News Le nuove divise WT per il 2023

Corvo Torvo

Apprendista Passista
11 Aprile 2016
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Novara
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BMC TeamMachine SLR01
Per la redazione - credo che alla EF solo Carapaz avra' la bici con dettagli in oro, e' chiaramente per l'oro olimpico. :mrgreen:

Molte divise davvero belle, forse per la prima volta non ci sono pastrocchi inguardabili a parte la Jayco (che ha fatto comunque molto meglio del 2022). La EF mi piace, finalmente niente paperi e dinosauri.
Io della divisa Jayco non ricordo assolutamente nulla, ciò che importa è il contenuto ❤️
 

Corvo Torvo

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Non seguo così approfonditamente né questo forum né soprattutto Geraint Thomas, quindi muoio dalla voglia di capire PERCHE' con la nuova marca di occhiali sarà irriconoscibile. Grazie in anticipo a chi avrà la bontà di rispondermi.
Dovrà abbandonare gli orribili Oakley Jawbone bianchi regalatigli dalla moglie, uno dei pochi obbligato da questioni non di sponsor.
Ho già visto le nuove foto in giro, ma sono convinto che otterrà una deroga dal team per salvare il matrimonio
 
Ultima modifica:

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Maglia Iridata
21 Marzo 2010
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Veramente le squadre (quelle dei prof, intendo) bici e componenti non li pagano, anzi, vengono pagate dai costruttori per utilizzare un marchio anziché un altro.
Non conosco i meccanismi economici delle squadre ma penso che gasolio, spese vive di trasferte, stipendi e tutto ciò che non è materiale (bici, componenti, barrette ecc) debbano pagarlo e non credo siano bruscolini e sono queste spese che vengono pagate con gli sponsor?
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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qualunquemente
Non conosco i meccanismi economici delle squadre ma penso che gasolio, spese vive di trasferte, stipendi e tutto ciò che non è materiale (bici, componenti, barrette ecc) debbano pagarlo e non credo siano bruscolini e sono queste spese che vengono pagate con gli sponsor?
Mi riferivo unicamente a bici e componenti, che le squadre non pagano, anzi, ricevono dei quattrini dai costruttori per utilizzarli.
Ovvio che il resto (stipendi soprattutto) se lo debbono pagare (qualcuno ha pure le auto gratis, ma dipende da caso a caso).
 

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Mi riferivo unicamente a bici e componenti, che le squadre non pagano, anzi, ricevono dei quattrini dai costruttori per utilizzarli.
Ovvio che il resto (stipendi soprattutto) se lo debbono pagare (qualcuno ha pure le auto gratis, ma dipende da caso a caso).
Ah ok! Comunque credo che il carrozzone abbia bisogno di taaanti soldi e di conseguenza taaanti sponsor, per questo le maglie ne sono tappezzate o almeno credo che sia per questo. Certo però che non vedremo più divise coi muscoli o a zebra o leone :mrgreen:
 

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Mi fai un esempio, basta 1, di una maglia di ciclismo del passato su cui non c'erano sponsor? Va bene anche prima del 1900.
Ciao ser! Beh non ho detto che nel passato non ci fossero sponsor (poi io sono 10 anni che seguo il ciclismo) solo mi sembra che siano cresciuti......seguo il ciclismo a prescindere dagli sponsor sulle maglie e la mia voleva essere una riflessione sull'invasione pubblicitaria in generale che è sempre più in aumento e spesso è fastidiosa (non sulle maglie) nelle maglie del passato (quando erano in lana) non c'erano tutti quegli sponsor (non c'erano anche tutte le spese del ciclismo moderno) e avevano un fascino che quelle del ciclismo moderno non mi suscita!
 

bradipus

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Ciao ser! Beh non ho detto che nel passato non ci fossero sponsor (poi io sono 10 anni che seguo il ciclismo) solo mi sembra che siano cresciuti......seguo il ciclismo a prescindere dagli sponsor sulle maglie e la mia voleva essere una riflessione sull'invasione pubblicitaria in generale che è sempre più in aumento e spesso è fastidiosa (non sulle maglie) nelle maglie del passato (quando erano in lana) non c'erano tutti quegli sponsor (non c'erano anche tutte le spese del ciclismo moderno) e avevano un fascino che quelle del ciclismo moderno non mi suscita!
Devi tener presente come è cambiato il mondo del ciclismo nel frattempo... fino agli anni '80 era uno sport che, a livello professionistico, si praticava in Europa Occidentale, con un numero di corse ed un numero di corridori per squadra molto limitato, rispetto ad oggi.
per dire, ho trovato questa foto dell'organico della Molteni nel 1970: in tutto quattordici corridori per una squadra top, che l'anno successivo avrebbe avuto tra le sue fila Eddy Merckx... meno di una Continental di oggi.
1673197391682.png

Ieri sera mi sono visto il documentario sulla Roubaix del 1976, "A Sunday in Hell", ed è evidente come allora il movimento nel suo complesso fosse una cosa totalmente differente rispetto ad oggi (chi farebbe mai entrare i giornalisti ad intervistare i ciclisti mentre si fanno la doccia?).

Se guardi infine dove si sono tenuti i mondiali su strada, il primo fuori dall'Europa è del 1974, a Montreal. Fino al 2000 compreso, solo cinque edizioni si sono tenute fuori dal nostro continente. Esattamente quanti se ne sono tenuti dal 2001 ad oggi (più i due già assegnati per il prossimo futuro a Ruanda e Canada).
Sarebbe interessante vedere l'evoluzione del 'movimento' negli anni (numero di corse, numero di corridori professionisti...), ma è evidente che oggi il ciclismo 'muove' molti più quattrini che in passato... ed è uno dei pochi sport a cui si può assistere gratuitamente, andando lungo le strade (criterium esclusi).
 

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Devi tener presente come è cambiato il mondo del ciclismo nel frattempo... fino agli anni '80 era uno sport che, a livello professionistico, si praticava in Europa Occidentale, con un numero di corse ed un numero di corridori per squadra molto limitato, rispetto ad oggi.
per dire, ho trovato questa foto dell'organico della Molteni nel 1970: in tutto quattordici corridori per una squadra top, che l'anno successivo avrebbe avuto tra le sue fila Eddy Merckx... meno di una Continental di oggi.
Vedi l'allegato 383094

Ieri sera mi sono visto il documentario sulla Roubaix del 1976, "A Sunday in Hell", ed è evidente come allora il movimento nel suo complesso fosse una cosa totalmente differente rispetto ad oggi (chi farebbe mai entrare i giornalisti ad intervistare i ciclisti mentre si fanno la doccia?).

Se guardi infine dove si sono tenuti i mondiali su strada, il primo fuori dall'Europa è del 1974, a Montreal. Fino al 2000 compreso, solo cinque edizioni si sono tenute fuori dal nostro continente. Esattamente quanti se ne sono tenuti dal 2001 ad oggi (più i due già assegnati per il prossimo futuro a Ruanda e Canada).
Sarebbe interessante vedere l'evoluzione del 'movimento' negli anni (numero di corse, numero di corridori professionisti...), ma è evidente che oggi il ciclismo 'muove' molti più quattrini che in passato... ed è uno dei pochi sport a cui si può assistere gratuitamente, andando lungo le strade (criterium esclusi).
Si certo, non volevo criticare ma solo fare una riflessione tra l'epoca passata e l'epoca attuale del ciclismo e le differenze si vedono anche da questo!
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
24.295
28.079
99
dove capita
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Ciao ser! Beh non ho detto che nel passato non ci fossero sponsor (poi io sono 10 anni che seguo il ciclismo) solo mi sembra che siano cresciuti......seguo il ciclismo a prescindere dagli sponsor sulle maglie e la mia voleva essere una riflessione sull'invasione pubblicitaria in generale che è sempre più in aumento e spesso è fastidiosa (non sulle maglie) nelle maglie del passato (quando erano in lana) non c'erano tutti quegli sponsor (non c'erano anche tutte le spese del ciclismo moderno) e avevano un fascino che quelle del ciclismo moderno non mi suscita!

Ma il numero di sponsor sulla maglia non ha molto a che vedere con "l'invasione pubblicitaria".... il numero di scritte dipende appunto dal tipo di contratti che ha una squadra con i vari sponsor. Nel senso che ce ne puo' essere uno che ci mette 100 o 10 che mettono 10...e di solito sono le piccole squadre che si riempiono di microsponsor, mentre quelle grosse ne hanno meno perché ce n'è uno "grosso" (Ineos es.)

Il modello economico pero' è sempre quello dall'alba dei tempi. Le maglie di ciclismo non hanno mai avuto stemmi o colori storici semplicemente perché è uno sport "itinerante", senza città alle spalle o stadi in cui "giocare".
Di fatto è uno dei pochissimi sport in cui le squadre prendono il nome dello sponsor del momento, e pertanto gli è praticamente impossibile formarsi un seguito legato ad un territorio o indicazione geografica, idem loghi o stemmi. Di fatto le squadre hanno "brand value" prossimo allo zero: basta che uno sponsor molli e diventa una scatola vuota (mentre è cosa diversa per le squadre di calcio legate a colori e città o negli sport americani dove i nomi delle squadre sono veri e propri brand -Lakers, Bulls, et..).

E vale pure per varie gare, che sono nate praticamente tutte per promuovere giornali o prodotti. Ad es. l'Amstel Gold race prende il nome da una birra...ma c'è stato anche di peggio:

gf-tour-de-trump.png


Le uniche maglie "linde" di sponsor (a parte le primissime edizioni dei grandi giri) sono state quelle delle squadre del blocco sovietico, che partecipavano alle gare amatoriali sino alla caduta del muro

FU9f_JFWQAAuD4t


finché è durata...

FeyAwuoWQAE5V1X
 

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Ma il numero di sponsor sulla maglia non ha molto a che vedere con "l'invasione pubblicitaria".... il numero di scritte dipende appunto dal tipo di contratti che ha una squadra con i vari sponsor. Nel senso che ce ne puo' essere uno che ci mette 100 o 10 che mettono 10...e di solito sono le piccole squadre che si riempiono di microsponsor, mentre quelle grosse ne hanno meno perché ce n'è uno "grosso" (Ineos es.)

Il modello economico pero' è sempre quello dall'alba dei tempi. Le maglie di ciclismo non hanno mai avuto stemmi o colori storici semplicemente perché è uno sport "itinerante", senza città alle spalle o stadi in cui "giocare".
Di fatto è uno dei pochissimi sport in cui le squadre prendono il nome dello sponsor del momento, e pertanto gli è praticamente impossibile formarsi un seguito legato ad un territorio o indicazione geografica, idem loghi o stemmi. Di fatto le squadre hanno "brand value" prossimo allo zero: basta che uno sponsor molli e diventa una scatola vuota (mentre è cosa diversa per le squadre di calcio legate a colori e città o negli sport americani dove i nomi delle squadre sono veri e propri brand -Lakers, Bulls, et..).

E vale pure per varie gare, che sono nate praticamente tutte per promuovere giornali o prodotti. Ad es. l'Amstel Gold race prende il nome da una birra...ma c'è stato anche di peggio:

gf-tour-de-trump.png


Le uniche maglie "linde" di sponsor (a parte le primissime edizioni dei grandi giri) sono state quelle delle squadre del blocco sovietico, che partecipavano alle gare amatoriali sino alla caduta del muro

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finché è durata...

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Grazie di avermi spiegato il motivo dei tanti sponsor; non sapevo la questione "grandi sponsor, piccoli sponsor" !!! Però uno sponsor che non ho mai digerito.....burger king; non si può vedere una catena di fast food che distribuisce cibo-spazzatura (passatemi il termine perché non è cibo sano) su una divisa di ciclismo........
 

Ser pecora

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Grazie di avermi spiegato il motivo dei tanti sponsor; non sapevo la questione "grandi sponsor, piccoli sponsor" !!! Però uno sponsor che non ho mai digerito.....burger king; non si può vedere una catena di fast food che distribuisce cibo-spazzatura (passatemi il termine perché non è cibo sano) su una divisa di ciclismo........

La mitica Molteni di Merckx era un'azienda di salumi...
 

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La mitica Molteni di Merckx era un'azienda di salumi...

Per non parlare della mitica Carpano (liquori, il Punt e Mes...)
Il forum i i loro utenti è sempre una miniera di conoscenze legate al ciclismo, non sapevo di questi sponsor!!! Questo dimostra che per i soldi non si guarda in faccia a nulla ma....i soldi servono per correre quindi capisco che non si possa fare gli schizzinosi!!!
 

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