E' davvero una questione di "generazione di campioni" o si tratta di come è cambiato il ciclismo recentemente?
A parte un paio di personaggi fuori scala io credo che sia cambiato molto il modo di interpretare le corse. Il motivo per cui si sia deciso di farlo non so esattamente dove risieda. In generale però non penso che 10 anni fa fossero tutti più brocchi. Penso che il cambiamento abbia spiazzato invece proprio quelli della generazione a cavallo del cambiamento, la famosa generazione dei nati nel '90.
Comunque in generale mi pare che poi le gare oggi non è che siano cosi aperte a tanti corridori, in particolare su percorsi molto duri. Anzi, più sono duri e più emergono sempre gli stessi 2-3.
Credo che 10 anni fa anche i corridori più forti avessero uno, massimo due fuorigiri in canna da sparare durante la gara, quindi chi aveva lo spunto veloce (valverde, ad esempio) teneva duro a ruota fino alla fine e poi sperava di vincere allo sprint, chi non era veloce provava a partire ai -2, -3.
Oggi sembra che il glicogeno si compri al supermercato, ci sono almeno 10 corridori capaci di scattare, poi tenere la Z4 dopo essere andati fuorigiri, poi fare un altro fuorigiri, poi di nuovo Z4... e poi sul traguardo sprintano ancora a 900-1000 watt. Avere benzina infinita ti invoglia a provarci prima, perchè sai che non scoppi.
A cosa sia dovuta questa benzina infinita non lo so, ma penso che questo abbia cambiato le tattiche di gara aprendo a tentativi da lontano.
Riguardo alla durezza del percorso, fare 6'000mt di dislivello salendo 3 volte di fila lo Stelvio è diverso da 6'000mt di dislivello spalmati uniformemente su 270km, credo che in un ipotetico mondiale al Nurburgring se la potrebbero giocare Pogacar, Vingegaard e Evenepoel tanto quanto VDP, Van Aert e Pedersen