Divieti per coronavirus: come ti comporti? (Parte seconda)

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gasht

Maglia Amarillo
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domanda abbastanza inquietante: nessuno esclude che gli infettati che guariscono si possano reinfettare.
almeno, non c'è prova contraria.

la strategia uk ed estera potrebbe essere dovuta a questa semplice considerazione?

uk ha una strategia che è legata al preallarme per il settore sanitario non per i civili.
 

EMAC

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Una notizia positiva: Apple riapre i suoi punti vendita in Cina ,se è vero che noi siamo indietro di una quarantina di giorni sarebbe uno spiraglio di luce.
 
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gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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Aperta e chiusa parentesi...
altra rappresentazione per drammatizzare...non credo che un reparto di T.I. sia molto diverso in assenza di covid19...e magari, purtroppo, ci sono sempre anche pazienti molto giovani...incidenti stradali, stupefacenti, alcool,ecc....
anche la scelta dei medici su chi curare pare che non sia una novità assoluta anche in tempi più tranquilli.
con due pazienti in codice rosso con un medico solo viene fatta una scelta. esempio per semplificare.
 
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Ser pecora

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Una notizia positiva: Apple riapre i suoi punti vendita in Cina ,se è vero che noi siamo indietro di una quarantina di giorni sarebbe uno spiraglio di luce.

Leggo però che i cinesi, con il "ritorno alla normalità" si aspettano una recrudescenza di contagi. Che ovviamente sono pronti a controllare come già fatto.
Mi pare che siano tutti concordi che prima o poi tutti saranno esposti al virus. L'importante è non tutti assieme.
 
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Leggo però che i cinesi, con il "ritorno alla normalità" si aspettano una recrudescenza di contagi. Che ovviamente sono pronti a controllare come già fatto.
Mi pare che siano tutti concordi che prima o poi tutti saranno esposti al virus. L'importante è non tutti assieme.
Sono curioso allora di vedere che misure adotteranno
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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sto seguendo l'aria che tira.

è da giorni che lo dicono. praticamente le statistiche italiane sono sicure per quel che riguarda i sintomatici in cura e le persone morte. solo per quelli.

quindi gli stranieri NON si fidano più di tanto del caso italiano (mettiamo a livello statistico ma credo ci sia anche roba sottotraccia) MA il degheio lombardo gli ha fatto alzare la guardia.
di fondo non si fidano di noi. mi pare.
 

Ser pecora

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situazione lombarda rispetto agli altri.

La Lombardia si avvia a non restare l'unica anomalia. Purtroppo.

ES-QRisWAAE8Vxy
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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tarquinio di avvenire dice che "bisognerà capire le cause di bergamo".
in giornalistichese paludato (avvenire non ama alzare i toni, almeno su argomenti non strettamente cei) vuol dire che non tornano un po' di cose.
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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La Lombardia si avvia a non restare l'unica anomalia. Purtroppo.

ES-QRisWAAE8Vxy
sarebbe tragico. più che altro a livello di morti. che alla fine è l'unica cosa che conta.

sul fatto che la mortalità cresca per il fatto che non ci sono posti icu nel caso lombardo, essi smetiscono smentiscono che siano over. sono sottopressione ma ci sono posti.
percui la mortalità non riguarda l'essere curati male. salvo ovviamente l'effetto sorpresa dei primi giorni di emergenza.
 

Ser pecora

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di fondo non si fidano di noi. mi pare.

Sinceramente non credo.
Non ho un'opinione a riguardo, faccio solo partecipe:

Adottare misure super-restrittive subito da ottimi risultati nel contenimento, ma le misure super-restrittive per quanto possono essere mantenute? Non indefinitivamente. È una questione di sostenibilità pratico/economico e di ordine pubblico.
Una volta rilassate possono portare ad una recrudescenza immediata dei casi (come i cinesi si aspettano, ma loro sono appunto molto efficaci e rapidi nell'implementare misure draconiane con un'economia che comunque cresce al +5% annuo).
Allo stesso tempo è chiaro che adottare misure restrittive troppo tardi è catastrofico.
Quindi, quando adottarle? Qui entrano in gioco i calcoli.
In base alle proprie capacità sanitarie ogni paese potrebbe aver calcolato il numero di persone da "lasciar contagiare" per poi gestire quel numero in modo lineare. In poche parole ogni paese saprebbe il numero di contagiati per avere propagazione R=1, in modo poi da trattare i casi gravi con un numero costante e non fluttuante (che è pessimo per l'organizzazione degli ospedali).
È sempre una questione riguardante il tempo. Il dilemma nel caso è che più sono restrittive le misure più tempo passa perché la gran parte della popolazione sia contagiata ed immunizzata. Cosa ottima, ma meno se si considerano le ripercussioni su un lungo periodo.

Quindi, ogni paese potrebbe avere in mente "un numero" prima di passare alle misure restrittive. Il che potrebbe spiegare l'intervento di ogni governo in momenti diversi tra loro.

L'idea l'ho raccolta da Timothy Gowers (@wtgowers), matematico di Cambridge, che afferma che Patrick Vallance, il consigliere scientifico del governo Uk, avrebbe parlato (lo dice Gowers eh) di una policy che prevede il 60% di popolazione "da lasciar contagiare".

Non ho strumenti per dire se questo approccio sia corretto, ma potrebbe esserlo in effetti. Come ha scritto qualcuno: la lotta contro questo virus non è uno sprint, ma una maratona.
Ovvio che si tratti di calcolare molto bene il timing...
 

golias

Factotum :-)
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mia
Sinceramente non credo.
Non ho un'opinione a riguardo, faccio solo partecipe:

Adottare misure super-restrittive subito da ottimi risultati nel contenimento, ma le misure super-restrittive per quanto possono essere mantenute? Non indefinitivamente. È una questione di sostenibilità pratico/economico e di ordine pubblico.
Una volta rilassate possono portare ad una recrudescenza immediata dei casi (come i cinesi si aspettano, ma loro sono appunto molto efficaci e rapidi nell'implementare misure draconiane con un'economia che comunque cresce al +5% annuo).
Allo stesso tempo è chiaro che adottare misure restrittive troppo tardi è catastrofico.
Quindi, quando adottarle? Qui entrano in gioco i calcoli.
In base alle proprie capacità sanitarie ogni paese potrebbe aver calcolato il numero di persone da "lasciar contagiare" per poi gestire quel numero in modo lineare. In poche parole ogni paese saprebbe il numero di contagiati per avere propagazione R=1, in modo poi da trattare i casi gravi con un numero costante e non fluttuante (che è pessimo per l'organizzazione degli ospedali).
È sempre una questione riguardante il tempo. Il dilemma nel caso è che più sono restrittive le misure più tempo passa perché la gran parte della popolazione sia contagiata ed immunizzata. Cosa ottima, ma meno se si considerano le ripercussioni su un lungo periodo.

Quindi, ogni paese potrebbe avere in mente "un numero" prima di passare alle misure restrittive. Il che potrebbe spiegare l'intervento di ogni governo in momenti diversi tra loro.

L'idea l'ho raccolta da Timothy Gowers (@wtgowers), matematico di Cambridge, che afferma che Patrick Vallance, il consigliere scientifico del governo Uk, avrebbe parlato (lo dice Gowers eh) di una policy che prevede il 60% di popolazione "da lasciar contagiare".

Non ho strumenti per dire se questo approccio sia corretto, ma potrebbe esserlo in effetti. Come ha scritto qualcuno: la lotta contro questo virus non è uno sprint, ma una maratona.
Ovvio che si tratti di calcolare molto bene il timing...
Anche la Merkel lo ha detto ieri in conferenza stampa che stima una percentuale intorno al 60-70%
Secondo me anche da noi non sarà molto meno.. la sfida è diluire nel tempo la contaminazione.
 

Maverik89

Apprendista Cronoman
15 Dicembre 2009
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Corea del Sud, contagiati 7869, morti 66
Italia, contagiati 15113, morti 1016

in Corea del Sud hanno studiato una strategia basata su un'app, grazie al sistema di tracciamento i contatti dei contagiati sono rintracciati e testati rapidamente, così si interrompe la catena dei nuovi contagi. I risultati sono eccellenti. Il tasso di letalità è ora del 0,7% (in Lombardia ha superato l'8%). Ora, da noi c'è il rischio che, se non si tracciano i contagiati e la loro rete di contatti al fine di isolarli e curarli, al primo allentamento del lockdown l'epidemia riprenda a galoppare. Se non intervengono nuovi fattori esogeni a rallentare l'epidemia (il caldo o una mutazione del virus, per esempio), i nostri sforzi potrebbero quindi non essere decisivi. Vado a fumarmi un'altra sigaretta.
c'è un articolo sulla stampa che parla della corea del sud e la diffusione del Covid-19 a causa di una setta cristiana che nega le cure. L'articolo prosegue dicendo che memori di una situazione simile avuta con il MERS l'anno scorso hanno dei sistemi di prevenzione in vigore da ottobre 2019!
 
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pedalone della bassa

Otztaler inside
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
a me quello che lascia più basito è l'atteggiamento delle persone potenzialmente più deboli, ovvero gli anziani

ieri ero in smart working, porto fuori il patume (non me lo tengo in casa 15 gironi, scusate) e rientro verso casa facendo il giro del "quartiere" (abito in una via chiusa, ma passando dalla chiesa posso andare su una strada aperta al traffico)
polizia nel piazzale della chiesa, ma dentro, non sulla strada per verificare varie infrazioni, e, come anche gli altri giorno, nel forno 4 arzilli vecchietti, senza mascherine ne guanti, che compravano, dalla fornaia, anche lei senza alcun tipo di protezione, le loro solite due pagnotte :cry

e dire che loro, di tempo per vedere i mille e mila programmi di informazione che ci sono in tele ne hanno, e dovrebbero aver capito
 

gasht

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Sinceramente non credo.
Non ho un'opinione a riguardo, faccio solo partecipe:

Adottare misure super-restrittive subito da ottimi risultati nel contenimento, ma le misure super-restrittive per quanto possono essere mantenute? Non indefinitivamente. È una questione di sostenibilità pratico/economico e di ordine pubblico.
Una volta rilassate possono portare ad una recrudescenza immediata dei casi (come i cinesi si aspettano, ma loro sono appunto molto efficaci e rapidi nell'implementare misure draconiane con un'economia che comunque cresce al +5% annuo).
Allo stesso tempo è chiaro che adottare misure restrittive troppo tardi è catastrofico.
Quindi, quando adottarle? Qui entrano in gioco i calcoli.
In base alle proprie capacità sanitarie ogni paese potrebbe aver calcolato il numero di persone da "lasciar contagiare" per poi gestire quel numero in modo lineare. In poche parole ogni paese saprebbe il numero di contagiati per avere propagazione R=1, in modo poi da trattare i casi gravi con un numero costante e non fluttuante (che è pessimo per l'organizzazione degli ospedali).
È sempre una questione riguardante il tempo. Il dilemma nel caso è che più sono restrittive le misure più tempo passa perché la gran parte della popolazione sia contagiata ed immunizzata. Cosa ottima, ma meno se si considerano le ripercussioni su un lungo periodo.

Quindi, ogni paese potrebbe avere in mente "un numero" prima di passare alle misure restrittive. Il che potrebbe spiegare l'intervento di ogni governo in momenti diversi tra loro.

L'idea l'ho raccolta da Timothy Gowers (@wtgowers), matematico di Cambridge, che afferma che Patrick Vallance, il consigliere scientifico del governo Uk, avrebbe parlato (lo dice Gowers eh) di una policy che prevede il 60% di popolazione "da lasciar contagiare".

Non ho strumenti per dire se questo approccio sia corretto, ma potrebbe esserlo in effetti. Come ha scritto qualcuno: la lotta contro questo virus non è uno sprint, ma una maratona.
Ovvio che si tratti di calcolare molto bene il timing...
non ci citano nemmeno. come paese maggiormente in difficoltà...
 

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max_good
9 Gennaio 2010
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krypton xroad - 0 slr
a me quello che lascia più basito è l'atteggiamento delle persone potenzialmente più deboli, ovvero gli anziani

ieri ero in smart working, porto fuori il patume (non me lo tengo in casa 15 gironi, scusate) e rientro verso casa facendo il giro del "quartiere" (abito in una via chiusa, ma passando dalla chiesa posso andare su una strada aperta al traffico)
polizia nel piazzale della chiesa, ma dentro, non sulla strada per verificare varie infrazioni, e, come anche gli altri giorno, nel forno 4 arzilli vecchietti, senza mascherine ne guanti, che compravano, dalla fornaia, anche lei senza alcun tipo di protezione, le loro solite due pagnotte :cry

e dire che loro, di tempo per vedere i mille e mila programmi di informazione che ci sono in tele ne hanno, e dovrebbero aver capito
magari sono nati sotto i bombardamenti del '43, hanno passato l'asiatica del 1959...glie ne fregherà il giusto ;)
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
…...
È sempre una questione riguardante il tempo. Il dilemma nel caso è che più sono restrittive le misure più tempo passa perché la gran parte della popolazione sia contagiata ed immunizzata. ……...
Da quello che ho capito (e chiesto a medici) purtroppo sull'immunizzazione nulla si sa, nel senso che non è accertato che una volta guarito sei immune in questo caso. Per il resto mi par che hai parlato di una procedura, ossia lasciar ammalare tot persone ma in maniera da tenre poi sotto controllo l'andamento e senza bloccare per troppo tempo l'economia, che di fatto porta probabilmente al sacrificare i più deboli in numero maggiore che non bloccando tutto subito per bloccare meno tempo l'economia che una volta morta ucciderebbe tutti (la nave e gli squali).
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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con gruppi shimano
è giusto prendere la lombardia come benchmark? dal punto di vista prudenziale sì, indubbio.
dal punto di vista statistico?
prendetela come la riflessione di uno scemo ma se ci stessimo sbagliando ad usare quel metro per misurare la malattia?
abbiamo strategie di rientro nel caso fosse un mezzo abbaglio?

il mio è un punto di vista viziato di bias ottimista, per quanto si possa esserlo.
 

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faberfortunae

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30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
è giusto prendere la lombardia come benchmark? dal punto di vista prudenziale sì, indubbio.
dal punto di vista statistico?
prendetela come la riflessione di uno scemo ma se ci stessimo sbagliando ad usare quel metro per misurare la malattia?
abbiamo strategie di rientro nel caso fosse un mezzo abbaglio?

il mio è un punto di vista viziato di bias ottimista, per quanto si possa esserlo.
La strategia è unica in tutti i casi.
E passa inevitabilmente da Bruxelles.
imho
 

Ser pecora

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16 Aprile 2004
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porta probabilmente al sacrificare i più deboli

Ammesso che sia vero, è una cosa che va tarata molto bene a livello politico, perché culture diverse hanno percezioni molte diverse in merito.
Un discorso come quello di Johnson in Italia viene appunto preso come "follia" ("abituatevi a perdere i vostri cari").


Richard Horton, direttore della rivista scientifica Lancet, ha definito l'approccio britannico "giocare alla roulette russa".
 
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