutare precisamente ciò che avviene nella mia stanza, a me quel che bastava era avere un'idea dell'entità delle grandezze in gioco e fare delle riflessioni.



Per la prima parte vedi sopra. Per la seconda: sono consapevole che le condizioni della mia stanza non saranno state ideali e/o una buona approssimazione delle condizioni teoriche (vedi pressione dell’aria, temperatura, umidità, immissiome di una portata aria a temperatura inferiore di quella della stanza, scambio termico con l’esterno). Comunque, sebbene le condizioni della stanza fossero quel che erano, c’è da considerare quanto segue. Appena ho acceso il condizionatore c’erano Y gradi, quando sono entrato per fare l’allenamento ce n’erano Y-2, il che vuol dire che il condizionatore era riuscito a fare un discreto lavoro (sebbene son consapevole che ce ne volesse prima che tutti gli elementi presenti nella stanza cedessero buona parte del calore consentendo così al condizionatore di essere molto più efficace), ma quel che è rilevante è che nonostante tutto la temperatura fosse in calo. A quel punto i nuovi elementi di disturbo del sistema siamo stato io, i ventilatori e il trainer (e nel frattempo l’esposizione della stanza era pure migliorata); a questi elementi imputo la variazione considerevole di temperatura nella stanza in appena 90', nonostante la presenza del condizionatore.

Al momento ho molte domande che mi sorgono circa il modo migliore per convertire l'allenamento indoor nei periodi di transizione tra stagioni (che sono ovviamente delicati) e in estate un efficace strumento di allenamento che si possa sfruttare più che subire.
Cerco di far pochi preamboli: discussione dedicata a considerazioni riguardanti il microclima che si crea nella propria “tana della sofferenza” durante le sessioni indoor.

Aneddoto: qualche giorno fa ho fatto una sessione di 90” blanda e per l’occasione ho climatizzato, per quanto son riuscito, la stanza usando un climatizzatore portatile con BTU sufficienti in relazione alla metratura della stanza. Allenamento eseguito con condizionatore in funzione (non puntato su di me) e due ventilatori puntati (fronte e retro). Ad inizio allenamento la temperatura della stanza era X gradi, la stanza di ea ovviamente chiusa è l’unica forma di ventilazione era quella forzata data dai ventilatori. Dopo i 90’ la temperatura era di X+1.5 gradi.

Facendo qualche ricerca sono venuto a conoscenza che in condizioni prestabilite (pressione) per alzare di 1 grado centigrado la temperatura di 1 metri cubo di aria sono necessari appena 1.3 kjoule di lavoro. Quindi per una stanza di dimensioni 4x4x3 (48 metri cubi) per alzare la temperatura di un grado in un’ora sono necessari appena circa 62w.

Quindi, prendendo per ragionevolmente buono il fatto che nella stanza in cui mi sono allenato non c’era scambio con l’esterno (tutto chiuso, tranne piccolo pertugio per il tubo del condizionatore), non c’è da meravigliarsi che il condizionatore poco abbia potuto fare contro gli almeno 600w dispersi dal sottoscritto in calore (la potenza è stata costante a 200w), a cui va aggiunto il calore disperso dal trainer e dai due ventilatori.

Chiudo dicendo che stamattina ho fatto 4h di fondo, stanza con due porte finestre aperte, 25 gradi e 75% di umidità (secondo il mio igrometro) e quattro ventilatori (uno frontale, due di lato e uno posteriore) son stati il minimo sindacale per portare a casa la seduta senza cedere malamente per gli effetti di raffreddamento inadeguato (il motivo conduttore della settimana scorsa).

Scrivo questo per dare degli spunti di riflessione circa le difficoltà dell’allenamento indoor al di fuori della stagione invernale. Ho portato qualche esempio che riguarda solo il fondo, a voi i pensieri di sedute ad alta intensità.
Lungi dal voler andare nel dettaglio sulle condizioni della stanza nelle quali ho “svolto” gli “esperimenti”, so benissimo che gli esempi hanno una validità limitata, ma è alla portata di chiunque fare delle prove.
48*1.3=62kJ e fin qui tutto bene ma 62kJ ma kJ=W*secondi/1000 quindi W=62*1000/3600( secondi in un'ora)=17W

solo questo non tornava