da Fabio 1966
Uhmmm, ho letto tutto il tuo discorso e ci sono cose giuste ma anche cose inesatte ma non per tua colpa, ma semplicemente perchè fai riferimento a cose che ti sono state raccontate. Intanto sfata la storia della cyclette in stanza......il controllo della fluidità del sangue ed ematocrito lo fanno con sistemi all'avanguardia, mica cambia durante la notte o in qualche ora, i livelli vengono mantenuti per un certo periodo dopo vengono ricontrollati. Il sistema del doping come tu dici non è un sistema di protocollo giornaliero, mica ti fai la flebo e la mattina voli.....anche queste sono cose da sfatare, quando noi vediamo atleti che di punto in bianco partono mica lo fanno perchè la sera han fatto la flebo, fa parte di un programma fatto al tavolino prima della gara. I sistemi di integrazione farmocologica funzionano mesi prima non ore prima.
No Fabio, forse ti sei perso nella miriade di cose che ho scritto e hai fatto confusione e hai recepito cose che io in realtà non ho mai scritto, probabilmente perchè non sei molto addentro alle "dinamiche" della medicina.
Primo punto la cyclette: che c'entra la cyclette con i controlli o le variazioni del sangue? Mi sa che hai le idee un pò confuse. Mettiamo ordine. Allora un atleta che, come in quei tempi, viaggiava con un valore di Hct altissimo, diciamo oltre il 50% (ma prima dell'introduzione dei controlli sulla salute molti stavano intorno al 65%) se, come già spiegato in altri post, non ha solo "vantaggi". Infatti l'eritrocitosi assoluta iatrogena di cui era vittima (non sappiamo quanto inconsapevole all'epoca) lo predispone anche ad eventi tromboembolici. Ora notoriamente gli atleti di sport di fondo hanno frequenze cardiache basse, specialmente a riposo e quando dormono. Se con l'Hct al 62% vai a 28-30 brp mentre dormi, qualche rischio lo corri; fidati è così in alternativa ti rimando ad un testo di clinica medica. Quindi quello che varia durante la giornata è la frequenza cardiaca. Queste non sono cose che ho sentito al Bar raccontare così, ma sono testimonianze dirette di alcuni ciclisti che, riferiscono di aver dormito con il cardiofrequenzimetro che li allertava qualora la frequenza fosse troppo bassa e loro dovevano, non felici, alzarsi e fare un pò di movimento (ciclette). Se poi riferiscono delle balle non lo sò, io non essendo stato ne un pro ne un dilettante in quegli anni, a quelle pratiche non ero interessato, ma non lo sarei nemmeno adesso perchè da Medico so quali sono gli effetti collaterali. Quello che sò che chi ha un Hct alto è predisposto alla trombosi. Professionalmente con l'Oncocarbide (Idrossiurea) ho curato molti pazienti affetti da eritrocitosi, per appunto impedirne gli effetti collaterali di questa "patologia".
Controlli: certo che si autocontrollavano o meglio li autocontrollavano quelli dello staff medico della squadra. Il limite consentito per gareggiare era del 50%. Ora ti spiego. Chi si somministrava Eprex (all'epoca c'erano altre eritropietine, comunque il concetto non cambia) per incrementare (fraudolentemente nel caso del doping) il prorpio numero di Gr non è che otteneva un risultato del 50%: partendo non da una situazione di anemia dove poi ti accontenti (e te lo dico per esperienza professionale) di ottenere quel miglioramento di 1-2 milioni di Gr per far star megio il paziente, andavano tranquillamente sopra, specie nel post gara dove a causa della perdita dei fluidi l'emoconcentrazione relativa aumentava ulteriormente la % di ematocrito. Le pratiche di emodiluizione, altra inesattezza che hai riferito mal interpretando i miei scritti, rientrano tra le pratiche dopandi perchè agiscono da mascheranti (al pari dei diuretici) nei confronti delle sostanze note che tu ricerchi all'antidoping, e se praticate nell'immediatezza del controllo ufficiale permettevano di abbassarre il valore di ematocrito per rientrare nei range.
Tempistiche della somministrazione dei farmaci: amico non è che, come si dice dalle mie parti, puoi venir a "spiegare a babbo come si fanno i figli". Io maneggio quelle sostanze, per motivi professionali e quindi far star meglio i miei pazienti malati veramente, tutti i giorni. Quindi su Epo, anabolizzanti, cortisonici, fluidoterapie non mi vieni certo te a spiegare farmacologia, posologia, curve di distribuzione, effetti terapeuti, effetti collaterali (che chi li somministra per doping omette ai cretini che se li fanno somministrare). Quindi non mettermi in bocca cose che non ho scritto e tu hai mal interpretato. Ci sono sostanze dopanti che per "agire" hanno bisogno di tempo (epo e anabolizzanti per citarne alcuni), ma altre che vengono somministrate nell'immediatezza della gara (stimolanti, o cocktail insulina-cortisone per una distribuzione particolare dei carboidrati in corsa, ma non mi addentro in spiegazioni troppo tecniche). Quindi, a differenza di quello che sostieni, esistono anche sostanze (purtroppo) che se somministrate nell'immediatezza della gara migliorano le prestazioni dell'atleta: ma non si tratta di molecole delle quali si fa riferimento al caso Pantani, ma di molecole delle quali si "vocifera" attualmente (perchè l'epo tanto la trovano adesso) ancora non evidenziabili all'antidoping e del quale sembra abbiano fatto proprio da "cavie" i ciclisti (cretini). Ma a breve ne sapremo qualcosa di più. Ma poi si ricomnicerà da capo: qualcuno ne troverà una nuova e così via.
Poi sul fatto che il doping non è un protocollo giornaliero anche qua ti sbagli di grosso: cito l'epo. Dopo somministrazione dopo 3 giorni da i primi effetti sull'incremento dell'ematocrito. Ma l'epo non funziona "bene" se contestualmente non viene somministrato il ferro: quindi tutti i giorni è necessario che il "paziente" assuma ferro! Non ti preoccupare i ciclisti "MALATI" che ricorrono alle pratiche dopanti giornalmente si curano!