Mi sembrava talmente evidente...Credo fosse un intervento ironico, da non prendere alla lettera …
Mi sembrava talmente evidente...Credo fosse un intervento ironico, da non prendere alla lettera …
Lui quest'anno si è sdraiato a causa della velocità che gli consentiva il suo 54/11? (o quel che ha).
Secondo me per ridurre un po' le velocità basterebbe aumentare sensibilmente la sezione dei pneumatici (~40/45mm) e ridurne la pressione max di gonfiaggio "diciamo attorno" i 2,5/3bar in modo da migliorare comunque il grip in discesa e sul bagnato - e vietare le ruote alto profilo se non in gare a cronometro... I telai compatibili li vendono già tutte le case costruttrici di bici e si chiamano gravel. Voglio vedere andare a 60 all'ora con un pneumatico da 45mm "sgonfio". Già nel ciclocross prima di ogni gara i giudici verificano la sezione pneumatici (<= 33mm) - qui basterebbe fare il contrario. Altre soluzioni non le vedo e comunque già questa discutibile...
Analisi ineccepibile!Il problema di fondo, per me irrisolvibile, è che le strade oggi sono fatte per far andare più piano chi ci circola quotidianamente, mentre le gare ciclistiche sono fatte per premiare chi va più forte.
L'idea di mettere in sicurezza venti chilometri di una discesa alpina o pirenaica è semplicemente impensabile: chi potrebbe sostenere i costi e chi avrebbe la capacità organizzativa di mettere materassi da una parte e reti dall'altra in un giorno e toglierli subito dopo il passaggio della gara? E pensiamo che una tappa di montagna di un grande giro ne ha magari due o tre di discese di questo tipo...
L'unica soluzione per garantire una sicurezza quasi totale è far disputare le gare in circuiti appositamente attrezzati, come avviene per gli sport motoristici (anche loro, un tempo, si svolgevano su strade 'normali'... chi è diversamente giovane come me si ricorderà le gare di motociclismo sui circuiti stradali, come quello di Pesaro o di Abbazia).
Anche intervenire sulle protezioni da indossare è molto improbabile; lo stato dell'arte in materia è dato dal downhill, ma veramente pensiamo che si possano affrontare delle corse ciclistiche indossando tutta quella roba?
Si potrebbe intervenire sul numero di corridori per squadra e sul numero di squadre ammessi in ogni gara: un gruppo di centoventi corridori è meno pericoloso di uno di duecento (o quasi), ma questo diminuirebbe gli organici delle squadre ed aumenterebbe quello dei ciclisti disoccupati.
Altrimenti, si accetta il rischio, che nel 'nostro' sport è sempre stato parte del gioco.
Si chiama ironia.cioe la tua ricetta sarebbe snaturare l'essenza del cIclismo.... ovvero andar fore e limitare tutti a "200 watt" e chi vince ?
Mettiamo le gomme tassellateSecondo me per ridurre un po' le velocità basterebbe aumentare sensibilmente la sezione dei pneumatici (~40/45mm) e ridurne la pressione max di gonfiaggio "diciamo attorno" i 2,5/3bar in modo da migliorare comunque il grip in discesa e sul bagnato - e vietare le ruote alto profilo se non in gare a cronometro... I telai compatibili li vendono già tutte le case costruttrici di bici e si chiamano gravel. Voglio vedere andare a 60 all'ora con un pneumatico da 45mm "sgonfio". Già nel ciclocross prima di ogni gara i giudici verificano la sezione pneumatici (<= 33mm) - qui basterebbe fare il contrario. Altre soluzioni non le vedo e comunque già questa è discutibile ed è una mezza caga.. ...
Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti., guarda per me oltre a prevedere dei materessoni, che sappiamo benissimo andrebbero pero sparsi per 100 150km, al momento penso che l'unica soluzione sia quello di inserire supersegnalate chicane al fine di diminuire la velocità in discesa.
il paragone con la F! non ha senso perche inutile ricordarti che i ciclisti corrono a 100km ma anche a 70 manche a 50 su delle bici da 7kg con delle ruote strettissime, questo per dire che la possibilita di cadere è infinita e direi con pochi margini di miglioramento , mentre la F1 si è potuto lavorare su tanti aspetti, cella carbonio del pilota per primis, ma ricordiamoci che grocian (o come si chiama) per pura fortuna è sucito illeso dal terribile incidente e conseguente incendio altrimenti purtroppo saremo a contare un morto in piu
Esatto non si fa nulla perche’ non si vuole far nulla: costa troppo, rovina lo sport, non si puo’ fare, non è opportuno, ecc…Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti.
pero qualcosa nel ciclismo è stato fatto....transenne regolamentate , segnalazioni di spartitraffico, auto moto a dismisura, e poi anche per i ciclisti gli hanno imposto posizioni non aerodinamicamente estreme....poi come detto non gli puoi limitare la potenza(rapporti), anche perche dovrebbero scendere di 15 kmh... per essere piu in sicurezza, non è che abbassando di 5kmh cambia tanto la cosa.. sto parlando della media in generale, , anche perche cadere a 70kmh o a 100kmh in discesa penso sia la sessa cosa....e parlo io che son caduto a 5kmh e mi son rotto il polso....Non c'è dubbio che il ciclismo e la F1 non siano tecnicamente paragonabili però il mio ragionamento era sul fatto che in F1 c'è stata la volontà e ci sono riusciti, sul ciclismo è "grottesca" la situazione che da una parte si dica che sono aumentate le cadute e, soprattutto, le conseguenze dovute alle cadute e dall'altra parte si fa di tutto per rendere le bici e l'insieme bici/ciclista per andare sempre più veloce, abbiamo strade sempre di più piene di ostacoli e su quello non si può fare nulla (non è che puoi impedire la costruzione, per esempio) di una nuova rotonda perché da li passa periodicamente una gara ciclistica però limitare le prestazioni del mezzo quello tecnicamente si può fare......negli anni 80 i motori turbo erogavano fino a 1500hp e la FIA impone regole anche per limitare la potenza e le prestazioni delle vetture entro certi limiti.
Hai ragione ma convieni con me che stride un po' che da una parte si solleva il problema delle cadute e delle conseguenze dovute a loro e dall'altra parte si costruiscono bici per andare sempre più veloce.......poi io sono caduto in discesa ai 60 all'ora in estate, mi sono sbucciato gomito e spalla, sciacquato a una fontanella e ripreso il giro, in inverno sono caduto praticamente da fermo all'ultimo incrocio prima di casa (strada viscida) col risultato di borsite alla spalla sinistra e versamento ematico di 25 cm alla coscia sinistra, non ho dormito per quasi 2 mesi sul fianco sinistro, il mio preferito!!!pero qualcosa nel ciclismo è stato fatto....transenne regolamentate , segnalazioni di spartitraffico, auto moto a dismisura, e poi anche per i ciclisti gli hanno imposto posizioni non aerodinamicamente estreme....poi come detto non gli puoi limitare la potenza(rapporti), anche perche dovrebbero scendere di 15 kmh... per essere piu in sicurezza, non è che abbassando di 5kmh cambia tanto la cosa.. sto parlando della media in generale, , anche perche cadere a 70kmh o a 100kmh in discesa penso sia la sessa cosa....e parlo io che son caduto a 5kmh e mi son rotto il polso....
ripeto , soluzioni limitare la velocita in discesa con delle chicane cosi che ogni volta devono ripedalare da 20kmh e non scendere dai passi alpini a 110kmh anche diciamo cosi per salvarsi la faccia...perche magari il giorno che cadra uno veramente a110kmh l'opinone pubblica rimarra cosi scoccata che ci sara un casino...pero il resto non credo che limitare la velocita a 50kmh possa salvare qualcuno....oddio a pensarci....50...non sono 70kmh... , parlo della pianura....Hai ragione ma convieni con me che stride un po' che da una parte si solleva il problema delle cadute e delle conseguenze dovute a loro e dall'altra parte si costruiscono bici per andare sempre più veloce.......poi io sono caduto in discesa ai 60 all'ora in estate, mi sono sbucciato gomito e spalla, sciacquato a una fontanella e ripreso il giro, in inverno sono caduto praticamente da fermo all'ultimo incrocio prima di casa (strada viscida) col risultato di borsite alla spalla sinistra e versamento ematico di 25 cm alla coscia sinistra, non ho dormito per quasi 2 mesi sul fianco sinistro, il mio preferito!!!
C'è un rovescio della medaglia, sotto l'aspetto della sicurezza: senza le radioline non si potrebbero avvertire per tempo i corridori di eventuali problemi o pericoli sul percorso.Sicuramente la maggior parte degli incidenti avviene in volata.
Altrettanto sicuramente cadere in discesa da un passo alpino o come Remco da Sormano fa più male che cadere in pianura... In questo senso non so se rendere i falsipiani non pedalabili con una limitazione ai rapporti (come gli juniores) abbia un senso o meno. Sicuramente avere freni sempre più efficienti porta i corridori a tirare sempre di più le staccate, aumentando i rischi. Perchè basta un po' di brecciolino e si vola. Voglio dire: se prima frenavo in 40 metri e ora posso permettermelo in 20 a parità di copertura, questa sarà più "stressata" ed avrà meno margine sull'imprevisto. Certo sono aumentate le sezioni dai 25 con i rim ai 28/30 con i dischi, ma probabilmente non abbastanza rispetto alla forza frenante disponibile ed all'aumentato rischio indotto.
Poi ci sono anche i giochi di squadra e le radioline che stressano i corridori come mai prima: ci sono momenti nella corsa quando ci sono tre quattro squadre che lottano per la testa della corsa e tirare il gruppo, che senza radioline sicuro non ci sarebbero.
Ecco, tornare ad un ciclismo senza radioline forse potrebbe aiutare. La lettura della corsa spetterebbe ai capitani e raramente alle ammiraglie. E forse le corse ed i grandi giri sarebbero anche meno scontati nel risultato.
Costruire delle chicane sarebbe una soluzione più fattibile che ne riempire di materassi una discesa ma resta sempre il fatto che in nome del progresso e della ricerca di prestazioni e del primeggiare le bici sono sempre più veloci e stabili e sicure e questo porterà solo ad un innalzamento delle velocità medie con relativo aumento di conseguenze dovute a esse, non c'è assolutamente la voglia di fare qualcosa perché volere è potere e non credo che nel 2025 non si riesca a fare o imporre qualcosa per salvare la pelle a sti poveri cristi che pedalano.ripeto , soluzioni limitare la velocita in discesa con delle chicane cosi che ogni volta devono ripedalare da 20kmh e non scendere dai passi alpini a 110kmh anche diciamo cosi per salvarsi la faccia...perche magari il giorno che cadra uno veramente a110kmh l'opinone pubblica rimarra cosi scoccata che ci sara un casino...pero il resto non credo che limitare la velocita a 50kmh possa salvare qualcuno....oddio a pensarci....50...non sono 70kmh... , parlo della pianura....