Marco Pantani

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A67B

Apprendista Velocista
22 Ottobre 2007
1.442
12
38
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Bici
Cannondale Supersix Evo Di2
se un giorno arriverà un ciclista capace di emozionare la gente come ha fatto Marco, allora il ciclismo tornerà quello del pirata... c'aveva provato Basso e sappiamo com'è andata... potrebbe riprovarci lui stesso l'anno prossimo... o magari Cunego o Riccò... ma mai nessuno potrà essere il nuovo Pantani, perchè di Pantani ne nascono pochi

Io dire che come MARCO non ci sarà mai nessun'altro atleta..
Qui commentatori che paragonano le gesta di alcuni atleti aLUI, sono patetici..dimostrandoo di non saper nulla della grandezza che solo lui sapeva dimostrare!!
 

maxbass

Pedivella
6 Dicembre 2006
420
19
Brescia
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Bici
six13 dura-ace caad 8 105
Ho appena visto il dvd tuttopantani con la sua storia da ragazzino a dilettante e l'intervista a suo papà.
risultato: se per caso, che ne sò metti l'euforia, qualche commentatore me lo paragona di nuovo al vincitore di turno (leggi chiaccherone) come minimo spacco la televisione.
 

LeleF14

Apprendista Scalatore
14 Aprile 2007
2.602
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Milano & Tremezzo
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Bici
Orbea Orca 2010
Ho appena visto il dvd tuttopantani con la sua storia da ragazzino a dilettante e l'intervista a suo papà.
risultato: se per caso, che ne sò metti l'euforia, qualche commentatore me lo paragona di nuovo al vincitore di turno (leggi chiaccherone) come minimo spacco la televisione.

quoto in pieno....
di fenomeni così ne nascono ogni cent'anni...
 

rufus

Pignone
21 Maggio 2008
140
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Immenso Pirata,non vorrei fare pubblicita alla gazzetta, ma la raccolta di dvd dagli esordi fra i dilettanti, e al campione consacrato e veramente ben fatto, e la reputo sicuramente l opera piu completa mai uscita.
Imperdibile per tutti i grandi estimatori del Pirata di Cesenatico.
 

"Morris"

Novellino
19 Febbraio 2008
71
1
Romagna
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Già!
Per entrare nella leggenda e nel mito, non basta vincere. Anzi, i numeri spesso passano senza sussulti e participazione emotiva. E' il "come si vince" a muovere ed a decidere chi mettere nell'olimpo degli immortali del nostro osservatorio e non solo....

Marco Pantani, era già da ragazzino un messaggero di ciò che poi tutti hanno visto...e parlargli anche una sola volta, diveniva un momento indimenticabile della propria vita.
Simili personaggi, sono rarissimi. Dire che ne nascono uno o due al secolo, non è per nulla un eufemismo.
 

maxbass

Pedivella
6 Dicembre 2006
420
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Brescia
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Bici
six13 dura-ace caad 8 105
[quote="Morris";1166858]Già!
Per entrare nella leggenda e nel mito, non basta vincere. Anzi, i numeri spesso passano senza sussulti e participazione emotiva. E' il "come si vince" a muovere ed a decidere chi mettere nell'olimpo degli immortali del nostro osservatorio e non solo....

Marco Pantani, era già da ragazzino un messaggero di ciò che poi tutti hanno visto...e parlargli anche una sola volta, diveniva un momento indimenticabile della propria vita.
Simili personaggi, sono rarissimi. Dire che ne nascono uno o due al secolo, non è per nulla un eufemismo.[/quote]

Dopo aver sentito le sue parole nell'intervista dopo la vittoria di tappa alla 6 giorni del sole, un'intelligenza al pari o forse più grande delle gesta sportive che era capace di compiere.Allora mi è venuta in mente questa poesia che avevo letto un pò di tempo fa...

Io non ho bisogno di denaro
ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli
amanti...
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle
parole,
che risveglia le emozioni e dà nuovi colori.

Alda Merini
 

"Morris"

Novellino
19 Febbraio 2008
71
1
Romagna
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Sulla odissea di Marco, scatenata dalla grigia e sinistra mattina di Campiglio, riporto questo bellissimo (come sempre) articolo di Enzo Vicennati, tratto da:
www.ilsussidiario.net

OLTRE LA CRONACA / La vera storia del mio amico Marco Pantani

Sono già passati dieci anni, sembra ieri. Marco Pantani primo al Giro e poi anche al Tour. Marco Pantani finalmente padrone dei suoi sogni, dopo anni di cadute, dolore, maledizioni, ferite e il continuo e cocciuto rialzarsi di ogni volta. Marco Pantani a ventotto anni sul tetto del mondo, con la sensazione della festa appena iniziata, osannato dai media e dai tifosi, il personaggio più popolare d’Italia, anche al di là degli stretti confini del ciclismo. Pantani fu Marco, prima di diventare il campione celebrato da tutti.

Conoscerlo ragazzino, con i capelli al loro posto e il mondo là fuori che era ancora tutto da scoprire, fu un privilegio riservato a pochi: coloro che credevano e ancora credono che per scrivere di campioni occorre scoprire l’uomo all’interno dell’atleta, senza considerarli icone o semplici macchine da guerra. Marco sapeva riconoscere nell’interlocutore la capacità di approfondire e andare oltre lo strato superficiale. Rifiutava le domande banali e si dedicava con grande attenzione a quelle più stimolanti, con la capacità di non essere mai banale. Al giornalista amico, Pantani dava il titolo ad ogni risposta. Le prime lezioni memorabili ad Indurain nel 1994. Un investimento alla vigilia del Giro del 1995. Il ritorno faticoso e poi trionfale al Tour della prima vittoria all’Alpe d’Huez. Il mondiale del terzo posto in Colombia e poi una gamba spezzata pochi giorni dopo e il rischio crudele e scongiurato dell’amputazione. Un anno per risalire la china e poi il ritorno maledetto al Giro d’Italia, con quel gatto fra le ruote e la caduta del Valico del Chiunzi. Ancora una caduta e ancora un ritorno, al Tour de France, con quell’arrivo solitario - ancora all’Alpe d’Huez - e un urlo rabbioso sulla vetta a scuotergli il petto e far tremare il cielo.

Il 1998 sembrava l’anno in cui tutti i conti erano stati pareggiati e da lì in poi tutto sarebbe filato alla perfezione, invece la maledizione non era appagata e presentò il conto nel 1999, nel corso di un Giro dominato con la forza di un inverno senza infortuni e la consapevolezza di essere il più forte. Madonna di Campiglio fu per lui e chi meglio lo conosceva come uno schiaffo in faccia davanti a milioni di persone, per una colpa che Marco non avrebbe mai riconosciuto. Un controllo del sangue che si svolse fra mille anomalie e fu invece sposato dalla grande stampa e dalla giustizia, senza che nessuno mai cercasse di capire se la ribellione di Pantani fosse basata su elementi concreti. Controllarono Pantani, ma umiliarono Marco. Lo mandarono a casa dal Giro dicendo che aveva barato e questo fu l’inizio della sua fine.

Eppure accaddero cose assurde: il controllo poteva essere impugnato, ma Marco era tranquillo e vi si sottopose con il cuore leggero. Arrivarono in grave ritardo: avrebbe potuto rifiutarsi, ma li aspettò. Gli proposero una sola provetta invece delle due di rito: avrebbe potuto rifiutarsi, ma li assecondò. Ma quando dissero che non era in regola e lui provò a dire che non era vero, nessuno sentì il bisogno di assecondare lui. Neppure quando, sei mesi dopo, la regola per cui fu mandato a casa venne cambiata inquanto ritenuta inaffidabile e, sulla base del nuovo ordinamento, Marco in quel Giro sarebbe risultato a posto.
Perché nessun grande quotidiano si scagliò contro l’Unione ciclistica internazionale, chiedendo i danni morali per quel linciaggio fondato su una prova inattendibile? Da quel giorno, da quei giorni dannati nulla fu più come un tempo. E solo oggi, quando ormai il tempo ha lavato le ferite e attutito il dolore, la gente nelle strade ha capito che quel massacro e quelle sette Procure sul collo altro non furono che il disegno ordito da chi aveva in odio che un uomo così piccolo avesse così tanto successo.
C’è chi sulla pelle di Pantani ha compiuto manovre indecenti. Non credo nella giustizia degli uomini, confido piuttosto in quella divina. E spero che come Giuda si trovò a penzolare con i suoi trenta denari in tasca, ci sia in un angolo di mondo qualcuno che di notte non riesce più a dormire, schiacciato dall’asfissiante colpa di quel giorno di Campiglio.
La gente l’ha capito e ancora oggi acclama il campione. Guardando le salite. Guardando le vette orfane del loro interprete migliore. Ascoltando nel silenzio della montagna il suo respiro, che ancora popola i boschi e i tornanti che lo riconobbero signore delle cime.
Vecchio Marco, mi manchi davvero tanto.

(Enzo Vicennati)
 

the.smoothie

Apprendista Passista
6 Giugno 2007
823
1
47
Imola (BO)
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Marco quando pedalava era una gioia vederlo!

Quando partiva sulle salite feceva veramente il vuoto e nessuno riusciva a stargli dietro! Che rasoiate dava!

Adesso tutti se la fanno sotto se devono fare un atto del genere (vedi l'ultimo giro d'italia dove di occasioni per dare spettacolo ce ne sono state, ovviamente togliendo emanuele sella!).

Ciauz!
 

THE BOSS

Novellino
28 Giugno 2008
32
0
Marsciano
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E si, anche io ho iniziato con Marco a seguire il ciclismo ogni tanto faccio un giro su youtube e mi riguardo i suoi video:cry::cry::cry:,a me manca tantissimo non so perchè,ma se mi guardo in dietro non posso non ringraziare Dio di esserci stato anche io,forse ai tempi di Coppi e Bartali, di Gimondi si vivevano emozioni così intense come quelle che ci ha regalato il Pirata al di là di tutto,(sospetti,doping,ecc).Per me non era tanto lui ma il suo modo di correre il dare tutto la smorfia di fatica immensa ma all'arrivo quell'alzare le braccia umilmente ma sapendo di essere nella storia.Vorrei vedere anche i nostri nuovi professionisti correre e vincere con il cuore cercando non nelle formule ma nel cuore la voglia di vincere,quella che forse solo un grande può avere,uno che sa osare di più.Va be dai sfogarsi fa bene,anche i nuovi sono bravi da Bettini a Basso a Simoni ecc.e alcune volte mi chiedo se nessuno di loro manca il Pirata,come lo ricordano mi piacerebbe sapere.Io quando vado in bdc(sono una schiappa)cerco di capire e vivere nuove emozioni magari facendo un giro nelle strade che lo hanno reso grande.E penso ad una sua frase:andate a vedere che cosa è un ciclista e mi rendo conto che le fatiche che fanno i prof sono immani siete grandi grazie a tutti
Onore a due miti uno del ciclismo e uno del giornalismo ciclistico...GRAZIE
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
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Ieri sono stato al mercatone uno e per il decimo anniversario della vittoria giro-tour del '98 hanno rimesso in vendita il completino di Marco. inutile dirvi che tuffo al cuore ho avuto quando l'ho visto esposto!!!
E poi che giramento di balle sapere cha non c'era più la mia taglia!!!
 

"Morris"

Novellino
19 Febbraio 2008
71
1
Romagna
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Può capitare di arrivare a mezzanotte
con lo sconforto nel cuore,
anzi, avviene spesso.
Può giungere ugualmente una luce
sottoforma di una pingue dote di dolore aggiunto
che germoglia nelle vestigia di pedalate supreme,
che qualcuno ha voluto mozzare:
la tue, Marco.
E così ti riguardo,
per riaffacciarmi sui tuoi aloni
e li riporto come moniti
perché tanti altri li stendano
nella speranza di creare almeno fastidio
a quei carnefici che t’hanno ucciso
e che so esistenti.
Proprio come mi dicesti l’ultima volta….

http://it.youtube.com/watch?v=n2ucUv9O0fE
 
Ho attraversato un periodo di 2 anni di lavoro duro davvero e di poca bici.
Il risultato è stato una perdita delle mie caratteristiche fisiche, della mia felicità in bici,della voglia di tornare ad allenarmi, perchè 10 kg dopo la fatica è davvero troppa.

Ebbene, rivedendo i DVD di Marco ho cominciato a dirmi che se lui ha passato davvero di tutto, non potevo farmi abbattere io che stavo solo lavorando(anche se tosto)per me ed i miei cari.
Quindi ho ricominciato facendo fatica come ai bei tempi, e pochi giorni fa mi sono permesso un bel 140 KM con salite che prima mi parevano cavalcavia per l'entusiasmo con cui potevo affrontarle, vista anche la forma fisica.
Oggi mi paiono Moloch(Penice-Brallo-Pian d'Armà), ma le ho spianate con calma, pazienza e sofferenza.

E' una cosa piccola e privata,ma per me può forse significare il ricontatto con lo sfogo e la libertà che solo la bici mi sa dare.
E tutto questo grazie al Panta!
 
Com'è stato? io ero toppo cotto e sono andato a dormire presto.

Non ha aggiunto molto a ciò che sappiamo, sebbene per la prima volta, almeno a mia memoria, hanno parlato Brunel(autore francese del libro "Gli ultimi giorni di Marcol Pantani")e la Ronchi.

Si vede l'astio della madre verso la ex-manager che in effetti non fa una gran figura perchè pare sempre controllata e poco emotiva davanti ad una tragedia che dice l'abbia segnata profondamente.

Si vedono le lacrime di Cannavò che però non dice mai che la sua posizione era stata una vera cantonata(quel "pentiti che sarai la leva per un ciclismo nuovo"....

Insomma un documento ben fatto, con i limiti imposti dai tempi televisivi.
Ovviamente IMHO
 

piratadentro

Apprendista Velocista
1 Giugno 2006
1.221
13
40
firenze
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Com'è stato? io ero toppo cotto e sono andato a dormire presto.

A me hanno detto che alla fine quella faccia di :cù: di cannavò si è pure messo a piangere....:bleah: ma per favore ma se ne vada a.....meglio che mi fermo perchè se vado avanti è peggio....
Nessuno gli ha sbattuto in faccia il suo articolo del 6 giugno 1999,nessuno gli ha chiesto di parlare della gogna mediatica IGNOBILE CHE IL SUO GIORNALE "La gazzetta dello sport" HA MESSO IN ATTO NEI CONFRONTI DEL PIRATA.....madonna lo odio propio tanto....spero sempre di trovarmelo davanti per potergli urlare in faccia quello che penso di lui!!!
Scusatemi ma nn si può avere la sua faccia tosta o faccia di :cù: .....non si può....abbi almeno il buon gusto e il rispetto verso marco di startene zitto e buono che fai più bella figura.....per favore....per fortuna che me lo sono fatto registrare da un mio amico e adesso so cosa mi aspetta....perchè se l'avessi visto in diretta appena si metteva a piangere nn so cosa avrei detto o fatto.....

cannavoir7.gif


Qnd lo vedo in tv cambio canale....e nn compro la gazzetta da almeno 4 anni...so che nn gli faccio il benchè minimo danno....ma almeno così ho la coscenza a posto!!!
 

passistascalatore

Apprendista Velocista
8 Aprile 2006
1.609
0
51
valli olimpiche
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A me hanno detto che alla fine quella faccia di :cù: di cannavò si è pure messo a piangere....:bleah: ma per favore ma se ne vada a.....meglio che mi fermo perchè se vado avanti è peggio....
Nessuno gli ha sbattuto in faccia il suo articolo del 6 giugno 1999,nessuno gli ha chiesto di parlare della gogna mediatica IGNOBILE CHE IL SUO GIORNALE "La gazzetta dello sport" HA MESSO IN ATTO NEI CONFRONTI DEL PIRATA.....madonna lo odio propio tanto....spero sempre di trovarmelo davanti per potergli urlare in faccia quello che penso di lui!!!
Scusatemi ma nn si può avere la sua faccia tosta o faccia di :cù: .....non si può....abbi almeno il buon gusto e il rispetto verso marco di startene zitto e buono che fai più bella figura.....per favore....per fortuna che me lo sono fatto registrare da un mio amico e adesso so cosa mi aspetta....perchè se l'avessi visto in diretta appena si metteva a piangere nn so cosa avrei detto o fatto.....

cannavoir7.gif


Qnd lo vedo in tv cambio canale....e nn compro la gazzetta da almeno 4 anni...so che nn gli faccio il benchè minimo danno....ma almeno così ho la coscenza a posto!!!

anche x me le lacrime da coccodrillo di cannavo ieri sera mi hanno fatto male....... mi e piaciuto boifava.......... la ronchi e la mamma............. bhe ho pensieri cattivi e li tengo x me............. dico solo che bisognerebbe farlo riposare in pace........ mi piace ricordarlo come l'ho visto sul galibier al tour del 98 sotto al diluvio e al fauniera dopo castelmagno nel giro del 99............... da solo in salita............. lui e la sua bici..............
 
Stato
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