Sono davvero incredibili le scuse che il ciclista medio trova per poter andare in bici: le analogie che cerca nei meandri delle cose scritte, le interpretazioni (sempre a proprio favore), il paragone con il dover andare al lavoro, e altri doveri che nulla hanno a che spartire con una attività ludico ricreativa. Prendo per buona la buona fede di tutti, vi credo quando dite che credete di non voler arrecare danno al prossimo. Eppure lo fate ugualmente, perché il danno sarà semmai nelle conseguenze, non nelle intenzioni.
Al netto dei se e ma, alcuni anche a livello di ragionamento fanno emergere un certo senso logico compiuto, ma è il punto di arrivo che è sbagliato, quello che si cerca di dimostrare a tutti i costi per portare acqua al proprio mulino. Lo ripeto: fate e facciamo un passo indietro. E' così difficile?!?
Abbiamo bisogno realmente di regole e controlli severi per fare quello che ci viene chiesto come comunità? A me alcuni sembrano come i bambini che cercano l'escamotage per fartela sotto il naso. Ma siamo adulti, molto adulti. E comportiamoci da tali, per una volta diamo una risposta unita come categoria. Se no saremmo sempre lo zimbello degli automobilisti, ad esempio, che in molti casi hanno motivi molto validi per odiarci. Vogliamo essere odiati anche da tutto il resto della comunità?
E smettiamola di scrivere su questa questione, in cima ai topic i primi 3 argomenti riguardano il virus e non poter andare in bici. Direi che basta, parliamo di ciclismo.
1-il ciclista medio. quella del "medio" è sempre un artifizio, piuttosto banale, per tentare di insultare qualcun altro volendolo sminuire nei propri ragionamenti. andiamo a vedere se costruisci un'argomentazione tale da potertelo permettere.
2-cerca nei meandri.
lo sport e le attivita' motorie svolti all'aperto sono
ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il
rispetto della distanza interpersonale di un metro
articolo 1 (non 346bis, articolo UNO) lettera d
quindi già coi meandri non ci siamo per niente.
3-interpretazioni. caspita "sono ammessi". che c'è da interpretare?
4-il paragone col lavoro. cosa c'entra il paragone con "cosa" vai a fare? il problema è
chi vai ad incontrare.
5-arrecare danno al prossimo. non si arreca danno al prossimo in bicicletta più che a casa a friggere le patatine. non se ne crea alcuno a nessuno e se c'è un incidente non si "arreca danno" ma si "usufruisce del ssn" che cura tanto quello che cada in bici che quello che si rovesci l'
olio bollente addosso perchè sta li per quel motivo.
6-eppure lo fate? lo fate cosa? arrecare danno? a chi?
7-al netto dei se e dei ma? scusa eh, ma sei tu, e chi sostiene la tua tesi, che dice "SE" cadete, andate in terapia intensiva (con evidente salto logico). e il netto dei "SE" lo fai te? li hai introdotti te, per la legge l'unico "se" è "se state lontani" che qui dentro nessuno mette in discussione.
8-abbiamo bisogno di regole e controlli? può darsi. per fare quello che ci viene chiesto "come comunità"? allora, la comunità si esprime con i governi e non col sentito dire e il governo ha detto che la regola c'è, e va rispettata, ed è quella di stare lontani.
9-bambini che cercano l'escamotage? da quando leggere è un escamotage?
lo sport e le attivita' motorie svolti all'aperto sono
ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il
rispetto della distanza interpersonale di un metro
10-zimbello degli automobilisti? zimbello?
11-motivi per odiarci? ma perchè mai uno dovrebbe odiare una persona che rispetta una legge nello scritto, nell'intenzione, nel principio e non arreca danno ad alcuno?
a me pare proprio che la sicumera e l'arroganza di definire "medio" il ciclista che abbia per abitudine quella di leggere una legge cui debba attenersi non te le possa proprio permettere...