Per quelle che sono le nostre percezioni e mentalità mi rendo conto che il rumore è stato enorme in confronto a quanto poi effettivamente accaduto.
Ossia pensavamo ad un telaio rivoluzionario o qualcosa del genere e poi pare sia venuto fuori un casco, sia pure dotato di una nuova tecnologia costruttiva che promette importanti passi avanti nella protezione del prezioso (?) contenuto cranico.
Ok, per noi il casco non è una di quelle cose che fanno andare più forte (oltretutto non è vero…) non è reattivo, non è scorrevole, non si può avere ceramico, o elettro-attuato, oppure a dischi o a rim, è di peso grosso modo sempre simile per cui non conta ecc ecc.
Quindi per noi molto poco rilevante ai fini prestazionali.
In realtà in una certa America statunitense ed in altre parti del globo la sensibilità verso questi aspetti è molto più alta, nel senso che, nella scelta, un casco molto protettivo può essere preferito ad una biciletta molto "prestazionale".
Razionalmente hanno ragione loro, ovviamente, la biciletta in concreto non conta una cippa e se si rompe si ripara o si sostituisce, la capoccia conta molto (almeno dovrebbe) e se si rompe difficilmente si ripara e comunque non si sostituisce.
Questo razionalmente.
Mi rendo però conto che commercialmente avrebbero fatto meglio a differenziare la campagna tra qui e lì, visto che qui li stiamo quasi coprendo di ridicolo per aver fortemente pubblicizzato un dispositivo "salvavita", creando false aspettative, mentre avremmo accolto con fanfare e discussioni fiume un nuovo telaio più rigido dello 0,x%, più reattivo dello 0,0y% e nel contempo più leggero dello 0,z%.
Per una volta il terribile marketing ha fatto cilecca, almeno per un certo target di acquirenti, qui molto diffuso.