Stabilito che e' dovuto al overlattato......

ede

Apprendista Velocista
10 Febbraio 2006
1.632
0
copenhagen
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Mi sembra che abbiate giá detto tutto... azzzz
Comunque aggiungo questo. Una gara in mountainbike é equiparabile ad una cronometro su strada visto che il livello di sforzo deve essere mantenuto costantemente alto dall'inizio alla fine. Avete visto quanto riscaldamento fanno i pro prima di una crono? In una partenza in mountain il fisico non dovrebbe sentire uno strappo deciso ma una progressione dello sforzo giá fatto in precedenza con il riscaldamento. A me sono sempre sembrati un filo esagerati quelli che fanno riscladamento sui rulli prima della partenza, ma se punta a fare una buona prestazione e se si vuole restare coi primi dall'inizio quella potrebbe essere una buona alternativa. Chiaramente vi quoto tutti sul discorso che ognuno ha il motore che ha, se sei un 250 non puoi stare insieme coi 1000. Chiaramente puoi farlo per poco tempo andando fuori giri, ma il fuorigiri si paga. Il motore si puó migliorare lentamente con gli anni. Con un continuo lavoro, poco per volta, tenendo sempre presente quello che la natura ci ha dato. Io vado in bici da molti anni e non sono tra i fortunati che hanno un grosso motore, ma amo la fatica e la voglia di migliorarsi é la mia religione. Sepica secondo me non ti devi demoralizzare. Per migliorare dovresti aumentare i carichi di lavoro in inverno, prima quelli lunghi poi in primavera la qualitá. Se non hai tempo non c'é molto da fare...
dico questo in amicizia.. non si inventa niente purtroppo... io scarso sono e scarso rimango... é una vita da mediano
 

ciclettico

Apprendista Scalatore
23 Aprile 2004
2.372
327
Ravenna
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Bici
BMC Team Machine SLR01
Per fare MTB (si parlava di questo, non di GF stradali) il fondo è importante, ma poi ci vuole altro. Se in gara si vuole star davanti ad un po' di gente, si deve lavorare a ritmi alti per periodi lunghetti. Come per tutte le gare "brevi", il miglior allenamento è la gara. In prestagione gli allenamenti dovrebbero essere dei similgara del tipo ripetute alla soglia, variazioni di ritmi, poche salita lunghe, e una volta alla settimana mtb per la tecnica. Allenamenti veloci e non troppo lunghi, che in mtb (a meno che non devi fare delle 70km) non servono a molto. La partenza in mtb è terribile, ma basta prenderla come una ripetuta un pò più lunga (se è un crosscountry), o partire più piano se la prima salita è lunga. Gli altri vadano dove vogliono. Guarda il cardio e stai intorno alla soglia. Tempo per recuperare ce n'è, più avanti.
Correre sia su strada che in mtb è molto divertente, ma è chiaro che per andare più forte occorre specializzarsi.
 

bh

Apprendista Scalatore
4 Febbraio 2006
1.864
19
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si, d´ accordo..pero´, raga´ , la bici e´ bastarda:)..dentro: ti restituisce quello che tu le dai. cioe´ il tempo. ed i km.ci vuole tempo, purtroppo. x allenarsi, x recuperare, x fare l´ uscitina a passeggio, come x farsi i 150 km. la bici non ti regala nulla. io ed un mio amico (con altri 3-4 abbiam fatto un bel gruppetto) stiamo..insomma si va forte. pero´ abbiamo tempo (e pochi soldi :)). usciamo quasi tutti i gg. a 80-120 km. il mio amico, la scorsa sett. stava a 500 km!! ieri riuscivamo , in falsopiano, senza neanche spingere tanto, a stare sopra i 30 km/H. nessuno e´ un mostro.. :sborone: son solo i km fatti e recuperati. questo x dire, che secondo me, solo i km. pagano. purtroppo ci vuole tempo e costanza. se hai km allora non esistono (quasi) piu´ partenze a tutta, scatti, controscatti e tempi di recupero.lo vedo ora, quando negli ultimi km dell´ uscita in gruppo, si imposta la "volata". tutto diviene "semplice". come anche x la posizione. quest´ inverno arrivavo a malapena a frenare. ora, essendo dimagrito, riesco a stare in presa bassa/media, senza problemi . tutto viene da se..infatti voglio mettermi alla ri-prova, facendo qualche "garetta". lo so gia´ che prendero´ belle scoppole. ma la bici e´ anche masochismo. con esperienza.
 

aemme

via col vento
31 Maggio 2006
66
2
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non ho letto tutti i post e quindi è probabile mi esprima con concetti già utilizzati da altri. Il nostro organismo lavora ovviamente quando stimolato e, si adatta al tipo di stimolo su cui si lavora. Il problema grosso della bdc quando a montare in sella non è un agonista puro ( ovvero chi per età o doveri di scuderia esce tutti i giorni anche due sedute al giorno) è ottemperare a tre cose fondamentali e per natura in qualche modo indipendenti una dall'altra quando non in contraddizione: fare chilometri, essere veloci e tenere in salita.
Sembrerebbe un gioco da ragazzi, una volta individuati i o il problema ci lavoro sopra e strutturo delle sedute definite specifiche per risolvere il tutto.
Ma la direzione dello stimolo allenante, per esempio agilità in salita si contrappone, ovvero segue una via fisiologica differente, da un allenamento di ritmo in pianura.Il dosaggio quindi dei carichi deve essere studiato e programmato per evitare sovrapposizioni e ostacoli nella ricerca di un miglioramento.L'amatore vorrebbe sintetizzare (ma questo è il succo del nostro essere veri amatori) tutto e cercare di migliorare tutto con una limitata disponibilità di tempo. Per migliorare una sola componente fisiologica occorrono anni. Non dimentichiamo che la capacità lattacida intesa come disponibilità a sopportare le "rasoiate" sia in salita che in pianura, oppure a mantenere le rpm costanti su mangiaebevi a costo di alzarsi sui pedali per evitare di scadere in velocità, è una componente anche questa età-dipendente.
 
aemme ha scritto:
non ho letto tutti i post e quindi è probabile mi esprima con concetti già utilizzati da altri. Il nostro organismo lavora ovviamente quando stimolato e, si adatta al tipo di stimolo su cui si lavora. Il problema grosso della bdc quando a montare in sella non è un agonista puro ( ovvero chi per età o doveri di scuderia esce tutti i giorni anche due sedute al giorno) è ottemperare a tre cose fondamentali e per natura in qualche modo indipendenti una dall'altra quando non in contraddizione: fare chilometri, essere veloci e tenere in salita.
Sembrerebbe un gioco da ragazzi, una volta individuati i o il problema ci lavoro sopra e strutturo delle sedute definite specifiche per risolvere il tutto.
Ma la direzione dello stimolo allenante, per esempio agilità in salita si contrappone, ovvero segue una via fisiologica differente, da un allenamento di ritmo in pianura.Il dosaggio quindi dei carichi deve essere studiato e programmato per evitare sovrapposizioni e ostacoli nella ricerca di un miglioramento.L'amatore vorrebbe sintetizzare (ma questo è il succo del nostro essere veri amatori) tutto e cercare di migliorare tutto con una limitata disponibilità di tempo. Per migliorare una sola componente fisiologica occorrono anni. Non dimentichiamo che la capacità lattacida intesa come disponibilità a sopportare le "rasoiate" sia in salita che in pianura, oppure a mantenere le rpm costanti su mangiaebevi a costo di alzarsi sui pedali per evitare di scadere in velocità, è una componente anche questa età-dipendente.

Quoto.
 

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