potevo dire Hong Kong, ho citato un sistema straniero a caso, il primo che mi è venuto in mente.
Non ne faccio una questione politica (a differenza di te).
Non tifo o parteggio per nessuno, cerco solo di fare capire che la tanto decantata garanzia di cura italiana a) attualmente non vale ovunque, avendo declinazioni diverse a seconda della regione in cui ti imbatti e b) non corrisponde sempre ad efficienza delle cure.
Ripeto, la tanto decantata migliore sanità, quella costruita su sprechi enormi e corruzione (io non lo dimentico, MAI) è la stessa che se hai bisogno di una mammografia urgente è capace di farti scivolare comodamente ad un anno dopo la richiesta.
Prega Dio che non ci sia nulla di urgente.
Hai fretta? No problem: ci sono strutture private in cui gli stessi BARONI che quotidianamente operano nella struttura pubblica possono dirottarti velocemente e senza tante formalità. Ti pare giusto?
Ti pare giusto che, oggi nel 2020, sanitari visitino ancora privatamente in regime di intra moenia , fruendo delle strutture pubbliche?
E non parliamo della qualità del servizio pubblico dove lo standard medio è legato, ancor di più, alla regionalizzazione (e quindi in buona sostanza al fato)
Ho una qualche esperienza in merito.
Forse sei tu che non vuoi vedere al di là delle tue, permettimi, anacronisticheconvinzioni politiche.
Non sento mio un paese in cui c'è ancora una buona parte di chi ci vive che è convinto che qualcuno gli abbia scippato una parte della storia passata (che magari manco conosce), che ignori il contenuto della Costituzione (che guardacaso nemmeno è stato chiamato, fortunatamente, a scrivere), un paese in cui l'insabbiamento e la negazione della verità sono state la regola fissa per decenni (e a quanto pare gli antichi vizi sono duri ad essere guariti...); non sento mio un paese in cui chi ci abita è pronto a riconoscercisi solo quando c'è da fare una qualche buffonata sui balconi per festeggiare una vittoria sportiva o, rimbambito dalle televisioni, ad esorcizzare un nemico che manco ha ancora capito cos'è, salvo poi dimostrarsi prontissimo a fregare il prossimo suo appena può e con tutti mezzi a disposizione sull'onda del "che mme frega tanto così fan tutti"; non mi riconosco in un paese dove la vedette televisiva di turno si permette di speculare, vergognosamente ed impunememte, sulle morti di connazionali innocenti cercando di accattivare il seguito e la simpatia di spettatori catatonici a cui puoi rifilare qualsiasi favola, anche quella del farmaco salvavita dal giappone, basta che a raccontarla sia il primo tatuato che passa e che termini il suo show con il "fallo girare" di rito... e potrei continuare per ore.
Io non è che non mi riconosca nell'Italia che per me è e resta il paese più bello del mondo. Non mi riconosco negli italiani, specie in quelli col cervello atrofizzato (e non è una questione di percorsi di studi..), che è molto diverso.