I neo-bastian contrari patetici e frustrati
Nei bar di provincia c’era un personaggio al quale eravamo affezionati. Il bastian contrario cronico. Qualcuno esprimeva un’opinione - spesso ovvia, tanto per dire qualcosa - e lui dissentiva. Paolo Rossi era un bravo attaccante? Lui sosteneva il contrario. Sandro Pertini un buon presidente? Lui iniziava a elencare presidenti migliori. Il terrorismo era orribile? Lui partiva da Caino e Abele per spiegare che la violenza era sempre esistita. Volevamo bene al nostro bastian contrario. Faceva parte del paesaggio acustico, regalava una piacevole abitudine. Davanti al bar Garibaldi, nel buio profumato dei dopocena d’estate, gli dicevano: «Bella serata, eh?». Lui s’incupiva: le sere di novembre erano molto meglio.
Ma adesso c’è la guerra, e il bastian contrario non fa più ridere. I suoi epigoni contemporanei sono usciti dal bar, hanno un telefono in mano e s’informano nei posti sbagliati.
Davanti all’orrore di quanto sta accadendo in Ucraina - un’aggressione sanguinaria e prolungata nel cuore d’Europa - s’inventano pretesti, scovano giustificazioni, cercano attenuanti per il nuovo Stalin, propongono paragoni assurdi («E allora la Nato, l’America, il Kosovo?»). Non si vergognano mai. Neppure il bombardamento di un ospedale pediatrico li ha fermati. Si sono bevuti la disinformazione russa - secondo cui si tratterebbe di una messa in scena ucraina - e hanno tirato diritto, sui social e nelle conversazioni. Soprattutto sui social, perché pochi ormai perdono tempo con loro.
Sono cattivi? Sono ingenui? Sono stupidi? Esibizionisti? Frustrati? Perché lo fanno? Le domande che ci facciamo sono queste. La mia sensazione è che i cattivi siano pochi, gli ingenui e gli stupidi numerosi, gli esibizionisti parecchi. Frustrati, quasi tutti. La ferocia con cui i neo-bastian contrari sostengono tesi palesemente assurde deriva da un’insoddisfazione profonda. L’evidenza e il buon senso contro cui si scagliano rappresentano la società da cui si sono sentiti bocciati, esclusi, delusi, incompresi.
Se avete dubbi, andate a vedere cosa hanno scritto e detto queste persone negli ultimi cinque anni. Hanno inneggiato a Brexit, esaltato Trump, negato il Covid. Serve altro?
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