Complimenti a Giulio Ciccone per aver conquistato la maglia a pois e, da quanto ho potuto leggere fin qui, per aver compreso e interpretato meglio degli altri il regolamento per l'assegnazione del riconoscimento. Vorrei far notare, inoltre, che Ciccone ha sfilato la maglia a Neilson Powless che stava correndo esattamente come l'abruzzese, con fughe da lontano a ripetizione (fino a quando ne ha avuto, ma poi la benzina é finita).
La mia domanda é però questa: quale corridore ha dimostrato doti eccezionali da scalatore tali da potergli garantire di essere in fuga su tutte le salite del Tour? Se facciamo la conta osserveremo che alcuni uomini fortissimi in salita sono stati precetatti per i doveri da gregariato che devono svolgere all'interno delle rispettive formazioni (su tutti Kuss e Yates, oltre agli altri scalatori della Jumbo e della UAE); un'altra schiera consistente di scalatori ha vissuto fasi alterne e condizioni di forma di crescita e di decrescita della condizione poco "prevedibili" nell'arco delle 3 settimane, e che hanno suggerito cambi di strategia in corso. É il caso ad esempio di Felix Gall nei confronti del suo capitano Ben O'Connor, oppure di Carlos Rodriguez nei confronti di Pidcock.
E ancora: la pletora degli scalatori francesi puntavano alla vittoria di una tappa (Pinot, Barguil) o dovevano fare classifica per stare nella top ten (Gaudu, Martin).
Ci rimangono Pogacar e Vingegaard che, per rispondere alla mia domanda, erano gli unici due in grado di svettare in testa su tutte le cime del Tour.