Calma e gesso.
guardare poco la TV, specie talk show; solo distrazione: film, vecchi eventi sportivi documentari.
Limitare l'apprendimento delle notizie al minimo indispensabile (inutili i passaggi di "colore" nei TG... serve veramente intervistare l'autorità di turno che riferisce che i pazienti vengono caricati in ambulanza ed i famigliari, se decedono, non li vedono più? Aumenta la possibilità di sconfitta del virus? No. E' una notizia? NO. E' un modo per far precipitare nell'angoscia i telespettatori.. Serve vedere i COBAS riuniti che protestano per la morte del giovane volontario? NO)
La nottata deve passare e passerà.
Sulla gestione: chi quindici giorni fa gridava allo scandalo per la chiusura di scuole ed Università ed ora invoca la sospensione di Shenghen faccia pace con se stesso. La gestione a confisca progressiva degli spazi di libertà è l'unica modalità che questo Paese è in grado di sopportare culturalmente ed economicamente.
In Cina se chiudono le fabbriche non è un grosso problema: ne aprono altre e ci pensa lo Stato . Punto.
Qui se chiudiamo la produzione nel distretto industriale più avanzato e laborioso di Italia sfasciamo tutto.
Il turismo è andato. I Servizi pure; non scherziamo. Lockdown e tutti a casa dal giorno alla notte, qui , e non ti rialzi più.
Il tentativo allora è chiaro e, fortunatamente, è pensato da gente con la testa sulle spalle. Stringere progressivamente gli spazi di libertà, tentando di controllare i picchi e armonizzarli con le risorse che, nel frattempo , vista l'entità ingravescente del problema iniziano a piovere anche dall'estero: aiutare un Paese che può riprendersi può essere un buon affare. Aiutare un Paese in ginocchio è un azzardo. Aiutare un paese morto non serve a nessuno.
Hanno fatto bene? Non lo so.
Al momento preferisco essere qui, in casa, senza lavoro e con una speranza piuttosto che essere a Londra senza sapere bene se mio figlio tornerà in famiglia con la mia estrema unzione, nella cartella.