News Tokyo 2020: Italia oro e record nell'inseguimento squadre

ildiavolorosso

Novellino
15 Maggio 2020
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bologna
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Bici
ridley noah + cannondale six13 + carrera1993
la scelta azzeccata per me e' stata anche che Consonni e Milan sono pure veloci,infatti abbiamo recuperato pure qualcosa con la loro volata finale per affiancare Ganna( il tempo si prende con il terzo arrivato)
Milan è un piccolo Van Aert, forte a cronometro, fa gli sprint di gruppo e tiene sulle salite pedalabili. Speriamo su strada tra i professionisti lo crescano come si deve.
 

leandro_loi

Velocista
20 Luglio 2019
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dovunque si possa pedalare
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mia
Questo è un altro discorso che segue la piega che ha preso nel tempo il carrozzone, ben diverso dal dire che non producono utili, sarebbe come dire che attorno al calcio non ci sono interessi economici.
Perdonami mi sono espresso male. Quello che intendevo è che il ciclismo professionistico non è un mondo che starebbe in piedi da solo, e nel loro piccolo anche gli sponsor tecnici contribuiscono a mantenerlo in piedi.
Di contro, chiaramente, oltre che visibilità per il proprio brand vogliono anche visibilità per i propri prodotti (e ci mancherebbe altro, dico io).
Se qualcuno guarda un prodotto e lo compra per le sue caratteristiche, esistono anche molte persone che lo comprano perchè lo mette Sagan o Van Aert o Van Der Poel o chiunque altro.
Faccio un esempio, il record dell'ora era decisamente poco appetibile anche per le aziende fintantochè la regola era "bici omologata da pista, no bici da inseguimento".
Quando si sono aperte un po' le maglie, le aziende (per mettere in mostra prodotti che vanno poi principalmente nel triathlon, lenticolari posteriori e caschi e body da crono o bici molto simili a quelle da crono) e i corridori si sono dimostrati un po' più interessati e si sono visti dei tentativi anche seguiti a livello mediatico.
Aprire un po' le maglie alla ricerca e sviluppo secondo me non è un male, altrimenti saremmo ancora alle biciclette di Coppi e Bartali.
 

alespg

Passista
26 Dicembre 2017
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scapin eos 3
Come sarebbe che non producono utile.. e i vari diritti a chi si pagano ?
come detto da @ildoppingnonvincemai , a differenza del calcio, gli introiti dei diritti televisivi non vanno alle squadre ma a chi organizza la gara, per cui, questa fonte di finanziamento, per le squadre non esiste (al netto della benevolenza dell'organizzatore verso qualche squadra o corridore, come Sagan al giro lo scorso anno). Le squadre sono appunto finanziate dagli sponsor, anche tecnici, per cui è fondamentalmente corretto quanto scritto da @leandro_loi a riguardo.
 
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samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Perché hanno usato un 63 x 14 invece di un 53x11 ?
Lo sviluppo metrico è diverso. Troppo duro il 53/11? E verosimilmente una corona più grande, pur a parità di sviluppo metrico, restituisce una migliore efficienza. In ogni caso può darsi che quella fosse la combinazione con lo sviluppo metrico ideale.....per quanto mi farebbe strano che potesse essere ugualmente ideale per tutti e 4.
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
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qualunquemente
come detto da @ildoppingnonvincemai , a differenza del calcio, gli introiti dei diritti televisivi non vanno alle squadre ma a chi organizza la gara, per cui, questa fonte di finanziamento, per le squadre non esiste (al netto della benevolenza dell'organizzatore verso qualche squadra o corridore, come Sagan al giro lo scorso anno). Le squadre sono appunto finanziate dagli sponsor, anche tecnici, per cui è fondamentalmente corretto quanto scritto da @leandro_loi a riguardo.

le squadre ne beneficiano indirettamente sotto forma di premi e, qualche volta, ingaggi / rimborsi spese che gli organizzatori pagano.
Alla fine è un sistema in equilibrio (instabile), dove ogni singolo anello della catena è indispensabile affinchè il tutto funzioi.
 

golance

via col vento
18 Febbraio 2013
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cannnnnondale
A me di sapere la marca delle scarpe o del casco o della salopette del campione importa davvero poco (leggasi nulla) quando acquisto mi baso sulla comodità in relazione alla mia conformazione fisica. Magari pago caro il prodotto ma perchè mi garantisce un confort maggiore (non solo nel ciclismo).

Curiosità, cosa intendi per baracca?
a te, ma se guardi in giro è tutto molto direttamente legato a quello che vedi in vetrina in tv. quando un marchio di bici sparisce per qualche anno dalle corse world tour inizia a sparire anche su strada e viceversa.
 
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Factotum :-)
28 Marzo 2018
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a te, ma se guardi in giro è tutto molto direttamente legato a quello che vedi in vetrina in tv. quando un marchio di bici sparisce per qualche anno dalle corse world tour inizia a sparire anche su strada e viceversa.
Per quel che mi è possibile sapere/vedere in zona non mi pare che i più siano legati a cosa usano i pro, la maggior parte acquista ciò che gli piace o colpisce di più e spesso è il brand a farla da padrone.. poi con a disposizione la rete molte cose sono cambiate e sono ancora in piena evoluzione
 

dave_and_roll

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Giant TCR Advanced Pro Disc 2017...finalmente
Perchè i materiali non devono diventare decisivi per la prestazione. Lo scopo del casco è la sicurezza e per il resto non deve essere strumento che sposta la prestazione. Idem parecchia altra componentistica.
Ma anche no. Altrimenti dovrebbero correre con la bici di Binda e abbigliamento dell'epoca. E per fortuna non è così. Adeguare il regolamento all'inevitabile progresso tecnologico. Trovando il giusto compromesso per evitare o di correre come Binda o interpretazioni alla o'Bree (personalmente meglio lui che correre come Binda)
 
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golance

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Per quel che mi è possibile sapere/vedere in zona non mi pare che i più siano legati a cosa usano i pro, la maggior parte acquista ciò che gli piace o colpisce di più e spesso è il brand a farla da padrone.. poi con a disposizione la rete molte cose sono cambiate e sono ancora in piena evoluzione
mah..forse in qualche paesello sperduto dove vendono solo 3 marchi..allora quelli della zona o quello o l'altro..da me ho modo di notare abbastanza nettamente questa cosa..ne ho pure incrociati già 2 con le inconfondibili scarpe gialle a lacci replica pogacar:mrgreen: poi specialized a fiotte da quando è l'unica a sponsorizzare 2 squadre wt, canyon che prima erano rare come eclissi solari ora ne vedo parecchie. etc etc
 

samuelgol

Flughafenwächter
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Ma anche no. Altrimenti dovrebbero correre con la bici di Binda e abbigliamento dell'epoca. E per fortuna non è così. Adeguare il regolamento all'inevitabile progresso tecnologico. Trovando il giusto compromesso per evitare o di correre come Binda o interpretazioni alla o'Bree (personalmente meglio lui che correre come Binda)
Ecco, trovare il giusto compromesso. Siccome ho parlato che non deve essere decisivo e spostare la prestazione, mi pare sia il giusto compromesso. Avere un qualcosa di utile, confortevole, affidabile, anche prestazionale.....non che stravolga una prestazione che deve rimanere a componente massimamente umana. Se si lascia briglia sciolta, in 10 anni il ciclismo diventa come la F1. No grazie.
 
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dave_and_roll

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Ecco, trovare il giusto compromesso. Siccome ho parlato che non deve essere decisivo e spostare la prestazione, mi pare sia il giusto compromesso. Avere un qualcosa di utile, confortevole, affidabile, anche prestazionale.....non che stravolga una prestazione che deve rimanere a componente massimamente umana. Se si lascia briglia sciolta, in 10 anni il ciclismo diventa come la F1. No grazie.
Ma necessariamente l'evuzione sposta la prestazione...calcola il cx di Binda sulla bici e quello di Ganna o qualsiasi altro ciclista moderno. Ma non mi infastidisce. A patto che tutti partano a pari livello tecnologico. Poi del record chissenefrega, è solo un numero destinato ad evolversi con l'evolversi di atleta, tecniche di allenamento e nutrizione e progresso tecnologico
 

samuelgol

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Ma necessariamente l'evuzione sposta la prestazione...
calcola il cx di Binda sulla bici e quello di Ganna o qualsiasi altro ciclista moderno. Ma non mi infastidisce. A patto che tutti partano a pari livello tecnologico. Poi del record chissenefrega, è solo un numero destinato ad evolversi con l'evolversi di atleta, tecniche di allenamento e nutrizione e progresso tecnologico
Ho parlato di essere decisivo, quindi di spostare la prestazione in maniera consistente.....un 12v piuttosto di un 11v cambia la prestazione in maniera del tutto marginale, la componente umana resta predominante. Idem tante altre cose. Se lasci campo libero, diventa come la F1. Se pensiamo che nel nuoto hanno dovuto vietare dei costumi, non oso pensare a cosa succede nel ciclismo se gli lasci campo libero. Ci mettono assai a inventarsi un qualcosa che funziona come un motorino, ma non è un motorino e quindi sarebbe in teoria lecito.....un esempio pacchiano.
Le limitazioni servono a che le cose vadano con calma, con progressione, con gradualità, che si mantenga affidabilità e sicurezza, che tutti le abbiano disponibili e quindi il fattore umano sia e resti predominante, perchè il mezzo meccanico e gli accessori sono più o meno tutti di pari livello (crescente). Altrimenti una Ineos che ha soldi, trova la bici o il componente delle meraviglie e altro che scialappa poi....e diventa una rincorsa anche su quel piano con innalzamento dei costi assurdo e ulteriore sperequazione fra squadre. Il protagonista del ciclismo è l'uomo e tale deve rimanere....per me.
 
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Ecco, trovare il giusto compromesso. Siccome ho parlato che non deve essere decisivo e spostare la prestazione, mi pare sia il giusto compromesso. Avere un qualcosa di utile, confortevole, affidabile, anche prestazionale.....non che stravolga una prestazione che deve rimanere a componente massimamente umana. Se si lascia briglia sciolta, in 10 anni il ciclismo diventa come la F1. No grazie.
Se non deve spostare la prestazione, allora tanto vale dire che deve rimanere tutto com'è ora e si deve smettere di fare ricerca. Ovvio che si cercano interventi migliorativi, non fai cambiamenti se non hai un beneficio in termini prestazionali.
Body nuovi, caschi nuovi, nuovi telai aerodinamicamente più vantaggiosi, posizioni più aero all'interno delle già strette maglie che impone il regolamento grazie a componenti particolari, tutto ha una ricaduta poi sul mercato, ed è quello che tiene su tutta la baracca.
 

dave_and_roll

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Ho parlato di essere decisivo, quindi di spostare la prestazione in maniera consistente.....un 12v piuttosto di un 11v cambia la prestazione in maniera del tutto marginale, la componente umana resta predominante. Idem tante altre cose. Se lasci campo libero, diventa come la F1. Se pensiamo che nel nuoto hanno dovuto vietare dei costumi, non oso pensare a cosa succede nel ciclismo se gli lasci campo libero. Ci mettono assai a inventarsi un qualcosa che funziona come un motorino, ma non è un motorino e quindi sarebbe in teoria lecito.....un esempio pacchiano.
Le limitazioni servono a che le cose vadano con calma, con progressione, con gradualità, che si mantenga affidabilità e sicurezza, che tutti le abbiano disponibili e quindi il fattore umano sia e resti predominante, perchè il mezzo meccanico e gli accessori sono più o meno tutti di pari livello (crescente). Altrimenti una Ineos che ha soldi, trova la bici o il componente delle meraviglie e altro che scialappa poi....e diventa una rincorsa anche su quel piano con innalzamento dei costi assurdo e ulteriore sperequazione fra squadre. Il protagonista del ciclismo è l'uomo e tale deve rimanere....per me.
Ho capito il tuo punto. Quindi faresti correre tutti oggi con le bici di Binda? Non è una domanda ironica. Perché se prendi la bici di Binda ed una del 2021 chiunque capisce che l'evoluzione del mezzo ha spostato decisamente gli equilibri (altro che quello scarpone di Bonucci).
Ma dovresti poi considerare anche l'evoluzione tecnica dell'abbigliamento è notevole avanzata e rispetto al vestiario di Binda e dà sicuramente un vantaggio 'aggratis'. Etc etc. Insomma diventerebbe un circo. Fatti salvi 2 o 3 punti (l'assoluto divieto di qualsiasi marchingegno che possa dare un aiuto alla pedalata, metterei a scanso di equivoci nessun tipo di elettronica sulla bici magari facendo l'elenco dei componenti ammessi) non vedo come possa diventare una cosa simile alla f1...metti un tetto alle spese di team e se un team trova qualcosa di miracoloso lo deve rendere disponibile per tutti. Se lo trova un produttore deve avere l'obbligo di renderlo acquistabile per tutti. Quindi ai team non conviene investire cifre spropositate in r&d visto che poi devono passare anche agli altri la scoperta, i produttori possono farlo, RIMANENDO DEPOSITARI DEL SAPERE (ovviamente non devono dire ai competitori cosa fanno, quello era solo per limitare i teams) ma sapendo del tetto alle spese non potranno uscire con cifre esorbitanti.
Così a mio avviso eviti la f1izzazione senza però fermare l'inevitabile progresso.
Scusa il linguaggio non molto corretto ma sto scrivendo dal cellulare.
 

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