Eccomi, a rapporto!!! Che dire, bellissima giornata nonostante qualche problema. E splendida compagnìa!
Arrivo a Voltri con mezz'ora di anticipo, stamattina alle 7: ne approfitto per fare qualche foto al mare con la prima luce dell'alba, e al vento che rende davvero crudele il freddo mattutino. Già, me n'ero dimenticata, ma io il vento lo odio!!! Dopo un po' arrivano Luca-All_I_need_is_bike ed il suo amico Daniele: pure loro un po' sconcertati dalla temperatura. E poi appare Maethius in bici... Con i pantaloncini corti, e ovviamente senza gambali!!! Congelo per lui, io che sto già chiedendomi se i miei pantaloni 3/4 saranno sufficienti... Di lì a poco si uniscono LorenzoSV e Pantacugi (giusto?), che si riveleranno poi due scalatori eccezionali! Lorenzo, per giunta, è uno scalatore da 53...
Per fortuna si parte in salita, una splendida salita con strappi belli secchi e paesaggi da fiaba, in cima. Luca osserva che la strada è stretta e molto ripida, quindi corta, perché, in pieno stile genovese, occorre risparmiare asfalto...
In salita la temperatura siberiana non dà fastidio. Quel che mi turba è che da subito mi rendo conto che qualcosa non va come dovrebbe... Fatico troppo. Negli ultimi km prima del Faiallo, l'erba accanto alla strada è bianca, coperta di brina. Come se non bastasse, fastidiose velature nascondono il pallido ma desideratissimo sole.
La prima discesa è, letteralmente, da brivido. Ben prima della metà, ho le dita completamente congelate ed i piedi idem, nonostante le scarpe invernali. Un freddo che arriva alle ossa. Piangono anche gli altri, tranne Maethius, imperturbabile ed inossidabile nei suoi pantaloncini corti.
La seconda salita arriva come una liberazione. Anche questa mi piace molto: è breve, ma ha strappi impegnativi. Ovviamente resto sola subito, perché ho a che fare con cinque pazzi in salita: non posso che lasciarli andare; per punizione mi attenderanno in cima, al freddo ed al gelo! A metà, le dita cominciano a fare un male cane: il sangue sta tornando a circolare... Cinque minuti di vero dolore!
La seconda discesa, verso Sassello, è gelida, ma un po' meno traumatica della prima. Scema io, sarebbe bastato mettere la salopette invernale ed avrei evitato tanta sofferenza.
A Sassello il termometro segna, se non ricordo male, 3°C.
Una bella cioccolata calda e si riparte, destinazione Alpicella e salita del Beigua.
La temperatura adesso è decisamente migliorata. Fino al Beigua, nessun problema, almeno per quello. Però, anche lì, i pazzi fuggono ed io resto inesorabilmente indietro. Sono sempre più preoccupata: faccio una fatica davvero enorme, le gambe dure, la fiacca addosso che mi rende pesantissimo e difficile ogni movimento. Per fortuna c'è il sole, da lassù si vede il mare... Mi fa rabbia costringere i miei compagni di viaggio ad un'attesa così lunga: ok, dovrebbero aspettarmi in ogni caso, ma se solo andassi un po' decentemente, aspetterebbero meno!!!
La discesa dal Beigua è finalmente sopportabile, come temperatura. Episodio curioso: alla fine della discesa, un gruppo di centauri dotati di moto sportive ci chiede se lungo la strada ci siano i Carabinieri... I miei compagni di viaggio sono molto critici, ma io, che detesto fieramente le forze dell'ordine nella loro veste di controllori del traffico, non posso che solidarizzare con gli spregiudicati motociclisti! Categoria che tra l'altro mi è di solito simpatica...
Sulla quarta salita è buio. I cinque pazzi partono come al solito, ma io capisco fin da subito che stavolta sarà dura, durissima. La salita in sé non è nulla di tremendo; pende un po' di più all'inizio, poi ha lunghi falsipiani. Il guaio è che io non ne ho più: una debolezza tremenda, nelle gambe e nelle braccia; per quanto mi sforzi, non riesco proprio a mandar giù i pedali, nemmeno se mi alzo in piedi; mi sembra di barcollare anche nei tratti in piano... E mi assale un misto di rabbia, delusione, vergogna per essere quella che, a parole, spacca il mondo, ma nei fatti non ce la fa più!!! Come se non bastasse, arrivano i crampi. Non ho mai avuto crampi facendo sport, salvo rari e comunque brevissimi episodi. Da qualche mese mi tormentano nel sonno e, infatti, la notte scorsa, proprio prima di questo giro, l'ho passata a svegliarmi di continuo, di soprassalto, per il male, e passeggiare in corridoio per far passare il dolore. Sulla salita sono crampi nell'interno coscia, soprattutto vicino al ginocchio, e poi alle gambe e nelle mani, assurdo! Quando ritrovo i compagni, ho il morale sotto le tacchette...
Decido di tornare a Genova per la via diretta di fondovalle. E' Maethius che, con la sua proverbiale calma e pazienza, mi convince a tentare l'ultima salita. Sosta al bar, con il barista che nota - pure lui - la mia faccia stravolta, e via dinuovo.
L'ultima salita è breve e facile: per fortuna, niente crampi, anzi, va molto meglio. Decido però, dopo la bella discesa su Genova, di dare forfait alla Colla di Prà: la mia vergogna è mitigata dal fatto che i miei colleghi fanno lo stesso... A parte Maethius, implacabile, fresco come una rosellina di campo, che si aggiunge anche quella come dessert.
Stasera mi drogo perché, nel frattempo, è tornato il male al polpaccio... Ma ora so come curarlo!
Domani sarò come nuova; la prossima domenica c'è Venezia!
Grazie a tutti i compagni di viaggio; mi spiace d'avervi creato problemi e fatto perdere tempo... Alla prossima, e prometto di presentarmi un po' più in forma!