Opinione Secondo Wout van Aert una limitazione nei rapporti renderebbe il ciclismo più sicuro

Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Venezia
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Cube/Cannondale
Mi consolo nel constatare come a volte anche autentici talenti dal punto di vista fisico e tecnico come sicuramente è Van Aert tirino fuori schiocchezze degne di una massaia che va in bici a prendere il pane.
Gli incidenti in discesa (di solito i più gravi perchè a velocità maggiori) non avvengono a causa della velocità pedalata visto che di solito si pedala giusto in uscita dalle curve e per il resto si va a velocità "non pedalabili" con i rapporti comunemente in uso. Gli altri incidenti avvengono o per la cretina che mette fuori il cartello "allez opi omi" o per manovre da voler stare davanti a tutti i costi in punti raramente da 54/11 che col 53/11 o 52/11 non si potrebbero raggiungere (volate a parte ove le ammucchiate ci sono sempre state) o in ultimo per ostacoli stradali atti al rallentamento dei veicoli (dossi cartelli divisori rotonde eccetera). Lui quest'anno si è sdraiato a causa della velocità che gli consentiva il suo 54/11? (o quel che ha). Quali incidenti sono avvenuti a causa di rapporti che altri più corti avrebbero evitato?
Credo che quando si fa una analisi di un fenomeno per farla corretta si debbano studiare le casistiche reali e non andare a sensazioni e impressioni come sembra fare in questo caso Van Aert.
 

pianpianello

Pignone
19 Dicembre 2020
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zona gialla
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cancello a pedali
Nella formula 1 provano la pista un sacco di volte, girano in tondo e le curve sono sempre quelle. Invece nel ciclismo è un classico seguire a tutti i costi quello che è davanti, c'è quello davanti che sbaglia e gli altri dietro lo seguono come dei pirla e vanno fuori strada assieme a lui.

Un altro classico sono le cadute in gruppo quando sono tutti ammassati, magari su strade con rotonde o spartitraffico, e basta la distrazione di uno a caso per spaccare clavicole a tutti gli altri. Nella formula 1 sono ammassati solo alla partenza, e infatti spesso si vanno addosso.

La maggior parte degli altri casi penso siano a sé, ognuno per cause diverse. Nibali si è spaccato le vertebre in salita agganciando un fotografo, Bernal era in allenamento e non guardava la strada, Pozzovivo ha una postura discutibile in sella...

Credo non esista nessuna soluzione a questo problema, a meno che non si voglia snaturare il ciclismo facendo correre tutti in circuiti dedicati, o neutralizzando i tempi nelle discese.
 

Bullet

Novellino
30 Ottobre 2004
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Conegliano (Treviso)
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Pinarello Gan Disk
Quando passi le festività bevendo e mangiando può capitare di sparare qualche cavolata! Per me ormai anche lui è alla frutta per fare certe dichiarazioni! Su dai! Porto il suo pensiero nell'automobile. Mettiamo solo 3 marcie così non si fanno più incidenti! Ma daiii!
 

Jajaroad

Novellino
12 Ottobre 2010
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Canyon
Secondo me per ridurre un po' le velocità basterebbe aumentare sensibilmente la sezione dei pneumatici (~40/45mm) e ridurne la pressione max di gonfiaggio "diciamo attorno" i 2,5/3bar in modo da migliorare comunque il grip in discesa e sul bagnato - e vietare le ruote alto profilo se non in gare a cronometro... I telai compatibili li vendono già tutte le case costruttrici di bici e si chiamano gravel. Voglio vedere andare a 60 all'ora con un pneumatico da 45mm "sgonfio". Già nel ciclocross prima di ogni gara i giudici verificano la sezione pneumatici (<= 33mm) - qui basterebbe fare il contrario. Altre soluzioni non le vedo e comunque già questa è discutibile ed è una mezza caga.. ...
 
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pianpianello

Pignone
19 Dicembre 2020
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cancello a pedali
Secondo me per ridurre un po' le velocità basterebbe aumentare sensibilmente la sezione dei pneumatici (~40/45mm) e ridurne la pressione max di gonfiaggio "diciamo attorno" i 2,5/3bar in modo da migliorare comunque il grip in discesa e sul bagnato - e vietare le ruote alto profilo se non in gare a cronometro... I telai compatibili li vendono già tutte le case costruttrici di bici e si chiamano gravel. Voglio vedere andare a 60 all'ora con un pneumatico da 45mm "sgonfio". Già nel ciclocross prima di ogni gara i giudici verificano la sezione pneumatici (<= 33mm) - qui basterebbe fare il contrario. Altre soluzioni non le vedo e comunque già questa discutibile...

Così poi hanno una ulteriore scusa per non asfaltare le strade, nemmeno quando passa il Giro. Di questo passo tra dieci anni il ciclismo su strada scomparirà, sarà tutto gravel.
 
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bughy

Pedivella
1 Aprile 2020
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Scapin Spirit S6
Il problema di fondo, per me irrisolvibile, è che le strade oggi sono fatte per far andare più piano chi ci circola quotidianamente, mentre le gare ciclistiche sono fatte per premiare chi va più forte.
L'idea di mettere in sicurezza venti chilometri di una discesa alpina o pirenaica è semplicemente impensabile: chi potrebbe sostenere i costi e chi avrebbe la capacità organizzativa di mettere materassi da una parte e reti dall'altra in un giorno e toglierli subito dopo il passaggio della gara? E pensiamo che una tappa di montagna di un grande giro ne ha magari due o tre di discese di questo tipo...
L'unica soluzione per garantire una sicurezza quasi totale è far disputare le gare in circuiti appositamente attrezzati, come avviene per gli sport motoristici (anche loro, un tempo, si svolgevano su strade 'normali'... chi è diversamente giovane come me si ricorderà le gare di motociclismo sui circuiti stradali, come quello di Pesaro o di Abbazia).
Anche intervenire sulle protezioni da indossare è molto improbabile; lo stato dell'arte in materia è dato dal downhill, ma veramente pensiamo che si possano affrontare delle corse ciclistiche indossando tutta quella roba?
Si potrebbe intervenire sul numero di corridori per squadra e sul numero di squadre ammessi in ogni gara: un gruppo di centoventi corridori è meno pericoloso di uno di duecento (o quasi), ma questo diminuirebbe gli organici delle squadre ed aumenterebbe quello dei ciclisti disoccupati.
Altrimenti, si accetta il rischio, che nel 'nostro' sport è sempre stato parte del gioco.
Analisi ineccepibile!
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Secondo me per ridurre un po' le velocità basterebbe aumentare sensibilmente la sezione dei pneumatici (~40/45mm) e ridurne la pressione max di gonfiaggio "diciamo attorno" i 2,5/3bar in modo da migliorare comunque il grip in discesa e sul bagnato - e vietare le ruote alto profilo se non in gare a cronometro... I telai compatibili li vendono già tutte le case costruttrici di bici e si chiamano gravel. Voglio vedere andare a 60 all'ora con un pneumatico da 45mm "sgonfio". Già nel ciclocross prima di ogni gara i giudici verificano la sezione pneumatici (<= 33mm) - qui basterebbe fare il contrario. Altre soluzioni non le vedo e comunque già questa è discutibile ed è una mezza caga.. ...
Mettiamo le gomme tassellate :-)xxxx
 

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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rovigo
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
, guarda per me oltre a prevedere dei materessoni, che sappiamo benissimo andrebbero pero sparsi per 100 150km, al momento penso che l'unica soluzione sia quello di inserire supersegnalate chicane al fine di diminuire la velocità in discesa.
il paragone con la F! non ha senso perche inutile ricordarti che i ciclisti corrono a 100km ma anche a 70 manche a 50 su delle bici da 7kg con delle ruote strettissime, questo per dire che la possibilita di cadere è infinita e direi con pochi margini di miglioramento , mentre la F1 si è potuto lavorare su tanti aspetti, cella carbonio del pilota per primis, ma ricordiamoci che grocian (o come si chiama) per pura fortuna è sucito illeso dal terribile incidente e conseguente incendio altrimenti purtroppo saremo a contare un morto in piu
Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti.
 

Lumi

Scalatore
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Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti.
Esatto non si fa nulla perche’ non si vuole far nulla: costa troppo, rovina lo sport, non si puo’ fare, non è opportuno, ecc…

Ci sarebbero state le stesse reazioni se ai tempi dei gladiatori qualcuno avesse proposto di usare spade di legno per tutelare l’incolumita’ dei combattenti.
 
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sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
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Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti.
pero qualcosa nel ciclismo è stato fatto....transenne regolamentate , segnalazioni di spartitraffico, auto moto a dismisura, e poi anche per i ciclisti gli hanno imposto posizioni non aerodinamicamente estreme....poi come detto non gli puoi limitare la potenza(rapporti), anche perche dovrebbero scendere di 15 kmh... per essere piu in sicurezza, non è che abbassando di 5kmh cambia tanto la cosa.. sto parlando della media in generale, , anche perche cadere a 70kmh o a 100kmh in discesa penso sia la sessa cosa....e parlo io che son caduto a 5kmh e mi son rotto il polso.... :mrgreen:
 

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pero qualcosa nel ciclismo è stato fatto....transenne regolamentate , segnalazioni di spartitraffico, auto moto a dismisura, e poi anche per i ciclisti gli hanno imposto posizioni non aerodinamicamente estreme....poi come detto non gli puoi limitare la potenza(rapporti), anche perche dovrebbero scendere di 15 kmh... per essere piu in sicurezza, non è che abbassando di 5kmh cambia tanto la cosa.. sto parlando della media in generale, , anche perche cadere a 70kmh o a 100kmh in discesa penso sia la sessa cosa....e parlo io che son caduto a 5kmh e mi son rotto il polso.... :mrgreen:
Hai ragione ma convieni con me che stride un po' che da una parte si solleva il problema delle cadute e delle conseguenze dovute a loro e dall'altra parte si costruiscono bici per andare sempre più veloce.......poi io sono caduto in discesa ai 60 all'ora in estate, mi sono sbucciato gomito e spalla, sciacquato a una fontanella e ripreso il giro, in inverno sono caduto praticamente da fermo all'ultimo incrocio prima di casa (strada viscida) col risultato di borsite alla spalla sinistra e versamento ematico di 25 cm alla coscia sinistra, non ho dormito per quasi 2 mesi sul fianco sinistro, il mio preferito!!!
 

sepica

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Hai ragione ma convieni con me che stride un po' che da una parte si solleva il problema delle cadute e delle conseguenze dovute a loro e dall'altra parte si costruiscono bici per andare sempre più veloce.......poi io sono caduto in discesa ai 60 all'ora in estate, mi sono sbucciato gomito e spalla, sciacquato a una fontanella e ripreso il giro, in inverno sono caduto praticamente da fermo all'ultimo incrocio prima di casa (strada viscida) col risultato di borsite alla spalla sinistra e versamento ematico di 25 cm alla coscia sinistra, non ho dormito per quasi 2 mesi sul fianco sinistro, il mio preferito!!!
ripeto , soluzioni limitare la velocita in discesa con delle chicane cosi che ogni volta devono ripedalare da 20kmh e non scendere dai passi alpini a 110kmh anche diciamo cosi per salvarsi la faccia...perche magari il giorno che cadra uno veramente a110kmh l'opinone pubblica rimarra cosi scoccata che ci sara un casino...pero il resto non credo che limitare la velocita a 50kmh possa salvare qualcuno....oddio a pensarci....50...non sono 70kmh... , parlo della pianura....
 
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john.player

Passista
31 Agosto 2013
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Dirt & Clean
Sicuramente la maggior parte degli incidenti avviene in volata.
Altrettanto sicuramente cadere in discesa da un passo alpino o come Remco da Sormano fa più male che cadere in pianura... In questo senso non so se rendere i falsipiani non pedalabili con una limitazione ai rapporti (come gli juniores) abbia un senso o meno. Sicuramente avere freni sempre più efficienti porta i corridori a tirare sempre di più le staccate, aumentando i rischi. Perchè basta un po' di brecciolino e si vola. Voglio dire: se prima frenavo in 40 metri e ora posso permettermelo in 20 a parità di copertura, questa sarà più "stressata" ed avrà meno margine sull'imprevisto. Certo sono aumentate le sezioni dai 25 con i rim ai 28/30 con i dischi, ma probabilmente non abbastanza rispetto alla forza frenante disponibile ed all'aumentato rischio indotto.
Poi ci sono anche i giochi di squadra e le radioline che stressano i corridori come mai prima: ci sono momenti nella corsa quando ci sono tre quattro squadre che lottano per la testa della corsa e tirare il gruppo, che senza radioline sicuro non ci sarebbero.
Ecco, tornare ad un ciclismo senza radioline forse potrebbe aiutare. La lettura della corsa spetterebbe ai capitani e raramente alle ammiraglie. E forse le corse ed i grandi giri sarebbero anche meno scontati nel risultato.
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
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Bugliano
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qualunquemente
Sicuramente la maggior parte degli incidenti avviene in volata.
Altrettanto sicuramente cadere in discesa da un passo alpino o come Remco da Sormano fa più male che cadere in pianura... In questo senso non so se rendere i falsipiani non pedalabili con una limitazione ai rapporti (come gli juniores) abbia un senso o meno. Sicuramente avere freni sempre più efficienti porta i corridori a tirare sempre di più le staccate, aumentando i rischi. Perchè basta un po' di brecciolino e si vola. Voglio dire: se prima frenavo in 40 metri e ora posso permettermelo in 20 a parità di copertura, questa sarà più "stressata" ed avrà meno margine sull'imprevisto. Certo sono aumentate le sezioni dai 25 con i rim ai 28/30 con i dischi, ma probabilmente non abbastanza rispetto alla forza frenante disponibile ed all'aumentato rischio indotto.
Poi ci sono anche i giochi di squadra e le radioline che stressano i corridori come mai prima: ci sono momenti nella corsa quando ci sono tre quattro squadre che lottano per la testa della corsa e tirare il gruppo, che senza radioline sicuro non ci sarebbero.
Ecco, tornare ad un ciclismo senza radioline forse potrebbe aiutare. La lettura della corsa spetterebbe ai capitani e raramente alle ammiraglie. E forse le corse ed i grandi giri sarebbero anche meno scontati nel risultato.
C'è un rovescio della medaglia, sotto l'aspetto della sicurezza: senza le radioline non si potrebbero avvertire per tempo i corridori di eventuali problemi o pericoli sul percorso.
Secondo me, la soluzione migliore per le radioline sarebbe quella di lasciarle, limitando le comunicazioni verso i corridori alla sola radio corsa, mentre i corridori potrebbero comunicare one way verso le ammiraglie per eventuali forature o problemi meccanici.
 

john.player

Passista
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Dirt & Clean
Le moto di corsa han sempre effettuato questo servizio di segnalazione dei gravi pericoli del percorso.
Di certo, una volta che sono abituati ad indossarle, inviare solo segnalazioni di sicurezza direttamente ai corridori potrebbe essere una valida alternativa. e sicuramente efficace.

Di sicuro c'è l'esasperazione della corsa come se fossero in un gioco della playstation, dettata dagli strateghi delle ammirglie ed immagino i prossimi anni con l'intelligenza artificiale al servizio delle strategie... Il ciclismo è bello quando sono i corridori a decidere, come al mondiale Pogacar che è partito per i cavoli suoi, perchè se lo sentiva e strategicamente era per lui l'unica cosa da fare.

Le corse a tappe con le radioline sono la loro morte. Ma ve la immaginate la tappa di Sestriere del Tour 92 con Bugno e Chiappucci con le radioline?? Avrebbero davvero tolto la maglia a Miguelon. Però è stata una tappadecida dagli uomini, dal loro modo di correre dal loro carattere. O la Sanremo di Chiappucci scattato dul Turichino... Lasciateli correre secondo il loro istinto. E' quello che vogliamo vedere.
 

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ripeto , soluzioni limitare la velocita in discesa con delle chicane cosi che ogni volta devono ripedalare da 20kmh e non scendere dai passi alpini a 110kmh anche diciamo cosi per salvarsi la faccia...perche magari il giorno che cadra uno veramente a110kmh l'opinone pubblica rimarra cosi scoccata che ci sara un casino...pero il resto non credo che limitare la velocita a 50kmh possa salvare qualcuno....oddio a pensarci....50...non sono 70kmh... , parlo della pianura....
Costruire delle chicane sarebbe una soluzione più fattibile che ne riempire di materassi una discesa ma resta sempre il fatto che in nome del progresso e della ricerca di prestazioni e del primeggiare le bici sono sempre più veloci e stabili e sicure e questo porterà solo ad un innalzamento delle velocità medie con relativo aumento di conseguenze dovute a esse, non c'è assolutamente la voglia di fare qualcosa perché volere è potere e non credo che nel 2025 non si riesca a fare o imporre qualcosa per salvare la pelle a sti poveri cristi che pedalano.
 

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