Bragagna, per rimanere al telecronista e tralasciando la persona, è di una logorrea insopportabile. Parte con dei pipponi non richiesti su argomenti o particolari che interessano solo a lui, dimenticandosi di quello che succede in pista. Inoltre interrompe continuamente la malcapitata spalla ed è di una saccenza proverbiale. Quello che dice, ricorda o pensa è automaticamente la verità, quello che dicono, ricordano o pensano gli altri è automaticamente oggetto di sua correzione.
Finendo con le simpatie (e antipatie). È umano che ne abbia, tutti ne abbiamo, ma che siano così sfacciatamente manifestate mi dà molto fastidio, visto anche il ruolo che ricopre.
A livello di esposizione e dialettica è anni luce davanti ai vari de luca o Garzelli, ma ci fermiamo lì.
Chi invece mi piace molto in ambito atletica è Tilli. Competente, conciso e in grado di spiegare certi concetti più tecnici su corsa e allenamenti senza annoiare o risultare difficile anche a chi, come me, non ne sa molto.
Uno così come spalla nel ciclismo sarebbe una manna.