Non mi va che Madiot venga contestato come uno che non può "dire la sua". Quando fra l'altro lo hanno anche intervistato, non ha scritto lui di sua spontanea iniziativa. Uno che di lavoro fa il team manager di una squadra professionistica e ha vinto qualcosina in carriera fra i pro.
I rischi maggiori li ha corsi Mohoric perchè gli permetti di usare uno strumento che lo ha convinto che, spingendo oltre il limite, una possibilità potesse averla.
Se da quella canalina non fosse riuscito a saltarne fuori indenne, oggi la penseremmo più o meno come Madiot. Però sarebbe tardi.
Perchè qualcuno (non voi) avrebbe dovuto chiamare a casa Mohoric e dire che il figlio/marito/padre ha avuto un incidente in gara e lo stanno portando in ospedale per accertamenti. E non è una cosa piacevole.
Siamo d'accordo sulla libertà di potersi esprimere: ciò vale anche per Madiot, ci mancherebbe. Come te gli riconosco (e lo rispetto per questo) una carriera importante e la conseguente esperienza maturata.
I rischi maggiori li ha corsi Mohoric? Questo, a parte per i corridori nelle retrovie, non si può dire. E non é un discorso riferito alla sola SanRemo di quest'anno. L'anno scorso Pasqualon per poco non é saltato giù da un muro (perché?), oppure qualche anno fa Bonifazio é sceso in maniera spaventosa.
Sono professionisti, quindi non semplici persone alla guida di una bici; di conseguenza immagino che i limiti sono percepiti con estrema precisione.
Ripeto: si può scendere dal Poggio e rischiare l'osso del collo a prescindere dal telescopico.
Infine, se vogliamo dirla tutta, il dover avvisare le famiglie in caso di incidenti a cui allude Madiot é retorica, perché é ciò che accade in qualsiasi ambito in cui si possa verificare un incidente, soprattutto a lavoro.
Una considerazione personale sulla discesa di Mohoric alla Sanremo. A me ha fatto piacere vederlo "recuperato" dopo la spaventosa caduta al Giro nella tappa abruzzese dell'anno scorso. Il corridore psicologicamente é ok.