La faccio sempliceIl fatto è che lo sarà comunque e in ogni momento, "lento". Proprio perchè si tratta di un evento secondario in risposta ad una richiesta di flusso sanguigno che impiega comunque un po' di tempo per diventare (circa) stazionario.
L'argomento "riscaldamento" non è comunque riduttivo o banale. E siccome in generale ha l'obiettivo di "evocare effetti di temperatura, metabolici, neurali e psicologici, compresi metabolismo anaerobico, incremento della cinetica di assorbimento dell'ossigeno e potenziamento di post-attivazione" (McGowan, Pyne, Thompson, Rattray - 2015), personalmente vedo la pratica che citi come un eventuale ulteriore controllo che la richiesta iniziale non ecceda quella offerta prima di una completa attivazione, quindi come parte integrante del riscaldamento (oltre a poter essere utilizzata per quantificare una prontezza nei confronti dello sforzo, ma solo se confrontata con la richiesta esterna - potenza). Non trovo particolari riscontri nella durata che indichi (e in molti casi sarebbe anche impraticabile, se la sessione deve avere durata ridotta).
20 ' a ritmo di FL
30' FLN
5/10' ritmo blando o fondo lento
Poi si inzia a fare lavoro specifico ai watt e si inzia l' allenamento vero e proprio
* chi vuol provare questo e'lo schema