E questa da dove l'hai ricavata ?
Mah, a dire la verità sia scalatori che velocisti le tappe pianeggianti le fanno in carrozza. Al più si dannano l'anima per stare davanti negli ultimi km, per motivi differenti ovviamente.
Hanno spiegato in diretta questa cosa delle mantelline nere. A quanto pare la massima idrorepellenza si ottiene con il nero, per ora.
Il Giro d'Italia è una gara professionistica, non un bike pride. Mi piace che in gara si faccia la gara, ognuno al proprio meglio e nell'ambito delle sue attitutidini e possibilità. Non pretendo che Gaviria vinca a Cortina, ma che si danni l'anima me lo aspetto. Se gli dai tempo massimo comodo, va a spasso.
Intendevo ovviamente gli ultimi km quindi sino alla fine, non mi sembrava necessario doverlo specificare. Rimane il fatto che Landa e Sivakov, due possibili protagonisti in ottica classifica generale, si sono spaccati le ossa in una di queste tappe, mentre in quelle di montagna i velocisti si fermano a far foto con la gente. Carino, apprezzabile da parte loro, ma per me una gara, tanto più professionistica, è altro.
A dire il vero chi produce questo genere di mantelline (diverse da simil gabba perchè paccabili) mi dice che la miglior impermeabilità è data da un tipo di rivestimento che all'origine sarebbe argentato o simil metallizzato.. ma tantissimi team le richiedono nere.
Ripeto. Degustibus. A me personalmente vedere gente sputare sangue per la 134esima posizione non mi esalta particolarmente. Preferisco che mi strappino una risata con una impennata e che il giorno dopo siano a dare battaglia per la fuga o per uno sprint. Un po' come se in una partita di calcio la squadra che vince 7-0 ad un certo punto comincia a fare un po' di virtuosismi per far divertire il pubblico anziché voler per forza andare sul 9-0. Poi ripeto. Tu sei liberissimo di avere piacere a vederli tutti a tutta.
Vediamo lo sport in maniera diametralmente opposta.
(metaforico, non a te personalmente beninteso.)
Ok concordo, ma stai paragonando il rischi che tutti corrono a fine tappa con la fatica che i velocisti fanno durante le tappe di montagna.
Ma fino a poco tempo fa non c'era una regola per cui se ti ritiri non puoi gareggiare fino alla fine della corsa dalla quale ti sei ritirato?
Il velocista si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in pianura, lo scalatore si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in salita. Qui mi pare che lo scalatore corra 21 tappe, il velocista ne corra 6/7 e le altre 14/15 le passi con l'orologio in mano. Non mi piace.
Rifiatare e recuperare ci sta. Fare i conti giocando con l'orologio non è rifiatare, perchè salgono a spasso. Ieri sul Giau molti di loro hanno fatto tempi che alla MdD non ti permetterebbero nemmeno di entrare nei primi 100. Ma che scherziamo?. Poi sarà che io "odio" i velocisti, dei parassiti che escono fuori solo negli ultimi 200 metri e faticano sul serio un altro paio di km prima e quindi sono più severo con loro, ma per me il tempo massimo lo metterei a misura di prò, non a misura di amatore manco di punta.
Colpa di Bernal
per me sono due sport diversi che presto o tardi cesseranno di convivere, ai velocisti basterebbe dedicare dei bei criterium con passaggi sempre scenografici e la possibilità per il pubblico di assistere decentemente a uno spettacolo al posto del passaggio di 1 minuto di gruppone ammiraglie comprese.Il velocista si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in pianura, lo scalatore si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in salita. Qui mi pare che lo scalatore corra 21 tappe, il velocista ne corra 6/7 e le altre 14/15 le passi con l'orologio in mano. Non mi piace.
Rifiatare e recuperare ci sta. Fare i conti giocando con l'orologio non è rifiatare, perchè salgono a spasso. Ieri sul Giau molti di loro hanno fatto tempi che alla MdD non ti permetterebbero nemmeno di entrare nei primi 100. Ma che scherziamo?. Poi sarà che io "odio" i velocisti, dei parassiti che escono fuori solo negli ultimi 200 metri e faticano sul serio un altro paio di km prima e quindi sono più severo con loro, ma per me il tempo massimo lo metterei a misura di prò, non a misura di amatore manco di punta.
Colpa di Bernal
Come la Assos in pratica
Sottovaluti i primi 100 della MDDIl velocista si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in pianura, lo scalatore si fa il cu.o in pianura e in montagna e vince in salita. Qui mi pare che lo scalatore corra 21 tappe, il velocista ne corra 6/7 e le altre 14/15 le passi con l'orologio in mano. Non mi piace.
Rifiatare e recuperare ci sta. Fare i conti giocando con l'orologio non è rifiatare, perchè salgono a spasso. Ieri sul Giau molti di loro hanno fatto tempi che alla MdD non ti permetterebbero nemmeno di entrare nei primi 100. Ma che scherziamo?. Poi sarà che io "odio" i velocisti, dei parassiti che escono fuori solo negli ultimi 200 metri e faticano sul serio un altro paio di km prima e quindi sono più severo con loro, ma per me il tempo massimo lo metterei a misura di prò, non a misura di amatore manco di punta.
Colpa di Bernal
@samuelgol ti sottovaluti?
E' inammissibile che dei professionisti WT, salgano il Giau più lentamente di due seghe del genere.@samuelgol ti sottovaluti?
E non dirmi che sottovaluti anche me che ho sputato sangue per la top 100
ma vuoi saperne piu' di chi le produce???se questa e' la spiegazione mettiti l'anima in pace......se lo dice la responsabile ALE' magari ne sapra' piu' di te che chissa' chi hai sentito....su dai
A memoria le tappe più critiche (con annesse amnistie per non buttare a casa mezzo gruppo) sono le tappe di montagna cortissime e piene di salite.Ovvio che si, ma proprio per il fatto che il tempo massimo è calcolato proporzionalmente, tanto prima arrivano le difficoltà sul percorso (leggasi Fedaia in questo caso) e tanto prima il "gruppetto" di coda si forma, tanto più il tempo massimo è un problema.
Normalmente la gigliottina è il ritmo tenuto dai primi, ma con condizioni meteo così è tutto molto meno prevedibile, ergo -> pericoloso per chi insegue: i velocisti solitamente menano in discesa e nei falsopiani, ma se sei assiderato hai poco da menare
