Quei numeri che vengono dati ogni giorno sui nuovi contagi sono (quasi) spazzatura, ed è profondamente sbagliato fare ragionamenti di fino basandosi su di essi. Ci ho fatto già un trattato sull'argomento in altri luoghi. Senza ripeterlo qua per intero, ne faccio un riassunto.
Quello che la gente fatica a capire, e che i vari esperti si guardano bene dal dire o sottolineare con il giusto peso nelle varie conferenze stampa, è che:
1) I casi conteggiati sono solo quelli che risultano positivi al test. Ovvero tutte le persone che non vengono testate non vengono conteggiate, e non è un dettaglio perchè oltre il 95% dei casi sfugge al test.
2) Non c'è un rapporto 1 a 1 tra i tamponi e le persone. In quel contatore finiscono dentro anche i tamponi doppi e tripli fatti per decidere quando dimettere le persone.
3) Il campionamento non è stato omogeneo durante l'emergenza (ovvero il criterio con cui si decide di effettuare il test o meno).
4) Il virus girava già almeno da fine Gennaio e si è diffuso seguendo una curva esponenziale. Ma da noi i test sono iniziati dopo il 20 di febbraio e seguendo una crescita poco più che lineare (sono passati da 2000 test al giorno degli inizi per arrivare ai 50000 odierni).
Non puoi misurare una curva esponenziale incrementando i test fatti in modo lineare. il risultato sarà per forza di cose una crescita lineare. O, meglio, non la puoi misurare guardando i numeri assoluti, ma puoi avere una stima di massima della crescita guardando il rapporto tra test giornalieri e casi positivi giornalieri, anche se quanto descritto in (1) e (2) rende anche questo dato abbastanza poco affidabile e ballerino.
È ormai appurato da varie ricerche pubblicate che, mentre il contatore ufficiale italiano gira attualmente intorno ai 160.000 casi, in realtà i casi positivi hanno probabilmente già superato il 10% della popolazione, ovvero più di 6 milioni di persone, tra asintomatici o gente che, comunque, non ha necessitato di ricovero. Nei momenti di massima crescita quando il contatore ufficiale saliva di 6.500 casi al giorno, in realtà i nuovi casi erano più di 200.000 al giorno. Ben altri numeri. E la situazione non è tanto diversa in tutti gli altri paesi dell'area europea, nonchè gli stati uniti. Quello che cambia è solo il rapporto tra misurato e sommerso che, ad oggi, può essere solo stimato per via indiretta usando dei proxy, anche se non perfetti, come ad esempio il numero di morti. E stando a quelli, in rapporto anche alla popolazione, la Spagna e Belgio sono comunque messi peggio di noi, Francia, UK non sono messi meglio di noi, la Germania è un po' meglio non perchè siano particolarmente bravi ma perchè hanno aggredito la loro curva con il lockdown su un punto più basso.
L'unico indicatore che oggi può essere usato per capire "a che punto della curva siamo" è il grafico delle terapie intensive. E quello ci dice che la massima crescita è stata il 18-Marzo. Data intorno alla quale, non a caso anche il rapporto tra casi giornalieri e tamponi giornalieri ha toccato il massimo di oltre il 30%, per assestarsi oggi tra l'8 e il 9%. Ora siamo chiaramente in una situazione di discesa più o meno simmetrica con la salita. Ovvero ieri (14-Aprile), 11 giorni dopo il picco avvenuto il 3-Aprile, i dati sono più o meno gli stessi che c'erano 11 giorni prima del picco (23-Marzo), con una previsone di quasi "svuotarle" entro quel famoso 3 di Maggio (una previsione di più o meno 300 T.I. ancora attive).
Anzi, a dirla tutta l'indicatore più affidabile sarebbe un numero che, almeno pubblicamente, noi non abbiamo, ma che molto probabilmente gli addetti ai lavori hanno, ovvero il numero di persone che ogni giorno passano dal ricovero alla terapia intensiva. Quello ti dà anche una chiara indicazione di quale fosse l'R0 pochi giorni prima. Purtroppo a noi viene fornito solo un numero aggregato di quanti sono in terapia intensiva, che include quanti entrano, quanti escono perchè guariti e quanti escono perchè morti.
Posto anche qualche grafico a supporto dove si può vedere quale enorme differenza ci sia tra la curva dei casi misurati e quella dei casi reali.
Vedi l'allegato 199742
Vedi l'allegato 199743
Vedi l'allegato 199744