Nuove frontiere: W' & CP parliamone

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canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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si potrebbe provare ad fare analisi retrospettive sull'affidabilità dei vari indicatori, W' in primis, calcolando per ogni session un po' di aggregati in base al lavoro (in joule) già svolto. Ad esempio potenza massima sui 3 minuti a diversi livelli di Joule già consumati. Poi osservarne i trend nel tempo e confrontare gli andamenti, e magari cercare tra di capire quali sono stati i periodi più efficaci in base all'obiettivo che si sta analizzando.

Appena riesco ad esportare tutte le timeseries da GC, ci provo
Non capisco cosa intendi per “più efficaci” e la finalità di analizzare solo W’ dopo una certo numero di Kj (meglio sarebbe Kj/Kg); per avere una rappresentazione completa degli effetti della fatica sulla performance, sarebbe il caso di stimare la curva durata-potenza o disporre della curva durata-MMP dopo una certa soglia di Kj/Kg.

In merito a W’, considera che avrà delle fluttuazioni ridotte nel tempo. Infatti, W’ rappresenta quanto lavoro sei in grado di svolgere sopra a CP, pertanto la sua magnitudo dipende dalla forma delle curva e, in ultima analisi, dal fenotipo. Se sei un passista avrai un W’ che varia in un determinato range, stessa cosa per uno sprinter; forse gli all-rounder potrebbero avere più margine per modificare, nel corso della stagione, in maniera tangibile il valore di W’ con l’allenamento.

In linea di massima, se ci sono fluttuazioni grandi/rilevanti, allora prima cosa da fare è sincerarsi che il modello abbia sempre avuto sforzi massimali in domini temporali adeguati. Un caso emblematico di sottostima di W’ lo si ha spesso in inverno per coloro che si allenano sui rulli e non riescono ad esprimersi come si deve sotto i 3’
 

Beposanfior

Cronoman
14 Settembre 2021
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Corsa
Come sia stata fatta l'estensione di questi modelli critical power non lo so perché, per esempio, WKO è un software proprietario; per gli altri può essere che ci sia una documentazione dettagliata a riguardo e/o si riesca a capire dal codice, ma non ho mai indagato.
In GC ci sono diversi modelli, 2 o 3 parametri pú un altro di cui non ricordo il nome (qui un bel video
).

Riguardo alla ricarica di W' anche li c'é il parametro TAU che puó essere calibrato anch'esso e definisce quanto rapidamente si ricarica W' a potenze sotto CP.
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
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Specialized sworks sl6
Qualche giorno fa in un'altra discussione avevo chiesto a @Roberto Massa se avesse dei riferimenti per stimare una TTE (time to exhaustion), ovvero il tempo di esaurimento ad una certa potenza. La sua risposta la trovate qui


La risposta ovviamente non fa una piega ma, come avevo poi replicato, in realtà intendevo chiedere altro e ci vuole una opportuna contestualizzazione. Quando ho posto la domanda stavo pensando ai modelli usati da alcuni software/piattaforme, come per esempio WKO, Golden Cheetah e altri. Questi modelli sono di fatto un'estensione di modelli critical power, estensione che mira, secondo il mio punto di vista, a portare la novità dei modelli critical power - novità che risale agli anni Sessanta del secolo scorso - senza scolvolgere le menti degli utenti, reali o potenziali, che tanta fatica hanno fatto per abituarsi al paradigma FTP. Tentare di fondere i due mondi (CP e FTP), secondo me, crea più confusione che altro, ma si sa che le acque torbide sono il terreno di caccia prediletto dagli alligatori.

Come sia stata fatta l'estensione di questi modelli critical power non lo so perché, per esempio, WKO è un software proprietario; per gli altri può essere che ci sia una documentazione dettagliata a riguardo e/o si riesca a capire dal codice, ma non ho mai indagato. Quel che posso asserire con un buon grado di fiducia è che il modello di WKO è un modello critical power a tre parametri (di Morton, per capirci) fino a 20'/30', dai 20'/30' fino a 60' è un punto di domanda, dopo i 60' approssima molto grossolanamente le MMP (mean maximal power), il che, onestamente, ci sta.

Il fatto che il modello di WKO, e magari anche altri, sia un modello critical power a tre parametri fino ai 20'/30' è coerente con quanto si è riscontrato empiricamente, ovvero che nella pratica la CP non è sostenibile per un tempo infinito - come vuole la definizione del modello - ma lo è per 20'-30', a seconda del livello dell'atleta etc. Il punto cruciale del modello è quello che viene dopo i 20'/30', che non si sa cosa sia, ma che riserva, almeno all'apparenza, delle gradevoli sorprese. Infatti, all'utente non viene fornita la CP, ma quella che viene chimata FTP modellata, ovvero un valore FTP ricavato dal modello. A chiudere l'idillio per la vecchia guardia, alla FTP modellata viene appiccicata una TTE che, guarda caso, è sempre maggiore o uguale a 30'; se non erro, per una FTP stimata tramite test di durata inferiore all'ora si è sempre convenuto che la TTE fosse compresa tra 30'/50'.

Tornando quindi a bomba: per quanto ho cercato di esporre sopra, mi chiedevo se sono stati proposti formalmente dei metodi di stima di una TTE da modello, il che è concettualmente diverso dall'ipezionare la curva delle MMP ed individuare la TTE per l'output di potenza desiderato. La risposta che mi sono dato è che dipende da come è fatto il modello teorico di riferimento; a (ri)prova di questo, da mia esperienza, in WKO la TTE alla FTP modellata è molto maggiore rispetto alla TTE sulla curva delle MMP che corrisponde al valore della FTP modellata. Più passa il tempo e più, per come vengono gestite e (non) comunicate le cose, la curva delle MMP mi sembra uno strumento trasparente, semplice da capire, e per questo molto facile da usare per impostare gli allenamenti a seconda di ciò che si vuole fare.

Insomma, io ho fatto la mia tirata, opinioni in merito alla stima della TTE, all'utilità dei modelli critical power estesi e altro sono sempre ben accette :-)
Volendo semplificare a 1000...stamina di Garmin fa questo e lo fa decentemente. Appena ho un attimo mi leggo l'articolo di Massa...non un simpaticone ma molto preparato
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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quello che secondo me manca in questo ecosistema è la modalità con cui interpretare la curva di potenza in funzione dell'allenamento che uno vuole pianificare.
Ecosistema: con CP+W' si possono fare molte cose, tipo questo. Fatto anni e anni fa...
Le combinazioni colonne proseguono....
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Modello di allenamento: prescinde dai riferimenti in uso e sono l'impostazione/visione d'insieme (ammesso che ci sia) di chi pianifica.
 
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Bullxr4

Pedivella
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Trek
In certa misura lo puoi fare sia con la curva stimata che con quella delle MMP. Semplificando, se si volessero fare degli allenamenti in zona vo2max, una possibilità è quella di guardare alla potenza nel range 5’-7’ di una delle due curve e poi tarare l’intensità degli intervalli sulla base delle potenze corrispondenti e la durata di conseguenza: se la tua MMP sui 5’ è X watt puoi o fare ripetute da 5’ a potenza inferiore a X o ripetute inferiori a 5’ a X watt. Certo è che nessuno ti dirà quante ripetute fare e quanto recupero; però se ti basi sulla curva stimata allora il recupero puoi impostarlo facendo delle considerazioni sulla deplezione e ricarica di W’; e se lo fai a) devi sperare che la stima di W’ sia attendibile e b) sperare che il modello di ricarica di W’ (già, perché c’è un modello pure per quello) rifletta in maniera accurata la realtà.

Tutto comunque dipende dalle finalità che una persona ha e per impostare l’allenamento nel medio-lungo termine di vuole conoscenza generale e specifica.
La cosa più difficile secondo me è proprio capire la velocità di ricarica di w' e la capacità di utilizzare w' dopo n kilojoule.
2 fattori che variano molto da corridore a corridore e che non sono standard, dal momento che sono condizionati non solo da quanti kilojoule sono stati spesi ma anche da come sono stati spesi.
Per esempio quando analizzo una gara vedo spesso che sul finale il modello w' perde di validità, diventa difficile anche arrivare ad utilizzare meta serbatoio, quando nella prima parte di gara riuscivo ad esaurirlo con relativa "facilità".
Nel mondo delle favole ci vorrebbe un modello dinamico che diminuisce i w' disponibili e aumenta il tempo di ricarica tutte le volte che si arriva ad esaurimento dei w' (o giù di lì) nel corso di uno sforzo.
Insomma, lo sforzo percepito rimane sempre l'indicatore migliore su cui basarsi in gara, peccato che in corsa il ritmo lo fanno gli altri...
 

RamboGuerrazzi

via col vento
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Ecosistema: con CP+W' si possono fare molte cose, tipo questo. Fatto anni e anni fa...
Le combinazioni colonne proseguono....

certo, pianificazione delle intensità sostenibili. Però già stimare la ripetitibilità delle varie intensità non è così immediato, e probabilmente il tempo di recupero di W' cambia da atleta ad atleta, in base sia al carico cronico che a quello acuto di allenamento, oltre anche allo stato psicofisico della singola giornata. Inoltre se uno volesse andare a stimolare una particolare capacità, una volta identificato un "punto debole" dall'analisi ex post, non c'è un protocollo "ideale" basato unicamente sul modello cp+w. Ad esempio, voglio allenare la potenza max sui 10 minuti: cosa cambia nella scelta del tipo di allenamento se conosco il mio W'?
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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certo, pianificazione delle intensità sostenibili. Però già stimare la ripetitibilità delle varie intensità non è così immediato, e probabilmente il tempo di recupero di W' cambia da atleta ad atleta, in base sia al carico cronico che a quello acuto di allenamento, oltre anche allo stato psicofisico della singola giornata. Inoltre se uno volesse andare a stimolare una particolare capacità, una volta identificato un "punto debole" dall'analisi ex post, non c'è un protocollo "ideale" basato unicamente sul modello cp+w. Ad esempio, voglio allenare la potenza max sui 10 minuti: cosa cambia nella scelta del tipo di allenamento se conosco il mio W'?
Il modello dà un andamento teorico non personalizzato sulla base di semplici parametri. E' sempre un riferimento in più rispetto a non averlo. E come ogni strumento la sua utilità o meno sta nel uso corretto/competente/consapevole.
L'ultima domanda invece richiede semplicemente un approccio scientifico e uno dei principi base è che posso valutare/migliorare solo ciò che misuro.
Col modello CP +W' ho la distinzione di due componenti della prestazione. Prendendo l'esempio dei 10' è rilevante la capacità di W' se voglio innalzare MMP10 così come l'andamento e modulazione nel tempo (= valuto e miglioro quello che misuro e posso misurare...) di entrambe le componenti.
E ancora, secondo me qui si confonde un modello di riferimento di misurazione/paradigma...con un modello di metodologia di allenamento. Come a dire che i Km li posso percorrere solo in bici e le miglia solo in auto :mrgreen: .
Non c'è nessuna magica metodologia di allenamento basata su CP+W' o FTP o la vecchia cara soglia anaerobica (quale?)...sono solo Km e miglia...poi chi guida decide come guidare :mrgreen:.



PS risposta a post precedente, non degno neppure di essere citato
Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. -
Eleanor Roosevelt
 
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RamboGuerrazzi

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E ancora, secondo me qui si confonde un modello di riferimento di misurazione/paradigma...con un modello di metodologia di allenamento. Come a dire che i Km li posso percorrere solo in bici e le miglia solo in auto :mrgreen: .

Non è questione di confondere, è questione di mancanza di riferimento. Siamo in grado di misurare CP e W', bene possiamo monitorarne l'andamento nel tempo. Come integrare queste misurazioni nella pianificazione dell'allenamento? La sensazione, anche dalla letteratura, è che si vada molto a tentativi...
 

canserbero

Fremen
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La cosa più difficile secondo me è proprio capire la velocità di ricarica di w' e la capacità di utilizzare w' dopo n kilojoule.
2 fattori che variano molto da corridore a corridore e che non sono standard, dal momento che sono condizionati non solo da quanti kilojoule sono stati spesi ma anche da come sono stati spesi.
Per esempio quando analizzo una gara vedo spesso che sul finale il modello w' perde di validità, diventa difficile anche arrivare ad utilizzare meta serbatoio, quando nella prima parte di gara riuscivo ad esaurirlo con relativa "facilità".
Nel mondo delle favole ci vorrebbe un modello dinamico che diminuisce i w' disponibili e aumenta il tempo di ricarica tutte le volte che si arriva ad esaurimento dei w' (o giù di lì) nel corso di uno sforzo.
Insomma, lo sforzo percepito rimane sempre l'indicatore migliore su cui basarsi in gara, peccato che in corsa il ritmo lo fanno gli altri...

Un fatto da considerare è che stiamo parlando di un modello teorico che ha avuto la sua genesi quasi 100 anni fa con Hill: si propone un modello e si vede se questo è plausibile a descrivere il fenomeno alla luce dei dati. Questo per sottolineare che
  1. i modelli sono costrutti teorici e, quando applicati nella realtà, hanno un certo grado di errore;
  2. la validazione del modello avviene raccogliendo dati, possibilmente in condizioni controllate, non forzando i dati ad adattarsi al modello; detta in altri termini non si deve forzare la fisiologia del singolo a rientrare in quanto previsto dal modello.
però siamo tutti umani e in noi spesso c'è quell'intima speranza che uno strumento molto semplice possa dare delle risposte molto precise, sebbene il fenomeno in questione sia molto complesso e/o si ignorino alcune parti fondamentali del fenomeno. Questo per dire che il modello critical power è uno strumento e ne vanno comprese potenzialità e limiti: ci vuole conoscenza e bisogna anche fare degli investimenti, come li chiamo io, in "ricerca e sviluppo", ma non di materiali.

Se capisco bene tu sei orientato a gare in circuito in cui ci sono determinate richieste sopra CP e di poterle ripetere: hai lo strumento, ora sta a te a tentare di usarlo nel migliore dei modi. Banalmente puoi costruirti una curva durata-potenza dopo una certa soglia di lavoro, oppure una curva durata-potenza dopo una certa soglia di lavoro ed un certo "numero di aperte" e fare le tue considerazioni che, auspicabilmente, ti porteranno a disegnare coerentemente il piano di allenamento.

Non è questione di confondere, è questione di mancanza di riferimento. Siamo in grado di misurare CP e W', bene possiamo monitorarne l'andamento nel tempo. Come integrare queste misurazioni nella pianificazione dell'allenamento? La sensazione, anche dalla letteratura, è che si vada molto a tentativi...
Il modello critical power è uno strumento, sta poi al singolo usarlo all'interno del proprio piano di allenamento in base alle proprie esigenze. Trovo naturale che in letteratura non si trovino indicazioni perché sarebbe impossibile ricoprire una casistica (esigenze/obiettivi) potenzialmente infinita che possono includere il preparasi per un evento specifico, tentare di costruire a tutto tondo, colmare alcuni punti di debolezza.
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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Si pianificano con un grado di accuratezza superiore a riferimenti unitari/puntiformi (vd FTP).
Esempio con solo FTP come valuto la mia prestazione su un MMP10? Con il modello CP+W' posso prevedere in maniera accurata quel parametro. E misurandolo...valutarlo*.
CP+W' danno (PLURALE) una fenotipizzazione dell'atleta che il solo FTP non dà...tanto che FTP "evoluto" (in WKO5) riprende PARI PARI tutta la struttura di CP+W' cambiandogli nome. Roba vecchia già in essere da anni e anni. Non hanno avuto l'illuminazione sulla via di Damasco ...hanno solo aggiunto un passaggio in più al modello, per certi versi rendendolo più complicato (vd fit su curva MMP) ma realistico.

Ripeto, la metodologia, è indipendente dai riferimenti in uso. Se l'impostazione è "polarizzata"...lo posso fare con FTP, lo posso fare con riferimento pinco pallino...lo posso fare (ma con un po' più di precisione) con CP/LT2, W' e LT1 (che sono in realtà gli unici 3 riferimenti fisiologicamente significativi).
L'andare a, cit. "tentativi", è fortunatamente elemento di curiosità/evoluzione altrimenti ci alleneremmo come 120 anni fa ;-).

Esempio fresco fresco (appena fatto). MMP4...previsione da modello, realizzazione. "eh ma i 5 W di differenza?? :mrgreen: " 1) modello sempre leggermente conservativo (+ stima effetto quota)
2) l'errore strumentale va sempre preso in considerazione.
@1100m slm, previsione MMP4 403W
immagine_2023-08-10_120750361.png

Esito/verifica sul campo
immagine_2023-08-10_123024454.png

Morale: possibile con altri riferimenti? No tanto meno con una % ampia su riferimento in altro dominio "sistemi energetici" (% di FTP)
Utile/come utilizzabile nel reale: se più MMP migliorano il fit della curva crea una modifica in CP e/o W'. La relazione tra i miglioramenti indica se questo è avvenuto più sull'ambito aerobico (CP) o anaerobico/neuromuscolare (W'). E ancora con FTP...nada.
In base ad un uso dinamico dei riferimenti, anche in assenza di protocolli di test specifici CP e W' variano/possono variare...e in automatico i riferimenti MMP da poter utilizzare. Ancora bis...non vi sono altri modelli che permettono, al momento, questo.
 
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canserbero

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CP+W' danno (PLURALE) una fenotipizzazione dell'atleta che il solo FTP non dà...tanto che FTP "evoluto" (in WKO5) riprende PARI PARI tutta la struttura di CP+W' cambiandogli nome. Roba vecchia già in essere da anni e anni. Non hanno avuto l'illuminazione sulla via di Damasco ...hanno solo aggiunto un passaggio in più al modello, per certi versi rendendolo più complicato (vd fit su curva MMP) ma realistico.
Diciamo che se una persona si allena e si testa con continuità allora non lo vedo necessariamente come un limite e, anzi, trovo sensato che nella costruzione della curva venga considerata la serie storica (di default 90 giorni) e che i punti più lontani nel tempo ricevano meno peso di quelli più recenti. È però ovvio che stimare una curva prendendo una porzione della MMP ha anche i suoi svantaggi, del resto la MMP non è necessariamente costruita prendendo solo sforzi realmente massimali.
Poi siamo d'accordo sul fatto che quelli di WKO/Training Peaks hanno riproposto il forno chiamandolo friggitrice ad aria.
 

Ser pecora

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Si pianificano con un grado di accuratezza superiore a riferimenti unitari/puntiformi (vd FTP).
Esempio con solo FTP come valuto la mia prestazione su un MMP10? Con il modello CP+W' posso prevedere in maniera accurata quel parametro. E misurandolo...valutarlo.
CP+W' danno (PLURALE) una fenotipizzazione dell'atleta che il solo FTP non dà...tanto che FTP "evoluto" (in WKO5) riprende PARI PARI tutta la struttura di CP+W' cambiandogli nome. Roba vecchia già in essere da anni e anni. Non hanno avuto l'illuminazione sulla via di Damasco ...hanno solo aggiunto un passaggio in più al modello, per certi versi rendendolo più complicato (vd fit su curva MMP) ma realistico.

Ripeto, la metodologia, è indipendente dai riferimenti in uso. Se l'impostazione è "polarizzata"...lo posso fare con FTP, lo posso fare con riferimento pinco pallino...lo posso fare (ma con un po' più di precisione) con CP/LT2, W' e LT1 (che sono in realtà gli unici 3 riferimenti fisiologicamente significativi).
L'andare a, cit. "tentativi", è fortunatamente elemento di curiosità/evoluzione altrimenti ci alleneremmo come 120 anni fa ;-).

Nel caso specifico del dubbio di Bullxr4 vorrei anche io capire se ho capito qualcosa:

Premessa su quello che ho capito io: in una gara tipo crit, dove spesso ci sono sforzi Z7, in quei frangenti il carburante dovrebbe essere Atp/fosfocreatina no?, Che viene "bruciato" in pochi secondi e che poi si rigenera nelle fasi aerobiche (da cui tutta l'idea di avere una grande base aerobica, Ftp abbondante anche per sprinter, etc..)
Ma in quanto tempo avviene? W' ne da conto?
 
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Nel caso specifico del dubbio di Bullxr4 vorrei anche io capire se ho capito qualcosa:

Premessa su quello che ho capito io: in una gara tipo crit, dove spesso ci sono sforzi Z7, in quei frangenti il carburante dovrebbe essere Atp/fosfocreatina no?, Che viene "bruciato" in pochi secondi e che poi si rigenera nelle fasi aerobiche (da cui tutta l'idea di avere una grande base aerobica, Ftp abbondante anche per sprinter, etc..)
Ma in quanto tempo avviene? W' ne da conto?
W’ tiene conto di tutto il lavoro che svolgi sopra CP. La deplezione di W’ è direttamente proporzionale alla potenza e al tempo e rientra nel modello critical power. Per la ricarica di W’ il tempo di ricarica non è, in genere, proporzionale a quelle sue grandezze e ci sono dei modelli parte che modellano la rigenerazione di W’ (Skiba ne ha proposto un paio).
 

Roberto Massa

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Ma in quanto tempo avviene? W' ne da conto?
il "dominio" di previsione di W' non è attualmente rilevante per MMP <2/3min. In questo caso modelli a più variabili prendono in considerazione PMAX (es sui 5'') per un fit della curva ma senza una "previsione" della prestazione.
Considerando inoltre la stocasticità della tipologia di gara (criterium e/o qualsiasi evento in cui entra in gioco la capacità neuromuscolare/an alattacida/recuperi brevi e spesso incompleti) non avrebbe forse particolare rilevanza pratica. Un'analisi "post mortem" :mrgreen: della gara andando a visionare eventi/picchi NM in relazione magari a fasi di deplezione W' (= strategia di corsa/eventuali errori) è invece pienamente fattibile e decisamente più rilevante.
 
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il "dominio" di previsione di W' non è attualmente rilevante per MMP <2/3min. In questo caso modelli a più variabili prendono in considerazione PMAX (es sui 5'') per un fit della curva ma senza una "previsione" della prestazione.
Considerando inoltre la stocasticità della tipologia di gara (criterium e/o qualsiasi evento in cui entra in gioco la capacità neuromuscolare/an alattacida/recuperi brevi e spesso incompleti) non avrebbe forse particolare rilevanza pratica. Un'analisi "post mortem" :mrgreen: della gara andando a visionare eventi/picchi NM in relazione magari a fasi di deplezione W' (= strategia di corsa/eventuali errori) è invece pienamente fattibile e decisamente più rilevante.

Grazie, Perfetto come sempre :-o
 
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il "dominio" di previsione di W' non è attualmente rilevante per MMP <2/3min. In questo caso modelli a più variabili prendono in considerazione PMAX (es sui 5'') per un fit della curva ma senza una "previsione" della prestazione.
Considerando inoltre la stocasticità della tipologia di gara (criterium e/o qualsiasi evento in cui entra in gioco la capacità neuromuscolare/an alattacida/recuperi brevi e spesso incompleti) non avrebbe forse particolare rilevanza pratica. Un'analisi "post mortem" :mrgreen: della gara andando a visionare eventi/picchi NM in relazione magari a fasi di deplezione W' (= strategia di corsa/eventuali errori) è invece pienamente fattibile e decisamente più rilevante.
Ma scusa, dal punto prettamente modellistico è vero che un modello a tre parametri fissa la potenza instantanea a PMAX, ma dopo la durata di 1” il modello ha un suo andamento determinato da CP e W’.
Poi concordo che al lato pratico nelle
gare elencate abbia poco senso anche solo sperare che il meccanismo di deplezione e ricarica di W’ possa dare una rappresentazione realistica di ciò che sta accadendo
 
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dal punto prettamente modellistico è vero che un modello a tre parametri fissa la potenza instantanea a PMAX, ma dopo la durata di 1” il modello ha un suo andamento determinato da CP e W’.
Il fatto è che W' è una quantità che ha significato solo negli ambiti in cui i meccanismi di utilizzo e ricarica sono modellabili tramite CP e W', quindi in ambito severo ma non estremo. Quindi potenze che eccedono l'ambito severo non sono direttamente modellabili (anche quando si analizzano le "prestazioni" di modelli di ricostituzione diversi, tipo bi-esponenziale, l'ipotesi di base è questa).
PS ovviamente sto dando per scontato che non si sovrapponga una riduzione delle funzioni neuromuscolari (da affaticamento acuto o cronico pregressa) che possa non far accedere ad una quota di energia disponibile (e restando all'ambito severo).
 
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Ma scusa, dal punto prettamente modellistico è vero che un modello a tre parametri fissa la potenza instantanea a PMAX, ma dopo la durata di 1” il modello ha un suo andamento determinato da CP e W’.
Poi concordo che al lato pratico nelle
gare elencate abbia poco senso anche solo sperare che il meccanismo di deplezione e ricarica di W’ possa dare una rappresentazione realistica di ciò che sta accadendo
Be, nel mio piccolo posso dire che per gare a circuito il modello cp e w' va bene ma non considera tutte le variabili.
Sicuramente va meglio per sforzi un po' più lunghi con più recupero.
Lo dico perchè spesso nell prime fasi di garà è "facile" svuotare il serbatoio anaerobico, mentre sul finale diventa molto difficile.
 

Roberto Massa

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Puoi modellare con Pmax il fit potenza multiparametro ma per SOVRAPPONIBILITA' con la fisiologia umana/sistemi energetici...quel (nel quadro generale comunque relativamente breve) tratto è poco utilizzabile/realistico.
Il problema è considerare un modello (matematico) come la replica della realtà...quando questa (fisiologia umana) è decisamente più complessa.
Ma è questo il suo bello, sia pure noto da ....98 anni (il concetto di Critical Velocity - e quindi Critical Power- è nato dal pioniere A.V.Hill come uno dei primi approfondimenti della fisiologia applicata al movimento/sport #notestoriche).

E' un passo in avanti rispetto ad altri modelli, senza questi passi non si può evolvere ad altro (es. in futuro W'bal modellata non su una ricostruzione standardizzata ma più variabili).
 
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Le combinazioni colonne proseguono....
Vedi l'allegato 412630
Modello di allenamento: prescinde dai riferimenti in uso e sono l'impostazione/visione d'insieme (ammesso che ci sia) di chi pianifica.
Ce lo ricordiamo bene... ancora lo uso
 

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