A me le cose che più colpiscono di questo ragazzo, al di là delle indubbie doti fisiche, sono la capacità di leggere la corsa e soprattutto la tranquillità: non l'ho mai visto in affanno, preoccupato o incerto sul da farsi.
Non mi ricordo che abbia mai sbagliato una mossa, o fatto uno scatto di troppo: riesce ad essere protagonista sempre al momento giusto, mai un attimo prima, mai un attimo dopo.
A quell'età, dove è facile che l'impulsività o lo scoramento prendano il sopravvento, è una dote più unica che rara.
E non è che io sia in particolare un suo fan: amo il ciclismo, tifo per tutti e per nessuno, però uno così, a quell'età, non lo vedevo forse da quando io ero un ragazzino...