L'UCI toglie lo sviluppo massimo consentito del rapporto per gli juniores

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Tra gli U11 (bambini di 9-10 anni) se non fai almeno 30kmh di media (su circa 10km di percorso) i primi ti doppiano da una a due volte, quindi lo scopri abbastanza presto :-)xxxx

ovviamente crescendo le cose possono cambiare molto, ma se becchi 2 giri a gara le motivazioni vanno sottoterra molto presto e facilmente si mettono a fare altro
Bisognerebbe proprio evitare questo...
Ci sono n-mila motivi per cui quel bambino viene doppiato, poi magari tempo qualche anno vanno più forte di molti di quelli che gli hanno battuti...
Poi secondo me è giusto dare a tutti la possibilità di correre, se facciamo correre solo quelli che ambiscono a diventare Ballan non riusciamo neanche ad avere i corridori per fare una corsa...
I volumi al giorno d'oggi da junior ma anche da under non ti precludono di portare avanti un lavoretto part-time oppure studiare, chiaro ci vuole tanto spirito di sacrificio, ma se la cosa piace si fa.
Difatti in Francia come nel nord Europa la gestione è completamente diversa, invece in Italia tutti conoscono a memoria i nomi dei primi 30 granfondisti, mentre poi fai fatica anche solo a trovare un ordine di arrivo di una corsa giovanile e se cè tolti i primi 10 gli altri sono solo numeri su un foglio...
Sarà un caso che quando gli stranieri vengono a correre da noi a livello under ci danno la paga? Secondo me no, e il problema non è di fuoriclasse ma del movimento in generale, basta guardare gli ordini di arrivo del giro giovani...
 

EliaCozzi

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-17/18
-il limite c'è ancora sino agli allievi, mai vista una gara giovanile ? tt li a miusurare il rapporto prima della partenza ? io nn ho mai creduto al discorso "spacca gambe", credo sia molto romanzato come concetto...
raggiungiamo la maturità muscolare in periodi diversi, nel corso della formazione è giusto cercare di equilibrare sta cosa evitando di dare troppi vantaggi a chi "matura" prima, ci sono stati, e ci saranno sempre, campioncini da 15 vittorie all'anno tra gli allievi che da under non finiscono neanche le corse...
ciao
a
La mia idea è quella di "limitargli la velocità in discesa!" perché già così gli allievi vanno giù a 60 all'ora (ho un motociclista che è un asso nella guida, altrimenti col cavolo che con la telecamera riusciamo a seguirli!), figuriamoci con un 52x11!

Beninteso che alle gare non ho mai visto nessuna verifica sulla bici, né di peso né tantomeno di rapporti usati.

Quello della maturità muscolare anche per me è una scusa un po' ingigantita e romanzata perché la differenza è nettissima tra i ragazzi. Partono in 100, alla prima salitella (cavalcavia) già una decina si perdono. Poi se la strada è piana bene o male metà gara la fanno tutti, ma se davanti ci sono quelli che vogliono andar via anche in pianura, il gruppo prende 3 o 4 frustate (queste sì che spaccano le gambe!) e metà dei ragazzi si perdono e fanno una gara a sé.

Evidentemente questa selezione che li mette davanti alla realtà, crudele ma reale, vorrebbe essere evitata impedendo, appunto con una limitazione dello sviluppo metrico, che ci sia troppa differenza tra chi riesce a spingere rapporti importanti e chi ha solo metà di quella potenza. Lo scopo è solo quello di evitare che alla gara successiva si iscrivano solo in 50.
 

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Bisognerebbe proprio evitare questo...
Ci sono n-mila motivi per cui quel bambino viene doppiato, poi magari tempo qualche anno vanno più forte di molti di quelli che gli hanno battuti...
Poi secondo me è giusto dare a tutti la possibilità di correre, se facciamo correre solo quelli che ambiscono a diventare Ballan non riusciamo neanche ad avere i corridori per fare una corsa...

Difatti in Francia come nel nord Europa la gestione è completamente diversa, invece in Italia tutti conoscono a memoria i nomi dei primi 30 granfondisti, mentre poi fai fatica anche solo a trovare un ordine di arrivo di una corsa giovanile e se cè tolti i primi 10 gli altri sono solo numeri su un foglio...
Sarà un caso che quando gli stranieri vengono a correre da noi a livello under ci danno la paga? Secondo me no, e il problema non è di fuoriclasse ma del movimento in generale, basta guardare gli ordini di arrivo del giro giovani...

-E come bisognerebbe fare? Le gare di ciclismo sono cosi....infatti la grossa scrematura la fa proprio la motivazione più che non "la genetica"...ed a correre impari da piccolo, non a 18 o più anni. Ed è cosi in tutti gli sport.

-In Francia cosa c'è di diverso? Ci sono le stesse categorie e gare...anzi, in tanti si lamentano anche li che il passaggio da "élite" a pro ha un sacco di grane. Poi il discorso delle Gf è diverso, ed è piu' una questione di "mercato", con sicuramente tanti sponsor che preferiscono investire li che non nelle giovanili, ma alla fine le Gf sono anche solo piene di ultratrentenni e oltre, quindi è anche fisiologico che un'azienda che vende prodotti per ciclisti investa su chi quei prodotti poi li puo' comprare...

-Che i francesi siano ste'bestie da under e pro rispetto gli italiani non saprei....non vincono un grande giro da 40 anni. E negli ultimi due campionati del mondo U23 e Junior gli italiani hanno vinto 4 ori ed 1 argento contro 0 medaglie francesi.
 

EliaCozzi

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Si ma questo avviene in tutti gli sports, in primis ad esempio nel calcio dove su svariate miìgliaia di ragazzi ne escono pochissimi di professionisti, ma nel calcio se non hai i piedi buoni cìè poco da fare, nel ciclismo invece conta tantissimo la quantità e qualita del condizionamento, sopratutto per un giovane, se prendiamo due quidicenni che di base hanno un buon motore e uno viene gestito bene senza ricerca forsennata dei risultati, mentre l'altro viene spremuto come un limone, a 20-21 anni chi andrà più forte?
Il ciclismo e l'atletica, rispetto ad altri sport praticati dai ragazzi come calcio/pallavolo/basket, hanno un vantaggio in più che tanti non considerano: se sei bravo e ti applichi emergi anche da solo, non devi aspettare/sognare il selezionatore che viene dalla juventus o iscriverti necessariamente al settore giovanile del milan a 80km da casa per avere possibilità, conta il tempo in pista o il risultato sulla strada.
Giusto per dare un numero concreto: se a 15 anni nel lancio del martello fai 46 metri vai ai campionati nazionali, che tu sia della PropatriaMilano o dell'Atletica Pontedassio.
 
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Cronoman
9 Giugno 2011
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La mia idea è quella di "limitargli la velocità in discesa!" perché già così gli allievi vanno giù a 60 all'ora (ho un motociclista che è un asso nella guida, altrimenti col cavolo che con la telecamera riusciamo a seguirli!), figuriamoci con un 52x11!

Beninteso che alle gare non ho mai visto nessuna verifica sulla bici, né di peso né tantomeno di rapporti usati.

Quello della maturità muscolare anche per me è una scusa un po' ingigantita e romanzata perché la differenza è nettissima tra i ragazzi. Partono in 100, alla prima salitella (cavalcavia) già una decina si perdono. Poi se la strada è piana bene o male metà gara la fanno tutti, ma se davanti ci sono quelli che vogliono andar via anche in pianura, il gruppo prende 3 o 4 frustate (queste sì che spaccano le gambe!) e metà dei ragazzi si perdono e fanno una gara a sé.

Evidentemente questa selezione che li mette davanti alla realtà, crudele ma reale, vorrebbe essere evitata impedendo, appunto con una limitazione dello sviluppo metrico, che ci sia troppa differenza tra chi riesce a spingere rapporti importanti e chi ha solo metà di quella potenza. Lo scopo è solo quello di evitare che alla gara successiva si iscrivano solo in 50.
Ma questa forzatura artificiale ha moltissimo senso a 12-13-14 anni, quando il "creare volume nel movimento", "fare gruppo", "essere inclusivi" ha ancora la priorità.

Ma a 18 anni? Dai a 18 anni la scrematura, la pulizia, l'esclusione "di chi non ne ha" purtroppo è legittima, se poi a 20 devono essere in gruppo al Tour de France... sennò diventa tutto un po' un discorso ipocrita.
 

EliaCozzi

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So che è una domanda trappola, e mi piacerebbe rispondere che andrà più forte il tizio "ben gestito", ma... purtroppo non è vero.

A perfetta parità di genetica (che non esiste), a 20 anni andrà più forte il ragazzo che è stato condizionato più a lungo e più duramente, e che sarà stato spinto dalle squadre sui palcoscenici che contano. Il ragazzo gestito in modo più "sciallato" quei palcoscenici probabilmente non li vedrà neanche, se non altro perchè non sarà passato da quegli ambienti che ti possono far fare il salto ma che purtroppo pretendono tanto, tanto, tanto dai ragazzi.

(il problema al massimo si pone dai 26 in su, quando magari ti ritrovi bruciato sì, ma di testa)
concordo!
Ma aggiungo anche che la relazione allenamento=risultato è stretta tanto quanto risultato=allenamento.
Chi si allena ottiene risultati e chi ottiene risultati sarà portato ad allenarsi maggiormente proprio perché ha visto gli effetti dell'allenamento.
La vera differenza la fa la testa dei ragazzi e.... sigh... dei genitori: chi vede l'allenamento come un sacrificio difficilmente sarà motivato ad allenarsi, chi vede tutto l'insieme allenamento+risultato+allenamento+sconfitta+esperienza sa benissimo che non è un sacrificio ma un'opportunità, una fortuna, un divertimento. Deve piacere tutto l'insieme.
 

Vadufort

Novellino
25 Ottobre 2014
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Bianchi Sempre
Il ciclismo e l'atletica, rispetto ad altri sport praticati dai ragazzi come calcio/pallavolo/basket, hanno un vantaggio in più che tanti non considerano: se sei bravo e ti applichi emergi anche da solo, non devi aspettare/sognare il selezionatore che viene dalla juventus o iscriverti necessariamente al settore giovanile del milan a 80km da casa per avere possibilità, conta il tempo in pista o il risultato sulla strada.
Giusto per dare un numero concreto: se a 15 anni nel lancio del martello fai 46 metri vai ai campionati nazionali, che tu sua della PropatriaMilano o dell'Atletica Pontedassio.
Si è vero, ho l’esempio di mio figlio di 17 anni che ha sempre praticato diversi sport, attualmente gareggia nello sci di fondo d’inverno e fa atletica primavera/estate, un po’ di kick boxing e qualche giro in bici con me. L’inverno scorso non e andato molto forte sugli sci anche a causa del Covid preso durante le vacanze natalizie poi in primavera è subito andato forte nelle corse a piedi, si è qualificato per i campionati italiani su pista e ha fatto quinto sabato scorso, ha fatto 3 belle gare di corsa in montagna e, rispettando i parametri di qualificazione l’hanno chiamato in nazionale e domenica va a farsi il mondiale under 18… Corre per una piccola società locale e non ha “sponsor“. Priorità la scuola e divertirsi nel gareggiare, poi si vedrà, senza allenamenti e stress eccessivi.
 

Big_63

Passista
28 Maggio 2009
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Ma questa forzatura artificiale ha moltissimo senso a 12-13-14 anni, quando il "creare volume nel movimento", "fare gruppo", "essere inclusivi" ha ancora la priorità.

Ma a 18 anni? Dai a 18 anni la scrematura, la pulizia, l'esclusione "di chi non ne ha" purtroppo è legittima, se poi a 20 devono essere in gruppo al Tour de France... sennò diventa tutto un po' un discorso ipocrita.
anche perchè >20 anni se capisci di essere troppo distante è meglio che ti dedichi allo studio oppure ad un attività remunerativa.
 

Bullxr4

Pedivella
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anche perchè >20 anni se capisci di essere troppo distante è meglio che ti dedichi allo studio oppure ad un attività remunerativa.
Si ok, ma se facciamo correre solo coloro che hanno ambizioni serie di andare al Tour de France non si arriva a 100 corridori.
Non dico di far partire gente che si stacca quando va bene dopo 20 kilometri, però un numero minimo di praticanti discreti che finiscono le corse ma non si piazzano, che portano avanti la passione per la bici a braccetto con la scuola o un lavoretto deve esserci, com'era fino a 20 anni fa e come è sempre stato.
Oggi ci sono pochissimi soldi, pochissime corse, poche squadre e di conseguenza tutto si riduce.
Un tempo tra 1* e 2* serie c'era spazio per tutti quelli un minimo dotati ovviamente, perchè comunque finire una corsa duretta da junior o under significa che a una corsa amatoriale non esci dai 10...
Per fare un paragone, un calciatore discreto da eccellenza/promozione porta a casa quasi uno stipendio in alcuni casi, un ciclista dello stesso livello è solamente d'impiccio in Italia.
 

Tony 96

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Non capisco il perché del paragone con altri sport come calcio e basket ecc, quando la mole di lavoro dietro è completamente differente. Sinceramente non biasimo tutti quelli che stanno lontano da questo sport, fare 20h a settimana, saltare feste o altro perché il giorno dopo hai l’allenamento o sei fuori per la gara, alimentazione a puntino e così via. Per non parlare del rischio, in bici se ti va male ci lasci la pelle, in cui campo ti spacchi una gamba.
Ma che mentalità deve avere un ragazzo di 16 fino si 20 per stare dietro questo sport e rinunciare praticamente a tutte le cose che fanno i coetanei. Ci credo che molti se non vedono un minimo risultato abbandonano o nemmeno si avvicinano.
 

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Non capisco il perché del paragone con altri sport come calcio e basket ecc, quando la mole di lavoro dietro è completamente differente. Sinceramente non biasimo tutti quelli che stanno lontano da questo sport, fare 20h a settimana, saltare feste o altro perché il giorno dopo hai l’allenamento o sei fuori per la gara, alimentazione a puntino e così via. Per non parlare del rischio, in bici se ti va male ci lasci la pelle, in cui campo ti spacchi una gamba.
Ma che mentalità deve avere un ragazzo di 16 fino si 20 per stare dietro questo sport e rinunciare praticamente a tutte le cose che fanno i coetanei. Ci credo che molti se non vedono un minimo risultato abbandonano o nemmeno si avvicinano.
Il livello si è alzato, se vuoi primeggiare non stai fuori fino a tardi la sera, conduci una vita sana e senza eccessi, devi essere un atleta. Un atleta professionista non è un gioco, è un lavoro. E come un qualsiasi altro lavoratore, sta alle regole che impone il proprio posto di lavoro. O così, o pomì.
 
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Quindi, tra 10 anni le guarniture 52-36 saranno le nuove compact :))):
questi qua viaggeranno con i 60-42 :mrgreen:
non si rinuncerà mai alle conquiste che sono state fatte in termine di biologia applicata allo sport ,e non si rinuncerà mai all'agilità (agilità, non eccessi di agilità come si è visto in passato, quando l'EPO scorreva a fiumi e andare agili non aveva un costo). Se riusciranno a far girare agile il 60 in pianura e il 42 in salita, passeranno a quei rapporti. Del resto, già adesso nelle crono fanno girare agile il 58.
 

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Ma che mentalità deve avere un ragazzo di 16 fino si 20 per stare dietro questo sport e rinunciare praticamente a tutte le cose che fanno i coetanei. Ci credo che molti se non vedono un minimo risultato abbandonano o nemmeno si avvicinano.

Il livello si è alzato, se vuoi primeggiare non stai fuori fino a tardi la sera, conduci una vita sana e senza eccessi, devi essere un atleta. Un atleta professionista non è un gioco, è un lavoro. E come un qualsiasi altro lavoratore, sta alle regole che impone il proprio posto di lavoro. O così, o pomì.
Mi pare che si parlasse di ragazzi che ancora non lo sono professionisti.
Sulla vita sana che conducono i professionisti non sono mica tanto sicuro.
 
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Mi pare che si parlasse di ragazzi che ancora non lo sono professionisti.
prova a documentarti sul fatto che Cristiano Ronaldo o Kobe Briant da piccoli fossero dei farfalloni o degli sportivi già molto seri.
Sulla vita sana che conducono i professionisti non sono mica tanto sicuro.
Io professionisti al Festival della salama da sugo al sabato sera non ne ho mai visti.
 
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Lumi

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Il livello si è alzato, se vuoi primeggiare non stai fuori fino a tardi la sera, conduci una vita sana e senza eccessi, devi essere un atleta. Un atleta professionista non è un gioco, è un lavoro. E come un qualsiasi altro lavoratore, sta alle regole che impone il proprio posto di lavoro. O così, o pomì.
Appunto, di solito si comincia a lavorare a 18 anni o piu’, dopo aver fatto quello che e’ giusto fare da adolescenti per crescere in modo sano ed equilibrato. Invece nel mondo dello sport si comincia molto prima a spremere e chiedere disciplina ai ragazzi, che sia cosi’ è un dato di fatto, che sia giusto non lo so, sicuramente non è per tutti e questo potrebbe tagliare fuori anche atleti fortissimi fisicamente e di testa ma che chiedono piu’ tempo per maturare
 
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Tony 96

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Il livello si è alzato, se vuoi primeggiare non stai fuori fino a tardi la sera, conduci una vita sana e senza eccessi, devi essere un atleta. Un atleta professionista non è un gioco, è un lavoro. E come un qualsiasi altro lavoratore, sta alle regole che impone il proprio posto di lavoro. O così, o pomì.

Quindi tu definisci un ragazzo di 16 anni già professionista di lavoro ? Alla faccia di non mettergli abbastanza pressioni addosso, magari rompiamogli perché deve fare risultato. A 20 anni stanno già stressati e con le palle piene della bici.
Quelli sono gli anni migliori, non a caso quando si passa ad U23 nei primi 2 anni si dice che capisci veramente vuoi fare quello nella vita (gambe permettendo). Poi se uno vuole veramente quello nella vita ben venga, ma applicare la stessa “vita” a tutti quelli che salgono su una bicicletta già da bambini anche no.

PS. Ripeto, il calcio è un altro mondo e soprattuto di gente con la mentalità come Ronaldo ne nasce 1 su mille.
 

Surfin Bird

Novellino
8 Aprile 2020
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Olmo Namib Gravel
Concordo in pieno ... purtroppo per noi.
Settimana scorsa ho fatto le riprese TV al campionato lombardo allievi (15-16 anni). Il ragazzo che ha vinto si è fatto 40km in solitaria e in pianura spingeva a 45 all'ora. Con il 52/14 significa 90rpm. Nei tratti in leggera discesa pareva un frullatore.
allievi 2° anno da quest'anno sono fino ai 15 anni, pignone minimo 16 denti, dai 16 anni juniores pignone minimo 14 denti.
 
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