Al netto della "ricchezza nascosta" in ItaliaTutta sta roba noiosa per dire "si, sono falliti un sacco di business, ma non e' che tutto cio' sia accaduto nonostante l'UK sia ricchissima, e' accaduto in un paese ricco/povero praticamente quanto l'Italia".
Non so se sia una proposta seria o meno, ma sono interessato
si ma occhio che i telai sono tutti fatti in Oriente, tranne qualcosa di Colnago. Da Pinarello, per esempio, verniciano e montano, come ho mostrato l'anno scorso nel video qui sotto.
Tutto il distretto bici è a Taiwan e in Cina, più qualche fabbrica in Vietnam per aggirare i dazi del Pannocchia.
eh aspetta, qui si parla di bici da 15k che non hanno un operaio italiano, a parte il magazziniere, il corriere e il venditore che te la consegna. gli operai che alimentano il mondo bici sono già cinesi, taiwanesi, coreani al 90-95%. che tra l'altro gli operai cinesi stanno molto meglio rispetto anni fa. Il grosso dell'indotto italiano che c'era negli anni 80/90 tra telaisti, componentisti quando la bici era in saldata e i componenti in metallo oramai è andato. non tornerà più sono rimaste poche nicchie.Quando però sarà tutto cinese, anche tutti gli operai saranno cinesi, è un circolo vizioso, si compra sempre più roba che viene dalla Cina ci sarà sempre meno lavoro in Italia e gli stipendi probabilmente diminuiranno anche, perché la gente che arriva con i barconi accetterà di lavorare ad un prezzo più basso di quello che accetta un italiano.
basta poi non indignarsi quando un brand italiano storico, viene poi acquistato da qualche gruppo straniero, magari arabo fino a quando continueranno ad avere un po' di di petrolio da estrarre, poi i cinesi si compreranno anche loro.
....e poi i fornitori che si sono visti spostare i pagamenti (per lo meno da Giant) vengono a pranzo e cena a casa tua.Che la produzione di alta gamma sia principalmente di Taiwan, è riconosciuto da tutti, principalmente dai produttori di biciclette perché riconoscono che il know how tecnologico che ormai hanno costruito in quel paese non ce l'ha nessuno.
Detto questo, probabilmente ci sono marchi cinesi che potrebbero vendere ottimo materiale a prezzo di costo per qualche tempo e riuscire a far chiudere il 90% delle aziende europee e americane, visto che i numeri in ballo sono mostruosamente differenti.
Per la famosa legge dei grandi numeri, il fatto che certi marchi storicamente blasonati, che però hanno un fatturato che sono le briciole delle briciole del fatturato mondiale, siano in crisi significa poco e nulla, probabilmente assisteremo a l'ennesimo cambiamento generazionale nel mercato.
se giant e merida decidessero di bloccare la produzione contoterzi dei telai di alta gamma di una decina di marchi di biciclette famosi, probabilmente prima che riescano a riassestarsi su altri produttori, chiuderebbero tutti.
l'italiano risolve presentandosi alle gf col Doblò o la multipla, il tedesco si presenta con l'X5, l'olandese e il Lussemburghese col minivan. quello che ritengono giusto da destinare alla bici non è probabilmente molto diverso dall'italiano.Stesso discorso delle auto elettriche. Non sono i prezzi ad essere alti, sono gli stipendi netti di questo paese ad essere del terzo mondo.
Prendo i paesi fondatori dell'UE, ecco il loro net average monthly salary oggi:
Italia 2017
Francia 2659
Germania 3054
Belgio 2463
Olanda 3771
Lussemburgo 4086
Tra Italia e Germania ci sono 12000 euro di differenza NETTI all'anno. Praticamente, un tedesco e un italiano che prendono esattamente lo stipendio medio del loro paese, il tedesco per il solo fatto di lavorare in Germania riceve come bonus una Canyon Ultimate con il Dura Ace ogni anno, e ancora di più per farsi una vacanza.
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_European_countries_by_average_wage
eh aspetta, qui si parla di bici da 15k che non hanno un operaio italiano, a parte il magazziniere, il corriere e il venditore che te la consegna. gli operai che alimentano il mondo bici sono già cinesi, taiwanesi, coreani al 90-95%. che tra l'altro gli operai cinesi stanno molto meglio rispetto anni fa. Il grosso dell'indotto italiano che c'era negli anni 80/90 tra telaisti, componentisti quando la bici era in saldata e i componenti in metallo oramai è andato. non tornerà più sono rimaste poche nicchie.
esistono anche venditori intraprendenti che probabilmente conoscono il mercato cinese e che si sono fatti la loro linea di bici a basso costo con componenti importati direttamente. ad esempio Pepino.
quindi la bici cinese non toglie lavoro a (quasi) nessuno in Italia, in compenso se guardiamo il fenomeno in senso olistico, se risparmi 5k in una bici è probabile che quei 5k li spendi per la vacanza in sardegna o per toglierti qualche sfizio dal macellaio sotto casa. e' un paradosso, ma è probabile che fai girare più soldi in italia con la bici cinese, che con una trek o una sworks.
Mica tanto.una bici stratosferica costa come una moto bella, una bici normale da 2000 euro costa come una moto scadente.
Certo, dimentichiamoci che con una cinquantina di euro si ha un caschetto assolutamente leggero, performante e dotato di MIPS.
Dipende, se ti vuoi prendere tutto top del top in bici, e stai sulla media gamma in moto, allora hai ragione.
Ma oggi puoi fare ciclismo di alto livello anche con una Canyon in alluminio e un abbigliamento più che decoroso da 100 euro, scarpette da 70-80, caschetto da 50, e occhiali da 20-30. Certo, non sei "fighetto".
non chiuderà, perche hanno trovato un modello per dare valore al marchio, e per pagare 50 dipendenti non serve un gran business, sempre che la finanza che c'è dietro non chieda di essere remunerata ben più dei 50 dipendenti (e quindi avere una struttura dei costi come se fossero 500 ad esempio). perchè è quello il problema di fondo: pretendere di guadagnare senza mettere valore aggiunto, solo cosi si arriva a vendere prodotti ad un prezzo slegato dal valore. se pensano di ritenere intoccabile la fee "finanziaria" messa sul costo di vendita ecco che allora si puo arrivare a fallimenti assurdi, anche laddove i margini operativi sulla produzione (il famoso gross profit) sarebbe ampiamente positivo.La bici cinese non toglie lavoro perché fondamentalmente i marchi italiani sono dei microbi assoluti, come ho scritto prima il leggendario Colnago ha 50 dipendenti, se chiude chi se ne accorge? solo i 50 dipendenti probabilmente.
La bici cinese non toglie lavoro perché fondamentalmente i marchi italiani sono dei microbi assoluti, come ho scritto prima il leggendario Colnago ha 50 dipendenti, se chiude chi se ne accorge? solo i 50 dipendenti probabilmente.
Dai ragazzi... sto cercando di digerire il pranzo
Insomma....vai a vedere bene cosa costa una Ducati, un BMW, una Africa Twin, ecc...Mica tanto.
Con qualche migliaio di euro prendi uno scooter o una moto di piccola cilindrata, idem per giacca, guanti e stivali.
Quindi una moto con accessori economici costano quanto una bici con annessi economici.
Per dire i modelli di moto che costano più di 16000 euro sono molto pochi.
Non è questione di essere fighi o memo, ma che una bici, cioè un telaio con una catena e qualche componente, costa più di una moto che può ritenersi uguale ma con in più il motore.
C’è qualquadra che non cosa.
No, mi dispiace. Se vuoi paragonare una bdc top di gamma utilizzata da un pro ad una moto devi scegliere una superbike 1000 che corre nel mondiale WSBK come team privato (escludiamo gli ufficiali che sfruttano concessioni per pezzi da prototipo), dove addirittura i pezzi aftermarket sono regolamentati con un tetto al prezzo di vendita! Se uno volesse fare il figo al top per fare i track day deve spendere dai 100k ai 300k per un bombardone 1000cc, anche se fosse incapace e girasse al mugello in 2'10"! ed anche lì ci sarebbe quello bravo che con una 1000cc più usata-datata e adattata alla pista con 10k gli gira facile 10" più veloce.Mica tanto.
Con qualche migliaio di euro prendi uno scooter o una moto di piccola cilindrata, idem per giacca, guanti e stivali.
Quindi una moto con accessori economici costano quanto una bici con annessi economici.
Per dire i modelli di moto che costano più di 16000 euro sono molto pochi.
Non è questione di essere fighi o memo, ma che una bici, cioè un telaio con una catena e qualche componente, costa più di una moto che può ritenersi uguale ma con in più il motore.
C’è qualquadra che non cosa.
Ni, nel senso che le cose possono poi prendere pieghe particolari. Nel settore ciclismo non e' ancora successo, ma la roba cinese (Temu, Shein) per esempio ha 'sottratto' svariati milioni all'economia occidentale.
Se metti caso, i marchi cinesi dovessero - come con Temu e Shein - approcciarsi ai consumatori direttamente, come fa Canyon per esempio, vai tranquillo che non se ne accorgeranno solo i 50 dipendenti di Colnago, ma svariate centinaia e migliaia di persone che lavorano nei rivenditori bdc di tutta Italia. Col ciclismo e' piu' difficile che avvenga, perche' le bici non sono le cagatelle da 10 euri che prendi su Shein, ma non si sa mai.
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