Marco con il suo talento ha reso leggendario il gesto della scalata, Marco aveva la capacità di reagire sui pedali come nessuno negli ultimi 20 anni era in grado di fare, un motore che rodava proprio in salita, una forza che disarmava chiunque, vedere il volto dei suoi avversari era commovente, guardando gli occhi di coloro era come se quasi gli chiedessero: Marco ti prego non scattare.......Marco lo faceva con una naturalezza raramente vista nel ciclismo, lui prendeva le corna in basso, una leggera rotazione per accertarsi che non avesse nessuno in fianco....e chiedendo scusa andava via.....i suoi gregari li ho visti piangere dalla gioia ma i suoi avversari lo ammiravano e lo elogiavano, lui era il più grande di tutti e di tutti i tempi. Pantani vive nel ciclsmo mondiale, una icona un simbolo indelebile, lo scandalo doping non lo ha scalfito, lui non era dopato, lui era come tutti gli altri professionisti...un protocollato, punto e stop. Ma il talento e le emozione devono essere scisse, lui quello che faceva lo avrebbe fatto comunque, lui era predestinato, lui era nato per fare il ciclista, il suo era un dovere, lui non pedalava, lui danzava sulle pedivelle e la bici sotto le sue braccia godeva, i suoi avversari sono stati tutti umiliati con signorilità e senza sberleffi. Oggi Marco manca a tutti anche a quelli che gli hanno voluto male, per un motivo molto semplice: dopo di lui il ciclismo mi sento dire internazionale, non ha regalato più niente di così emozionante, in Italia il ciclismo si è spento con lui, il sipario è calato inesorabilmente e i suoi a venire devono confrontarsi con il paragone Pantani...inimitabile. Lui ha pagato per un sistema marcio che lo voleva alla gogna, lui si è sacrificato ed oggi è ancora più osannato, lui ha amato il ciclismo fino alla fine.
In una sera di inverno tra amici in una bottega del nord, lui si gira e mi dice: lo sai che piuttosto che fare del male al ciclismo, chiederei a Dio di farmi morire.......smisi di mangiare, stava piangendo,,,,Marco che succede?
Niente tranquillo, solo che il ciclismo non mi ha mai tradito, le persone si!!!!!
Due mesi dopo Marco se ne và per sempre e il vuoto che ha lasciato è stato immenso, soprattutto rimane il pensiero di non aver capito, forse, quella sera cosa mi volesse dire
Ciao Marco....tu sei già la storia
Fabio