Intervista a Mr.Öetztaler -Antonio Corradini-

Chopper

Maglia Gialla
L'amatore, stando alla definizione del termine, è chi pratica il ciclismo per diletto (per amore).
Questo però non impedisce in nessun modo di ricevere un rimborso spese, avere in comodato d'uso tutta l'attrezzatura o avere assitenza durante le competizioni.

Così come a me risulta che nulla vieti alle socierà sportive dilettantistiche di retribuire gli atleti dilettanti:
http://www.lavoroprevidenza.com/leggi_articolo.asp?id=203
http://www.assofisco.it/Asso_Web/Trattamento/Trattamento%20fiscale_%20sportivi.pdf
http://www.conipiemonte.net/sds/I RAPPORTI DI LAVORO NEGLI ENTI SPORTIVI29.10.09.pdf
 

ALEXNAPOLI

Passista
12 Agosto 2009
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Faicchio
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Bici
Wilier GRANTURISMO
cmq quale sarà la prossima intervista? Magari anche a qualche forumendolo che oltre a lavorare va forte ma sopratutto ha anche il tempo di scrivere sul forum! Cmq la cosa principale da capire è che queste persone hanno altri motori ma non vengano a dirmi che si allenano poco altrimenti non credo poi in certe vittorie! In bici x me non si inventa niente altrimenti i pro quando si allenano che fanno perdono tempo?
 

Maurizio®

Apprendista Scalatore
14 Maggio 2008
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Che poi tutti a parlare del suo lavoro senza sapere cosa fa e quanto guadagna per il tempo per cui lavora .... magari come lavoro fa il calciatore, guadagna milioni di euro lavorando un paio di ore al giorno (il lavoro del calciatore implica un allenamento o al più delle partite e qualche servizio fotografico no?) e per il resto della giornata può dedicarsi alla bici e alla famiglia :mrgreen:

O più realisticamente potrebbe essere un commercialista con uno studio ben avviato e delle valide impiegate e/o collaboratori...daltronde pare non abbia fatto la gavetta del perfetto ciclista professionista e quindi prima di scoprire la bici può talmente essersi dedicato al lavoro da poter aver creato un'attività che ora va avanti con minimo sforzo...bah, di ipotesi se ne possono fare, ma di sicuro questo signore avrà un gran motore e una gran testa.
Dopo di che c'è anche da dire che esistono mogli e mogli (o compagne e compagne se non si è sposati): conosco coppie in cui lui pur avendo teoricamente il tempo per lavorare e farsi minimo due ore comode di bici ogni giorno non può farlo perchè la sua compagna gli mette sempre una tale pressione addosso tale da fargli passare la voglia di pedalare (anche se in realtà lui di base di voglia di pedalare ne avrebbe!).
 

samuelgol

Flughafenwächter
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............La "colpa" di certa gente è di andare più forte della media, tanto da essere pagata/supportata per correre.
Non ci vedo nulla di male, né di strano.

Premesso che eventuali benefit che può darmi la mia squadra sono ben accetti se non altro per limitare le spese di sostentamento di un hobby se vogliamo costoso, specie se fatto in maniera intensa, direi che, a prescindere da Corradini e parlando in senso generale, il pagamento/supporto economico è certamente legittimo, nel senso che ponendolo in essere non si viola alcun regolamento, però non concordo con te se dici che non c'è nulla di male o di strano.
Mi spiego: personalmente ritengo che sarebbe auspicabile (ma è anche utopisico) un ridimensionamento di tutto l'ambaradam amatoriale, nel senso di riduzione di premi, riduzione prebende, riduzione sponsor vari ecc.ecc. che è un pò tutto quello che in massima parte scatena tante altre storture che ben conosciamo (ribadisco e sottolineo che il mio discorso non è riferito a Corradini personalmente). Immagino che il movimento amatoriale sia nato a suo tempo, per divertirsi, passare una domenica diversa "sfidandosi" con un pò di altri appassionati, pagando una quota di iscrizione a titolo di rimborso spese di organizzazione e per avere in cambio un servizio minimo di organizzazione (sicurezza sul percorso, docce e pasto in compagnia?), magari avendo (gratis o meno) un completino dato dalla propria squadra per farsi un minimo di pubblicità.PUNTO. Niente pacchi gara, niente prosciutti, niente soldi e rimborsi spese ecc.ecc. Credo che più si ingrandisce il battage economico che ruota intorno a queste gare, e più le stesse e il movimento intero, perdano contatto con quello che dovrebbe essere una cosa da fare per amore (uso un tuo termine), per avvicinarsi all'esasperazione professionistica.
Peraltro ci sono amatori (e anche qui non parlo di Corradini) che pur avendo il valore di qualche prò (di bassa/media levatura) si mantengono amatori per ragioni di mero interesse economico, visto che correndo come amatori, incassano a piene mani. Parlo certamente di corridori di mtb, non so se ce ne sia anche qualcuno su strada che avrebbe i numeri per fare almeno del buon gregariato tra i prò.
 
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korakkia

Apprendista Velocista
12 Febbraio 2007
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Pina
C'è soprattutto una cosa che mi farebbe piacere sapere:tutti quegli amatori di
prima fascia che vengono pagati dalle squadre, ricevono uno stipendio regolare con tanto di contributi pagati?
Beh fino al tetto che mi pare sia attorno ai 3000 euro l'anno si. Almeno parlando "legalmente", se poi uno oltre a quello vien anche pagato in nero, è un altro discorso. Infatti quando vinci qualche premio in denaro in qualche garetta, anche se son pochi euro, ti fan sempre firmare la carta con i tuoi dati personali ecc.ecc.


Tornando on topic, io non discuto il valore dell'atleta, ma semplicemente l'intervista, che dalle risposte è quasi una presa in giro, e lo dico in senso bonario. Il suo è un discorso in cui tende a nascondersi, almeno da quello che percepisco. Di fenomeni, fisicamente parlando, ce ne sono, non tanti ma ce ne sono. Di gente che si allena tanto e bene pure, però dubito che una persona, per quanto dotatissima da madre natura e determinata sino all'inverosimile, riesca, senza nessuna esperienza ciclistica precedente, a passare nel giro di una manciata d'anni dai voli al deltaplano alla vittoria alla Oetztaler, che è il top, sia per partecipazione che sopratutto per durezza e difficoltà, delle granfondo mondiali. Il kilometraggio annuale poi, non è nulla di eccezzionale, 16-20 mila ne conosco in tanti che lo fanno e pure bene. Questo da parte mia non significa, e lo sottolineo, sospettare l'atleta di pratiche illecite, come in uno sport come il nostro viene purtroppo automatico pensare di fronte alle grandi prestazioni, ma semplicemente dire che secondo me lui si allena di più e ha un esperienza ciclistica più grande di quella raccontata. Nell'intervista, secondo me, lui gioca a fare il modesto e a nascondersi, ma questo non lo rende per forza più umano ne più simpatico. tanto di cappello per lui comunque! o-o
 

mikimetal91

Passista
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Maurizio®;2862275 ha scritto:
C
Dopo di che c'è anche da dire che esistono mogli e mogli (o compagne e compagne se non si è sposati): conosco coppie in cui lui pur avendo teoricamente il tempo per lavorare e farsi minimo due ore comode di bici ogni giorno non può farlo perchè la sua compagna gli mette sempre una tale pressione addosso tale da fargli passare la voglia di pedalare (anche se in realtà lui di base di voglia di pedalare ne avrebbe!).
quel qualcuno sei tu? :-x
 

sindaco

Apprendista Scalatore
26 Aprile 2008
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62
Manfredonia
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L'amatore, stando alla definizione del termine, è chi pratica il ciclismo per diletto (per amore).
Questo però non impedisce in nessun modo di ricevere un rimborso spese, avere in comodato d'uso tutta l'attrezzatura o avere assitenza durante le competizioni.

Così come a me risulta che nulla vieti alle socierà sportive dilettantistiche di retribuire gli atleti dilettanti:
[url]http://www.lavoroprevidenza.com/leggi_articolo.asp?id=203[/URL]
[url]http://www.assofisco.it/Asso_Web/Trattamento/Trattamento%20fiscale_%20sportivi.pdf[/URL]
[url]http://www.conipiemonte.net/sds/I%20RAPPORTI%20DI%20LAVORO%20NEGLI%20ENTI%20SPORTIVI29.10.09.pdf[/URL]

Non confondiamo l'aspetto fiscale con quello sportivo.
L'amatore non può essere retribuito dalla società perchè non v'è alcun rapporto di lavoro.
Il problema è che il rimborso cela una vero e proprio compenso per le prestazioni sportive.
 

sindaco

Apprendista Scalatore
26 Aprile 2008
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Manfredonia
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Premesso che eventuali benefit che può darmi la mia squadra sono ben accetti se non altro per limitare le spese di sostentamento di un hobby se vogliamo costoso, specie se fatto in maniera intensa, direi che, a prescindere da Corradini e parlando in senso generale, il pagamento/supporto economico è certamente legittimo, nel senso che ponendolo in essere non si viola alcun regolamento, però non concordo con te se dici che non c'è nulla di male o di strano.
Mi spiego: personalmente ritengo che sarebbe auspicabile (ma è anche utopisico) un ridimensionamento di tutto l'ambaradam amatoriale, nel senso di riduzione di premi, riduzione prebende, riduzione sponsor vari ecc.ecc. che è un pò tutto quello che in massima parte scatena tante altre storture che ben conosciamo (ribadisco e sottolineo che il mio discorso non è riferito a Corradini personalmente). Immagino che il movimento amatoriale sia nato a suo tempo, per divertirsi, passare una domenica diversa "sfidandosi" con un pò di altri appassionati, pagando una quota di iscrizione a titolo di rimborso spese di organizzazione e per avere in cambio un servizio minimo di organizzazione (sicurezza sul percorso, docce e pasto in compagnia?), magari avendo (gratis o meno) un completino dato dalla propria squadra per farsi un minimo di pubblicità.PUNTO. Niente pacchi gara, niente prosciutti, niente soldi e rimborsi spese ecc.ecc. Credo che più si ingrandisce il battage economico che ruota intorno a queste gare, e più le stesse e il movimento intero, perdano contatto con quello che dovrebbe essere una cosa da fare per amore (uso un tuo termine), per avvicinarsi all'esasperazione professionistica.
Peraltro ci sono amatori (e anche qui non parlo di Corradini) che pur avendo il valore di qualche prò (di bassa/media levatura) si mantengono amatori per ragioni di mero interesse economico, visto che correndo come amatori, incassano a piene mani. Parlo certamente di corridori di mtb, non so se ce ne sia anche qualcuno su strada che avrebbe i numeri per fare almeno del buon gregariato tra i prò.

Ottima sintesi.o-o
 

Chopper

Maglia Gialla
Non confondiamo l'aspetto fiscale con quello sportivo.
L'amatore non può essere retribuito dalla società perchè non v'è alcun rapporto di lavoro.
Il problema è che il rimborso cela una vero e proprio compenso per le prestazioni sportive.

Non confondiamo l'aspetto etico/morale con quello dei regolamenti, sennò poi c'è gente che si mette a gridare "EVASORI!!" non avendo né letto né capito.

Personalmente, ricollegandomi a quello che scrive Samuel, concordo sul fatto che il mondo del ciclismo (su strada) amatoriale si è snaturato: troppi soldi in ballo, troppi interessi, poca regolamentazione, ecc.
Ribadisco che però non trovo nulla di strano a ricevere un rimborso spese o il materiale, soprattutto quando lo sponsor che porti sulla maglia, dalla partecipazione degli atleti della squadra ad una manifestazione, ottiene un ritorno di immagine o economico.
Il limite da non superare, secondo me, è quello del lucro. Il bilancio finale di un amatore dovrebbe essere al massimo in parità. Se ci guadagna non dovrebbe essere più considerato amatore.
Ma questo è un discorso etico/morale.
 

Maurizio®

Apprendista Scalatore
14 Maggio 2008
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Non confondiamo l'aspetto etico/morale con quello dei regolamenti, sennò poi c'è gente che si mette a gridare "EVASORI!!" non avendo né letto né capito.

Personalmente, ricollegandomi a quello che scrive Samuel, concordo sul fatto che il mondo del ciclismo (su strada) amatoriale si è snaturato: troppi soldi in ballo, troppi interessi, poca regolamentazione, ecc.
Ribadisco che però non trovo nulla di strano a ricevere un rimborso spese o il materiale, soprattutto quando lo sponsor che porti sulla maglia, dalla partecipazione degli atleti della squadra ad una manifestazione, ottiene un ritorno di immagine o economico.
Il limite da non superare, secondo me, è quello del lucro. Il bilancio finale di un amatore dovrebbe essere al massimo in parità. Se ci guadagna non dovrebbe essere più considerato amatore.
Ma questo è un discorso etico/morale.

Beh dai però se pensiamo che nel calcio anche a livello provinciale e giovanile girano rimborsi spese mensili direi che il ciclismo è ancora a livello neonatale in quanto a "snaturamento" ...
 

sindaco

Apprendista Scalatore
26 Aprile 2008
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Manfredonia
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Non confondiamo l'aspetto etico/morale con quello dei regolamenti, sennò poi c'è gente che si mette a gridare "EVASORI!!" non avendo né letto né capito.

Personalmente, ricollegandomi a quello che scrive Samuel, concordo sul fatto che il mondo del ciclismo (su strada) amatoriale si è snaturato: troppi soldi in ballo, troppi interessi, poca regolamentazione, ecc.
Ribadisco che però non trovo nulla di strano a ricevere un rimborso spese o il materiale, soprattutto quando lo sponsor che porti sulla maglia, dalla partecipazione degli atleti della squadra ad una manifestazione, ottiene un ritorno di immagine o economico.
Il limite da non superare, secondo me, è quello del lucro. Il bilancio finale di un amatore dovrebbe essere al massimo in parità. Se ci guadagna non dovrebbe essere più considerato amatore.
Ma questo è un discorso etico/morale.

Benissimo. Allora la pensiamo allo stesso modo. Bisogna prendere atto, però, che in giro ci sono amatori che guadagnano. Alcuni addirittura prendono anche ulteriori premi in danaro per ogni vittoria conseguita. Ecco, allora, che scattano accordi e spartizioni varie. Qui si che subentra l'etica sportiva.
 

Chopper

Maglia Gialla
Benissimo. Allora la pensiamo allo stesso modo. Bisogna prendere atto, però, che in giro ci sono amatori che guadagnano. Alcuni addirittura prendono anche ulteriori premi in danaro per ogni vittoria conseguita. Ecco, allora, che scattano accordi e spartizioni varie. Qui si che subentra l'etica sportiva.

Esatto, sono d'accordissimo, però non vengono infrante leggi, credo sia giusto sottolinearlo.
o-o
 

Big_63

Passista
28 Maggio 2009
3.742
524
Bergamo
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Premesso che eventuali benefit che può darmi la mia squadra sono ben accetti se non altro per limitare le spese di sostentamento di un hobby se vogliamo costoso, specie se fatto in maniera intensa, direi che, a prescindere da Corradini e parlando in senso generale, il pagamento/supporto economico è certamente legittimo, nel senso che ponendolo in essere non si viola alcun regolamento, però non concordo con te se dici che non c'è nulla di male o di strano.
Mi spiego: personalmente ritengo che sarebbe auspicabile (ma è anche utopisico) un ridimensionamento di tutto l'ambaradam amatoriale, nel senso di riduzione di premi, riduzione prebende, riduzione sponsor vari ecc.ecc. che è un pò tutto quello che in massima parte scatena tante altre storture che ben conosciamo (ribadisco e sottolineo che il mio discorso non è riferito a Corradini personalmente). Immagino che il movimento amatoriale sia nato a suo tempo, per divertirsi, passare una domenica diversa "sfidandosi" con un pò di altri appassionati, pagando una quota di iscrizione a titolo di rimborso spese di organizzazione e per avere in cambio un servizio minimo di organizzazione (sicurezza sul percorso, docce e pasto in compagnia?), magari avendo (gratis o meno) un completino dato dalla propria squadra per farsi un minimo di pubblicità.PUNTO. Niente pacchi gara, niente prosciutti, niente soldi e rimborsi spese ecc.ecc. Credo che più si ingrandisce il battage economico che ruota intorno a queste gare, e più le stesse e il movimento intero, perdano contatto con quello che dovrebbe essere una cosa da fare per amore (uso un tuo termine), per avvicinarsi all'esasperazione professionistica.
Peraltro ci sono amatori (e anche qui non parlo di Corradini) che pur avendo il valore di qualche prò (di bassa/media levatura) si mantengono amatori per ragioni di mero interesse economico, visto che correndo come amatori, incassano a piene mani. Parlo certamente di corridori di mtb, non so se ce ne sia anche qualcuno su strada che avrebbe i numeri per fare almeno del buon gregariato tra i prò.
Anche io sono anni che ho il dubbio "amletico":
ma come mai amatori top a livello mondiale come Milesi/Balducci/Folcarelli e Zaglio, non hanno provato a dedicarsi al 100% come Pro?
;nonzo%;nonzo%;nonzo%
 

pluto69

Pedivella
12 Novembre 2009
330
4
55
novara
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Bici
GRAZIELLA
una famiglia, due figli, un lavoro in proprio e 20000 km all'anno..... non parlerei di sacrifici, un uomo fortunato ! comunque grande stima per lo sportivo, tenace puntiglioso e vincente !
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Bozen
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Bici
Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Anche io sono anni che ho il dubbio "amletico":
ma come mai amatori top a livello mondiale come Milesi/Balducci/Folcarelli e Zaglio, non hanno provato a dedicarsi al 100% come Pro?
;nonzo%;nonzo%;nonzo%

Mi riferivo proprio a loro due, che gravitano nella mia stessa zona, Folcarelli purtroppo per me, anche nella mia categoria (M2). La risposta è semplice. Da Master vincono un sacco di gare e quindi prendono un sacco di premi e son ben foraggiati da quegli sponsor che puntano a mettersi in luce nel mercato spendaccione degli amatori. Da Elite non vincerebbero nulla, infatti già dai migliori elite italiani (Deho, Fontana, Cattaneo, Felderer ecc.) che non sono manco i migliori del mondo, prendono regolarmente sonore legnate.
 

FABIANO

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2006
3.423
81
45
Nave (bs)
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Anche io sono anni che ho il dubbio "amletico":
ma come mai amatori top a livello mondiale come Milesi/Balducci/Folcarelli e Zaglio, non hanno provato a dedicarsi al 100% come Pro?
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Zaglio ha cominciato a correre in bici a 20 anni passati se non 25. Che carriera da PRO vuoi fare?? Adesso è master 3 ha 40 anni suonati.
I primi anni che correva prendeva bastonate come tutti arrivava 50imo 60imo..Quindi...Lavorava già , amagari aveva anche morosa voleva mettere su famiglia ecc ecc, che PRO vuoi fare..