Mi quoto da solo e rimetto il post dello scorso anno...Aggiungo solo che le emozioni che ci ha fatto vivere Marco non le rivivremo mai piu' e domani mattina quando mi svegliero' per andare a Laigueglia ,il primo pensiero sara' per lui...Marco pedalera' per sempre insieme a noiCaro Marco,se a 5 anni dalla tua scomparsa siamo tantissimi a ricordarti,nei modi piu' diversi,significa che Tu ,sei stato e sarai per sempre il PIU' GRANDE di questo sport!!!...Se,alla presentazione del Giro 2009,è bastato solo l'apparire di una Tua immagine per pochi istanti per far partire un applauso scrosciante e far commuovere milioni di persone a casa davanti alla TV,questo significa solo una cosa:che Tu,Marco,sei e rimarrai per sempre nei nostri cuori!!!Noi vogliamo,forse anche un po' egoisticamente,ricordarti cosi',sulla Tua Bici,sulle Tue Montagne,i Passi del Giro,i mitici colli del Tour,laddove ogni volta che passiamo,non possiamo fare a meno di avere un pensiero o di versare una lacrima per Te!!! Se Tu,nel mondo del ciclismo hai sbagliato qualcosa o sei stato ingannato,purtroppo non lo sapremo mai,ma,indipendetemente da questo,Tu,non dovevi andartene cosi' presto,da solo,in una camera d'albergo al mare in inverno,lasciando un vuoto incolmabile dentro di Noi.Farci sentire in colpa,per averti osannato,forse troppo,per cui la Tua caduta negli inferi è stata piu' grande di quello che Tu,persona troppo sensibile avresti potuto sopportare.Ma,come si faceva a non osannarti,Tu facevi entusiasmare un intero paese e non solo,mamme e papa',vecchi e bambini.La Gente fermava il proprio lavoro,pur di vedere le Tue imprese alla TV o dal vivo,e,ti posso assicurare che erano emozioni VERE,fortissime,che nessuno potra' mai dimenticare!!! Ciao MARCO.......IL PIRATA E' PER SEMPRE!!!!
Pantani era un bravo ragazzo ma e' stato anche una vittima CONSAPEVOLE del ciclismo.Ha costruito tutte le sue vittorie sull'EPO in modo consapevole, e sicuramente non e' l'esempio da seguire. Un vero campione deve essere un esempio per i piu' giovani.Mi quoto da solo e rimetto il post dello scorso anno...Aggiungo solo che le emozioni che ci ha fatto vivere Marco non le rivivremo mai piu' e domani mattina quando mi svegliero' per andare a Laigueglia ,il primo pensiero sara' per lui...Marco pedalera' per sempre insieme a noi
ciao Marco....oggi è il sesto anniversario della tua morte..e il mio desiderio in questa giornata che è sempre un po' triste dal giorno della tua scomparsa in poi, è che sia una giornata al riparo dalle critiche gratuite e all'insegna del RICORDO non di UN campione ma DEL CAMPIONE x me in assoluto....
sei e sarai sempre l'unico e inarrivabile Pirata e il fatto di abitare nella tua terra mi rende orgogliosa .
Ciao Marco
grazie marco per quello che ci hai dato ciclisticamente!purtroppo hai scelto il modo più sbagliato per farti ricordare in questo giorno!ma nessuno di noi può capire cosa ti sia passato per il cervello in quei gironi in cui non ti sentivi più un corrdore!peccato che non abbia avuto accanto a te una donna che ti amava e farti capire che se solo avessi creduto ancora un pò in te stesso li avresti stracciati tutti per altri 10 anni!GRAZIE PIRATA!!!!!
oggi anche se banale uscirò in bici con un nastrino nero al braccio!!!!!!!!!!
Intanto penso che sia fuori luogo questa tua pubblicazione,in un topic dove si stanno scrivendo dei messaggi per commemorare una persona che purtroppo non è piu' tra noi,ma questo è un mio pensiero.E poi, Credo che sia troppo semplice pubblicare solo i dati ematici di Marco Pantani e criticarli...visto che disponi di tutti questi dati,sarebbe interessante vedere pubblicati i dati ematici di tutti quelli che erano in gruppo con lui e che molte volte gli sono arrivati davanti o subito dietro,e che tutti quei giri e tour,(a parte quelli del '98 stravinti da Marco) li hanno pure vinti davanti a lui...Forse uscirebbe fuori che Marco lottava solo ad armi pari con i suoi avversari...Anche perche' ,la storia anche molto piu' recente dell'ormai lontano '99, ci ha insegnato che il piu' pulito aveva la rogna,per cui...pensaci bene,e forse capirai che non ho proprio torto...Per capirne di piu', possiamo rispettare l'uomo ma non l'atleta
Ecco una breve rilettura delle vicende sportive di Pantani, collegata ai test ematici che risultano dal file sequestrato a Ferrara nel corso dell'inchiesta del pm Soprani.
Nella stagione '93, la seconda da "pro", Pantani è un umile gregario di Chiappucci, anche se con buone disposizioni per la salita e per le grandi corse a tappe (da dilettante ha vinto il Giro d'Italia baby): due soli i piazzamenti fra i primi 5 in corse secondarie (4° nella 6/a tappa della Settimana Siciliana, il 25 febbraio e 5° nella classifica finale del Giro del Trentino il 14 maggio). Ma nel '94 si possono notare già sbalzi notevoli: Ht da 40,7% il 16 marzo '94, a 54,5 il 23 maggio. Siamo in pieno Giro d'Italia (quello in cui Berzin fece il fenomeno, indossando la maglia rosa dalla quarta tappa alla fine), anzi, siamo alla terza tappa (Osimo-Loreto Aprutino) e debbono arrivare le grandi montagne, dove Pantani sarà la rivelazione. Vincerà, infatti il 4 giugno a Merano e il giorno dopo all'Aprica, staccando tutti sul terribile Mortirolo e, sullo "slancio", l'8 giugno, finirà addirittura terzo in una cronometro, che non è sua specialità, esattamente nella cronoscalata del Bocco adatta per tracciato e altimetria a passisti come Indurain. Concluderà il Giro alle spalle di Berzin. Significativo, il picco del 58% il 13 giugno, giorno dopo la fine del Giro, quando, notoriamente al termine di un Giro i corridori presentano valori di Ht inferiori di 4-5 punti almeno rispetto a quelli della partenza. Ma quella condizione è analoga il 25 luglio, giorno dopo la fine del Tour (57,4%). I tecnici spiegano che, in assenza di fatica e stress, l'Ht tende a salire, specie se si è stimolata l'ematopoiesi. In quel Tour, Pantani non vince ma si mette in grande evidenza: è terzo, nella tappa dell'Hautacam vinta da Leblanc (che allora militava nella Festina ) il 13 luglio, proprio nel momento in cui crolla il suo capitano, Chiappucci, alle prese con problemi di stomaco e costretto poi al ritiro; è secondo il 15 (il giorno dopo il riposo) a Luz Ardiden (vittoria di Virenque, sempre un Festina ); si lancia in un furioso inseguimento ad Eros Poli sul Mont Ventoux il 18, scollinando a 4'31", dopo che il fuggitivo in testa aveva cominciato la salita con ben 25'30" di vantaggio. E' quinto sull'Alpe d'Huez (vittoria di Conti); cade, resta staccato e poi rientra miracolosamente nella tappa di Val Thorens (20 luglio), finendo terzo dietro Rodriguez e Ugrumov; è quinto il 21 a Clouses, ma secondo nella cronoscalata di Avoriaz il giorno dopo (sempre dietro Ugrumov). Insomma, il Tour '94, su tutti i "media" è il Tour-rivelazione per Pantani, terzo sul podio finale. Analogo andamento, ma con l'intermezzo dell'incidente del 1° maggio (investito da un'auto in allenamento, poco prima del Giro), si riscontra nel '95. A marzo i suoi valori sono medio-bassi (45% Ht il 18 marzo '95), ma a fine giugno - rimessosi dall'incidente - sono già elevatissimi in previsione del Tour: 56%. Vincerà, infatti, un'epica tappa all'Alpe d'Huez (12 luglio) e a Guzet Neige (16 luglio), sui Pirenei. Il Tour è ancora pieno di cronometro, dunque terreno dove Indurain è favoritissimo; Pantani finisce 13° a Parigi. A fine stagione, il 18 ottobre, subisce l'ormai famoso incidente nella Milano-Torino che lo costringe al fermo fino al 3 agosto del '96. Poi c'è il '97 con l'Alpe d'Huez ancora e la tappa di Morzine sulle Alpi del Tour, dove finisce ancora terzo nella classifica finale. Poi il trionfale 98 con vittoria a Giro e Tour, quindi lo stop a Madonna di Campiglio 99: ematocrito troppo alto.
Per capirne di piu', possiamo rispettare l'uomo ma non l'atleta
Ecco una breve rilettura delle vicende sportive di Pantani, collegata ai test ematici che risultano dal file sequestrato a Ferrara nel corso dell'inchiesta del pm Soprani.
Nella stagione '93, la seconda da "pro", Pantani è un umile gregario di Chiappucci, anche se con buone disposizioni per la salita e per le grandi corse a tappe (da dilettante ha vinto il Giro d'Italia baby): due soli i piazzamenti fra i primi 5 in corse secondarie (4° nella 6/a tappa della Settimana Siciliana, il 25 febbraio e 5° nella classifica finale del Giro del Trentino il 14 maggio). Ma nel '94 si possono notare già sbalzi notevoli: Ht da 40,7% il 16 marzo '94, a 54,5 il 23 maggio. Siamo in pieno Giro d'Italia (quello in cui Berzin fece il fenomeno, indossando la maglia rosa dalla quarta tappa alla fine), anzi, siamo alla terza tappa (Osimo-Loreto Aprutino) e debbono arrivare le grandi montagne, dove Pantani sarà la rivelazione. Vincerà, infatti il 4 giugno a Merano e il giorno dopo all'Aprica, staccando tutti sul terribile Mortirolo e, sullo "slancio", l'8 giugno, finirà addirittura terzo in una cronometro, che non è sua specialità, esattamente nella cronoscalata del Bocco adatta per tracciato e altimetria a passisti come Indurain. Concluderà il Giro alle spalle di Berzin. Significativo, il picco del 58% il 13 giugno, giorno dopo la fine del Giro, quando, notoriamente al termine di un Giro i corridori presentano valori di Ht inferiori di 4-5 punti almeno rispetto a quelli della partenza. Ma quella condizione è analoga il 25 luglio, giorno dopo la fine del Tour (57,4%). I tecnici spiegano che, in assenza di fatica e stress, l'Ht tende a salire, specie se si è stimolata l'ematopoiesi. In quel Tour, Pantani non vince ma si mette in grande evidenza: è terzo, nella tappa dell'Hautacam vinta da Leblanc (che allora militava nella Festina ) il 13 luglio, proprio nel momento in cui crolla il suo capitano, Chiappucci, alle prese con problemi di stomaco e costretto poi al ritiro; è secondo il 15 (il giorno dopo il riposo) a Luz Ardiden (vittoria di Virenque, sempre un Festina ); si lancia in un furioso inseguimento ad Eros Poli sul Mont Ventoux il 18, scollinando a 4'31", dopo che il fuggitivo in testa aveva cominciato la salita con ben 25'30" di vantaggio. E' quinto sull'Alpe d'Huez (vittoria di Conti); cade, resta staccato e poi rientra miracolosamente nella tappa di Val Thorens (20 luglio), finendo terzo dietro Rodriguez e Ugrumov; è quinto il 21 a Clouses, ma secondo nella cronoscalata di Avoriaz il giorno dopo (sempre dietro Ugrumov). Insomma, il Tour '94, su tutti i "media" è il Tour-rivelazione per Pantani, terzo sul podio finale. Analogo andamento, ma con l'intermezzo dell'incidente del 1° maggio (investito da un'auto in allenamento, poco prima del Giro), si riscontra nel '95. A marzo i suoi valori sono medio-bassi (45% Ht il 18 marzo '95), ma a fine giugno - rimessosi dall'incidente - sono già elevatissimi in previsione del Tour: 56%. Vincerà, infatti, un'epica tappa all'Alpe d'Huez (12 luglio) e a Guzet Neige (16 luglio), sui Pirenei. Il Tour è ancora pieno di cronometro, dunque terreno dove Indurain è favoritissimo; Pantani finisce 13° a Parigi. A fine stagione, il 18 ottobre, subisce l'ormai famoso incidente nella Milano-Torino che lo costringe al fermo fino al 3 agosto del '96. Poi c'è il '97 con l'Alpe d'Huez ancora e la tappa di Morzine sulle Alpi del Tour, dove finisce ancora terzo nella classifica finale. Poi il trionfale 98 con vittoria a Giro e Tour, quindi lo stop a Madonna di Campiglio 99: ematocrito troppo alto.