Non sono un esperto, per curiosità mi sono informato e la cosa è piuttosto semplice e normata a livello internazionale in modo abbastanza chiaro: il vettore in vece del venditore si assume la responsabilità di pagare tutto ciò che verrà richiesto a livello di tasse, dazi e altre spese chiedendo (se vuole) in cambio all'acquirente un prezzo fisso che non potrà in alcun modo cambiare o essere maggiorato in caso di intoppi/costi aggiuntivi, proprio perchè la norma prevede che sia il venditore ad assumersene tutti gli oneri, delegando in questo caso lo spedizioniere.
Il mio dubbio è legato al fatto che questo sistema poteva avere un senso ed essere vantaggioso anche per le nazioni importatrici fino al 30 giugno perchè il ragionamento poteva essere: mi accontento di incassare delle cifre assicurate dal sistema DDP piuttosto che andare a controllare alle dogane tutto quello che entra e cercare di tassarlo quanto dovrebbe essere tassato. Dal primo Luglio (in teoria) nessuna spedizione potrà superare la dogana se non avrà pagato già l'Iva e, di conseguenza, dovrebbe essere molto più facile individuare le spedizioni che dovranno anche subire eventuali dazi, per cui potrebbe decadere l'utilità per i Paesi importatori del sistema DDP perchè se sono in grado di incassare tutto ciò che è dovuto non dovrebbero avere interesse a incassare il "poco ma sicuro" del DDP (questa è una mia considerazione puramente personale).
Comunque tutto ciò che so l'ho appreso dalla pagina di wikipedia, non servono nozioni di diritto internazionale:
https://it.wikipedia.org/wiki/Delivered_Duty_Paid
E' notorio che il venditore si assume tutti gli oneri e questo è confermato anche dagli interventi sul forum, dove non mi ricordo che qualcuno si sia lamentato per aver pagato qualcosa in più alla consegna.
In realtà ci sono molti aspetti nel meccanismo che non sono mai stati chiariti.
La merce viene affidata dal venditore ad una società di logistica e trasportata in Europa da un vettore cinese.
Fino a pochi anni fa arrivava tutto a Londra, dove i pacchi venivano sdoganati e passati al corriere europeo per la consegna.
Poi è successo qualcosa (in quel periodo qualcuno ha lamentato tempi di svincolo biblici) e il luogo di arrivo degli aerei trasportatori è diventata la Repubblica Ceca, dove i pacchi passano la dogana.
I pochi e sfortunati pacchi spediti per ferrovia non si è mai capito dove approdino.
Il corriere europeo, spesso DPD (Bartolini in Italia) trasporta un pacco sdoganato e, quindi, non ha alcuna funzione di dogana, come ad esempio DHL.
Ora è altamente improbabile che il paese di destinazione riceva la quota parte di quanto corrisposto alla dogana di arrivo, compresa l'eventuale quota a titolo di iva, che sarebbe da differenziare in base alle aliquote dei paesi di destinazione.
La spiegazione di Wikipedia è generica, in quanto prefigura lo sdoganamento nel paese di destinazione e, invece, non è così.
Inoltre i venditori cinesi da me interpellati in merito alle spedizioni con valore superiore ai 150 euro dopo il 1 luglio hanno risposto tutti che la spedizione con "dogana prepagata" riguarda solo i dazi e che l'Iva sarebbe stata chiesta al momento della consegna.
Adesso pare che per queste spedizioni non cambi nulla (oggi ho ricevuto un pacco DPD spedito la scorsa settimana e non ho avuto richieste di pagamento) e per gli acquirenti sarebbe un bel vantaggio, ma il meccanismo di spedizione e sdoganamento rimane sempre da chiarire.