Considerazioni sparse sul peggior mondiale della storia dell'Italia: la mia compagna vorrebbe iniziare a pedalare seriamente, quindi la domenica mattina la sto usando per farle fare qualche km su strada, ieri mi ha detto una cosa che mi ha lasciato a pensare, mi ha detto che per capire cosa subiscono i ciclisti in strada ha dovuto andare in bicicletta su strada e che se questo è lo standard forse è meglio cambiare sport, e non stiamo parlando di considerazioni fatte dopo migliaia di km, stiamo parlando di una persona che ha fatto 80 km su due uscite su strade poco trafficate e buone.
Praticamente tra macchine che ti fanno il pelo, quelle che non rispettano gli stop, strade piene di buche se riuscirò a convincerla ad uscire in bici pure domenica prossima sarà un miracolo. Ecco, questo è l'ambiente in cui dovrebbero crescere ed allenarsi i nostri futuri campioni, ed è normale che molti ragazzi che magari provano ad andare in bici trovandosi in queste situazioni scappano, magari pure giustamente incoraggiati dai genitori a farlo, ripiegando su sport più sicuri.
E i pochi che restano restano solo perchè i genitori sono appassionati di ciclismo e questo mi porta alla seconda considerazione, ieri ci siamo imbattuti in una gara per Giovanissimi dal G1 al G6 ed ho visto cose allucinanti, camper, gazebi, meccanici, squadre attrezzate che sembrava quasi di essere al Giro d'italia, genitori che telecomandavano i figli manco fossero in ammiraglia, bici da 1000 euro sotto bambini di 6/7 anni, ragazzini che ogni domenica vengono fatti svegliare all'alba messi sul pulmino della squadra o in macchina, e a cui fanno fare 100 e passa km per andare a fare una corsa di cui sicuramente non gli interessa nulla, e vedendo questo mi sono chiesto, io sto qua in bici perchè mi piace la bici e mi diverto a farlo, ma quanti di questi ragazzini che sono qua oggi si stanno divertendo?
Ecco, per me per tornare ad essere la nazionale che siamo sempre stata dovremmo riflettere su questi due aspetti, fare in modo che i ragazzini tornino ad innamorarsi della bicicletta e la vedano come un divertimento e permettere loro di stare in sicurezza in strada.